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Unes rinnova il contratto integrativo con più welfare e tutele

Il 25 luglio  Unes ha firmato, insieme alle Organizzazioni Sindacali nazionali, l’accordo per il nuovo Contratto Integrativo Aziendale, che entrerà in vigore dal 1° ottobre . L’intesa arriva dopo oltre otto mesi di confronto e introduce miglioramenti significativi su aspetti economici e organizzativi, con ricadute dirette sulla quotidianità di oltre 3.000 collaboratori.

L’accordo sostituisce il precedente integrativo in vigore dal 2010 e si inserisce in un piano più ampio di rafforzamento della rete commerciale e consolidamento della presenza del marchio nel settore della distribuzione moderna.

Retribuzioni, incentivi e permessi

Tra i principali elementi dell’intesa figura l’introduzione di un premio di risultato variabile, legato al raggiungimento di obiettivi condivisi tra azienda e lavoratori. A questo si aggiunge un aumento del valore dei buoni pasto e una nuova disciplina per il lavoro domenicale e festivo, pensata per garantire maggior equilibrio tra impegni lavorativi e vita personale.

L’accordo prevede anche maggiori flessibilità nell’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), in risposta a situazioni personali o familiari che richiedano supporto economico tempestivo.

Oltre agli aspetti retributivi, il contratto introduce nuove tipologie di permessi per gestire esigenze personali e familiari, rafforzando gli strumenti a disposizione dei dipendenti per affrontare la conciliazione tra vita e lavoro. Restano attive anche le agevolazioni per gli acquisti, con lo sconto sulla spesa nei punti vendita dell’insegna.

Questi interventi rispondono a una strategia aziendale più ampia che mira a migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro, favorendo la fidelizzazione del personale e la stabilità occupazionale in un contesto di mercato competitivo.

Un percorso condiviso tra Unes sindacati

La firma del contratto è il risultato di un dialogo costruttivo tra Unes e le rappresentanze sindacali. Le parti hanno lavorato con l’obiettivo comune di definire un assetto più moderno ed equo, in grado di sostenere le trasformazioni in atto nel settore GDO, dove la centralità delle risorse umane si conferma elemento decisivo per la continuità operativa e la qualità del servizio.

 

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Ldc aderisce allo European Chicken Commitment

Il gruppo francese Ldc, primo produttore europeo di carne avicola, ha annunciato l’adozione dei criteri dello European Chicken Commitment (Ecc) per i marchi Le Gaulois e Maître CoQ entro il 2028. La decisione interessa circa 400 milioni di polli l’anno e segue tre anni di pressione pubblica da parte dell’associazione francese L214, attiva su temi legati al benessere animale.

LDC si impegna a intervenire su più fronti: riduzione della densità di allevamento a 15 animali per m², eliminazione delle razze a rapida crescita, presenza di luce naturale e arricchimenti ambientali, oltre all’abbandono della macellazione tramite incatenamento a testa in giù su animali coscienti. Si tratta di interventi strutturali, con impatti concreti sull’intera filiera di fornitura.

Il contesto europeo e il ritardo italiano

Con questa adesione, LDC si unisce a un gruppo di oltre 390 aziende europee che hanno già firmato l’impegno ECC, contribuendo alla diffusione di standard basati su criteri scientifici di benessere animale. Secondo il Welfare Footprint Project, queste misure possono ridurre fino al 78% il tempo in cui i polli vivono condizioni di dolore intenso.

Il paper più recente di Eurogroup for Animals, insieme al parere dell’EFSA, ribadisce l’importanza di due fattori chiave: la densità di allevamento e la selezione genetica delle razze. La combinazione di questi elementi è centrale per aggiornare le normative europee e rendere più trasparente la gestione zootecnica in tutta la filiera.

In Italia, il produttore Fileni ha dichiarato la piena conformità all’ECC per tutte le sue linee a marchio proprio. Anche realtà come Carrefour Italia, Cortilia e Eataly hanno pubblicato impegni formali. Tuttavia, nessun altro produttore nazionale o insegna GDO ha al momento sottoscritto un’adesione pubblica agli standard ECC.

Verso nuovi standard condivisi 

Secondo Essere Animali, promotore del commitment anche in Italia, l’annuncio di LDC rappresenta una svolta per il settore, dimostrando che trasformazioni su larga scala sono tecnicamente e commercialmente realizzabili. “Ora è il momento – ha dichiarato Simone Montuschi, presidente dell’associazione – che anche le aziende italiane compiano scelte comparabili, in risposta a una domanda crescente da parte di consumatori consapevoli”.

L’adozione di standard ECC non riguarda solo aspetti etici, ma comporta implicazioni concrete per la filiera della distribuzione. L’allineamento tra produttori e retailer su criteri di benessere animale potrebbe incidere sulle strategie di assortimento, sulla comunicazione a scaffale e sulla gestione delle private label.

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Solaris: pelli sostenibili da materiali bio-based

Il progetto SOLARIS, coordinato dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti e finanziato nell’ambito di MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, punta a sviluppare una nuova generazione di pelli sostenibili, ad alte prestazioni e a basso impatto ambientale.

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Oltre 1.500 tonnellate di RAEE raccolte da Ecolamp nel primo semestre

Il Consorzio Ecolamp, attivo nella raccolta e gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), ha reso noti i dati relativi al primo semestre 2025: sono state gestite 1.519 tonnellate di rifiuti elettronici, con un andamento complessivamente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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