Il primo quotidiano sulla sostenibilità nel retail
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Unes inaugura il nuovo Caffè Unes a Caluso

Il 4 novembre 2024, Unes ha inaugurato il nuovo Caffè Unes in Corso Torino 70 a Caluso (TO), ampliando l’offerta gastronomica del gruppo e arricchendo l’esperienza dei clienti.

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A Livorno riapre il Conad City di via Baroni

Il Conad City di Via Baroni a Livorno ha riaperto le porte il 4 novembre 2024, dopo un'importante ristrutturazione che ha  rinnovato il punto vendita, rendendolo ancora più efficiente e sostenibile. Il supermercato, un punto di riferimento per il quartiere, oggi adotta soluzioni ecologiche avanzate con una particolare attenzione sostenibilità ambientale e sociale.

La ristrutturazione ha incluso l'installazione di un nuovo impianto di climatizzazione e illuminazione a LED a basso consumo, insieme a banchi refrigerati con sportelli e banchi surgelati più efficienti, che riducono sensibilmente il consumo energetico. Questi interventi confermano l'attenzione di Conad verso un modello di supermercato eco-friendly, volto a minimizzare l'impatto ambientale.

Oltre all'efficienza energetica, il Conad City di Livorno supporta la comunità locale attraverso iniziative come la spesa a domicilio per gli anziani, organizzata in collaborazione con la Croce Azzurra di Livorno. Grazie a un veicolo donato dal punto vendita, la Croce Azzurra fornisce un servizio essenziale alle persone con difficoltà motorie o problemi di salute, rafforzando il legame tra Conad e il territorio.

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Conad Nord Ovest lancia “Produttori in viva voce” Un nuovo progetto di grande valore, che dà voce e volto ai protagonisti della filiera

Conad Nord Ovest rinnova il proprio impegno per la valorizzazione delle eccellenze territoriali con il progetto "Produttori in viva voce". Prosegue dunque incessante il lavoro di promozione di una filiera corta e sostenibile, con attenzione particolare ai benefici per l’economia locale, mettendo in luce l'impegno quotidiano di chi garantisce la qualità dei prodotti.

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LIDL INAUGURA IL SUO PRIMO PUNTO VENDITA A OTTAVIANO (NA)

Sito in Via Pentelete, rappresenta il 12° store della Catena nella Città Metropolitana di Napoli. Creati 19 nuovi posti di lavoro

Lidl Italia amplia la propria presenza in Campania, inaugurando il punto vendita di Ottaviano (NA) in Via Pentelete 64, il primo dell’Insegna nell’area dei 18 comuni vesuviani, nonché 12° tra il Comune e la Città Metropolitana di Napoli. Il taglio del nastro dello store, avvenuto oggi alla presenza del Sindaco Biagio Simonetti, porta con sé un positivo risvolto occupazionale grazie all’assunzione di 19 nuovi collaboratori, che si aggiungono alla grande squadra di oltre 22.000 persone già in forza alla Catena in tutta Italia. Il nuovo supermercato offre ai clienti la massima flessibilità di servizio con i seguenti orari di apertura: dal lunedì alla domenica dalle 8:00 alle 22:00.

Un punto vendita moderno e funzionale

Il nuovo supermercato si estende su un’area vendita di quasi 1.200 mq. Dal punto di vista energetico, l’immobile è dotato di ampie vetrate che sfruttano la luce naturale per assicurare maggiore luminosità. Oltre a disporre di luci a LED che consentono un risparmio del 50% rispetto alle precedenti tecnologie, il supermercato impiega esclusivamente energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Negli ultimi anni, infatti, l’Insegna ha attuato diverse e importanti misure verso la completa sostenibilità energetica, concretizzando il proprio passaggio da un mix energetico centrato sui combustibili fossili a uno basato sulle fonti rinnovabili.

Il progetto del nuovo punto vendita ha incluso la costruzione di un parcheggio con oltre 100 posti auto e due colonnine per la ricarica di auto elettriche.

Una spesa smart e sostenibile

Il nuovo punto vendita offre ai clienti l’opportunità di godere di un ampio assortimento e di un’esperienza di acquisto semplice e smart. Nel reparto frutta e verdura, è disponibile una vasta scelta di referenze che vengono consegnate fresche ogni giorno. Nell’angolo panetteria, invece, è possibile trovare un assortimento ricco e gustoso di pane caldo e fragrante, insieme a un’ampia varietà di prodotti da forno dolci e salati. Completano la proposta la rosticceria, i prodotti dedicati alla cura della casa e della persona e quelli per gli amici animali, sempre ad un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Nell’ambito di una più ampia strategia di sostenibilità, inoltre, l’Azienda ha inserito nel proprio assortimento una vasta scelta di prodotti certificati V-Label vegetariani e vegani a marchio Vemondo. Una decisione che consente anche alla clientela dell’area dei 18 comuni vesuviani di accedere ad un’offerta di referenze ecosostenibili continuative, come yogurt, gelati, pizze, lasagne, burger e cotolette a base vegetale, a cui si aggiungono numerosi articoli promozionali.

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Aggiusto, recupero, rivendo e compro meno: così gli italiani applicano la sostenibilità̀ nello shopping Non Food. Ma vorrebbero più servizi “green” in negozio.

Il 55,9% dei Baby Boomer mantiene con cura e ripara i prodotti acquistati, il 46,6% dei Millennial riduce la spesa non alimentare e il 43,3% della Generazione Z ricorre al mercato del second hand. Tutti sono attenti, a modo loro, alla sostenibilità. Ma i retailer non sempre colgono queste esigenze.

I giovanissimi acquistano e rivendono prodotti usati che non si utilizzano più, i sessantenni tendono a far riparare il più possibile i prodotti, mentre i cinquantenni comprano più degli altri prodotti di buona qualità e lunga durata. Tutti ricorrono più che in passato al mercato dell’usato e apprezzano i retailer che hanno adottato la sostenibilità nelle loro strategie d’impresa. Sono le conclusioni a cui giunge l’indagine esclusiva sull’approccio degli italiani alla sostenibilità contenuta nell’edizione 2024 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio che ogni anno raccoglie, organizza e sistematizza l’andamento di 13 comparti1 non alimentari.

«Il tema della sostenibilità e della green revolution è diventato un punto rilevante e le aziende che abbracciano questi princìpi, investendo in materiali ecologici, processi produttivi sostenibili e comunicazione trasparente sulle pratiche ambientali, lo fanno per rispondere alle aspettative dei consumatori, ma spesso anche ottenere vantaggi economici e reputazionali» commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Quest’attenzione alla sostenibilità si è tradotta in una forte domanda dei consumatori per prodotti e servizi "green" anche nei diversi comparti Non Food».

Lo shopping green secondo gli italiani

Lo studio, condotto per l’Osservatorio Non Food da Metrica Ricerche2, ha chiesto agli italiani quali fossero i comportamenti di consumo più sostenibili. Al primo posto c’è mantenere con cura e far riparare il più possibile i prodotti (valutazione media 7,7 su una scala da 1 a 10), soprattutto per quanto riguarda l’elettronica di consumo e l’abbigliamento, calzature, intimo e accessori.

Al secondo posto c’è la preferenza per prodotti di buona qualità e di lunga durata, anche spendendo di più (7,5), anche in questo caso soprattutto negli acquisti di elettronica di consumo e abbigliamento, calzature, intimo e accessori. Il terzo comportamento ritenuto più green è l’acquisto o la rivendita di prodotti usati che non si utilizzano più (7,5), in particolare nell’universo di abbigliamento, calzature, intimo e accessori. Stesso punteggio e stesso settore merceologico trainante per l’attitudine alla riduzione di acquisti e consumi. Da ultima c’è l’opzione di noleggiare un prodotto anziché acquistarlo, la meno considerata (6,2) e quella indicata relativamente in modo più frequente per l’elettronica di consumo (38,5%).

“Spacchettando” queste risposte in base all’età degli intervistati emerge che i Baby Boomer sono più sensibili alla manutenzione, alla riparazione e all’acquisto di prodotti di maggior qualità e durata. Comportamento quest’ultimo considerato rilevante anche dalla Generazione X. Invece la Generazione Z dà valutazioni mediamente più basse e considera al primo posto l’impegno a mantenere con cura i propri acquisti.

Ma quante di queste opinioni si tramutano in comportamenti reali? Il 48,0% dei consumatori ha dichiarato di essersi adoperato nell’ultimo anno per mantenere con cura e far riparare il più possibile i prodotti, il 46,5% per acquistare meno e ridurre i consumi, e a farlo sono stati soprattutto i Baby Boomer (rispettivamente 55,9% e 52,7%). La riduzione dei consumi è il comportamento sostenibile più frequente tra i Millennial (46,6%), mentre tra i giovani della Generazione Z è l’acquisto e/o la rivendita di prodotti usati che non si utilizzano più (43,3%).

I retailer devono passare col verde

L’Osservatorio Non Food ha anche raccolto le iniziative adottate in materia di sostenibilità da importanti retailer (Benetton, Decathlon, H&M, Leroy Merlin, Lush, Nike e Zara Home), in particolare in termini di utilizzo di materiali ecologici, processi produttivi sostenibili e comunicazione trasparente sulle pratiche ambientali.

È nell’universo di abbigliamento e accessori che l’attenzione alla sostenibilità trova maggiori declinazioni, come la ricerca di capi di qualità che possano durare nel tempo, la frequentazione di negozi di vendita second hand, la riparazione dei capi danneggiati (gli stessi punti vendita tendono a dare indicazioni sulla manutenzione) o il loro riciclo, spesso promosso dagli stessi retailer. Nell’elettronica di consumo, che ha vissuto una battuta d’arresto delle vendite, aumenta il mercato dei prodotti refurbished o rigenerati, mentre nelle attrezzature sportive il riciclo, la ristrutturazione, la riparazione, la rivendita e il noleggio sono già finestre aperte sul futuro di questo comparto. Anche il mondo della cartoleria si sta impegnando in una direzione più eco-friendly, per esempio tramite linee di prodotti ecologici come le penne biodegradabili e l’utilizzo di carta riciclata per quaderni e agende.

In parallelo, l’Osservatorio Non Food ha chiesto ai consumatori quale servizio pro-sostenibilità vorrebbero trovare nei negozi. Al primo posto, apprezzata in modo trasversale da tutte le generazioni, c’è la possibilità di rivendere un prodotto, comprato nel negozio e che non si usa più (32,6%). Al secondo posto viene indicata la presenza di un servizio post acquisto, ad esempio di riparazione e/o manutenzione per i prodotti acquistati (18,3%), che risulta interessante soprattutto per i Baby Boomer (25,7%). Le altre attività risultano mediamente meno interessanti, con percentuali di preferenza che variano dal 12,8% del ricevere idee su come riutilizzare la confezione di un prodotto prima di buttarlo al 5,5% della possibilità di acquistare prodotti con garanzia di smaltibilità.

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