Spreco alimentare: i surgelati rappresentano solo il 2,2%
Nel 2025 ogni italiano getta in media 667,4 grammi di cibo a settimana, in crescita del 17,9% rispetto al 2024.
Solo 14,9 grammi sono surgelati, pari al 2,23% del totale. Il dato proviene da una ricerca dell’Osservatorio Waste Watcher per IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, basata su un campione di 1.000 maggiorenni.
Il consumo di frozen food è cresciuto negli ultimi cinque anni, ma senza generare un aumento proporzionale dello spreco, rimasto stabile sopra il 2%. Un italiano su tre afferma di non buttare mai surgelati. I principali motivi dello spreco, quando avviene, sono legati a cattiva conservazione, mancanza di spazio o dimenticanze.
Secondo Andrea Segrè, direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher, “lo spreco alimentare non è solo una cattiva abitudine individuale, ma un indicatore di fragilità socio-culturale. Contrastarlo richiede educazione alimentare, accesso a elettrodomestici efficienti e strumenti per trasformare i freezer domestici in riserve alimentari sostenibili”.
Differenze geografiche e comportamentali
Nel Nord Italia si sprecano 12,5 grammi settimanali di surgelati, il 16% in meno rispetto alla media nazionale. Le famiglie con figli riducono lo spreco dell’11%, così come i consumatori dei ceti medio e medio-basso. Chi vive in piccoli centri spende l’8% in meno rispetto alla media, mentre nelle grandi città il risparmio è del 5%.
L’indagine classifica i consumatori in quattro profili: i Custodi del Freezer (34,1%), gli Spreconi Inconsapevoli (13%), i Congelatori Cronici (36,3%) e i Distratti Organizzati (16,6%). Solo questi ultimi mostrano sprechi superiori alla media.
I vantaggi anche economici dei surgelati
Secondo un’indagine AstraRicerche per IIAS, i surgelati risultano più economici rispetto agli equivalenti freschi. I filetti di merluzzo freschi costano fino al 60% in più, considerando anche il valore dello spreco. I fagiolini freschi superano del 53% il costo della versione surgelata. Per piatti elaborati come la paella, la differenza raggiunge il 246%.
Implicazioni per la ristorazione collettiva
I surgelati sono tra gli alimenti meno sprecati, con uno scarto inferiore del 37,6% rispetto alle verdure fresche. Giorgio Donegani, presidente IIAS, propone di aggiornare i criteri degli appalti pubblici sulla ristorazione:
“Il Decreto CAM del 2020 limita l’uso dei surgelati nella ristorazione collettiva. Visti i dati, è opportuno riconsiderare questa norma e l’obbligo dell’asterisco nei menù: pratiche superate che non riflettono il reale valore dei surgelati nella lotta allo spreco”.
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