Il quarto report di sostenibilità documenta risultati significativi su energia (112.000 GJ risparmiati, 5,1% autoproduzione) e introduce obiettivi strategici sulla Planetary Health Diet (+20% proteine vegetali entro 2030). Emerge la complessità di rendicontare impatti che attraversano i confini tradizionali tra ambiente, salute e strategia di business.
La grande distribuzione italiana sta affrontando una sfida metodologica complessa: integrare l'analisi di doppia materialità richiesta dalla CSRD con strategie che attraversano confini tradizionali tra sostenibilità ambientale, salute pubblica e modelli di business. Il quarto report di sostenibilità di Lidl Italia, pubblicato per il biennio 2023-2024 secondo gli standard GRI con revisione parziale di Deloitte&Touche, offre uno spaccato interessante di questa evoluzione in corso.
I risultati sulla gestione energetica confermano progressi misurabili. L'azienda ha risparmiato 112.000 gigajoule grazie a interventi di efficientamento, utilizza il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili e ha dotato il 43,8% dei punti vendita e il 42,9% dei centri logistici di impianti fotovoltaici, raggiungendo il 5,1% di autoproduzione energetica.
Sul fronte logistico, la flotta di 428 camion include già 100 mezzi a LNG e 69 a bioLNG, con l'obiettivo di una dotazione diesel-free entro il 2030. Nel settembre 2024, il Gruppo Schwarz ha formalizzato l'impegno verso il Net-Zero, definendo obiettivi SBTi strutturati: -70% Scope 1 e 2 entro il 2030, -42,4% FLAG (agricoltura e uso del suolo) e -35% E+I (energia e processi industriali) per lo Scope 3 entro il 2034.
Gli interventi di efficientamento hanno portato a una riduzione del 56,6% delle emissioni Scope 2 rispetto alla baseline 2019 e del 27% di CO₂ equivalente per chilometro nei trasporti rispetto al 2020.
La popolazione aziendale, composta per il 60,3% da donne, beneficia di un tasso di stabilizzazione dell'84,5% con contratti a tempo indeterminato. Nel biennio sono state erogate quasi 225.000 ore di formazione (+24,4% sul 2023).
Il programma Lidl 2 your career ha coinvolto 336 studenti in percorsi duali con 8 ITS, mentre il supporto alle comunità territoriali ha superato i 2 milioni di euro nel biennio, sostenendo oltre 100 associazioni. L'azienda ha inoltre attivato iniziative come Dire Donna contro la violenza di genere e oltre 1.350 borse di studio con il progetto Lidl per il Domani.
Sul fronte circolarità, il 70% dei rifiuti generati è avviato a riutilizzo o riciclo. L'azienda ha donato oltre 50.500 tonnellate di eccedenze alimentari dal 2018, trasformate in oltre 101 milioni di pasti. I Sacchetti Antispreco hanno raggiunto oltre 2 milioni di unità vendute nel biennio.
La collaborazione con partner esterni per il ritiro e riciclo dei pallet danneggiati ha permesso di produrne di nuovi realizzati al 100% in plastica riciclata. Il punto vendita di Villafranca di Verona ha conseguito una riduzione del 65% del prelievo da rete idrica grazie a tecnologie innovative.
Il report introduce una Strategia per l'Alimentazione Consapevole basata sulla Planetary Health Diet sviluppata con WWF, articolata su tre pilastri: alimentazione sana, alimentazione sostenibile, trasparenza e responsabilizzazione. Gli obiettivi dichiarati sono significativi:
Sul fronte operativo, l'azienda ha già sviluppato 216 prodotti nella linea alternative vegetali Vemondo, offre 245 articoli biologici in assortimento e dal 2023 ha eliminato la pubblicità di alimenti non salutari ai bambini attraverso i prodotti a marchio proprio.
Un aspetto che emerge dall'analisi del documento riguarda la sfida di rappresentare in modo integrato impatti che attraversano diverse dimensioni ESG. Gli obiettivi sulla Planetary Health Diet compaiono nella sezione "Promuovere la salute", mentre la strategia climatica è trattata nella sezione "Tutelare il clima", con collegamenti non esplicitati tra le due dimensioni.
Questa strutturazione riflette una questione più ampia nel settore: come rendicontare strategie che hanno impatti simultanei su clima, salute e biodiversità? Secondo il Joint Research Centre, il sistema alimentare è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra in Europa, con oltre il 40% delle emissioni alimentari associato a prodotti importati ad alta intensità carbonica.
Per un retailer con 780 punti vendita, l'aumento delle proteine vegetali del 20% ha implicazioni dirette sulla riduzione dello Scope 3 - in particolare sulla componente FLAG (agricoltura e uso del suolo) - riducendo proporzionalmente prodotti ad alta intensità carbonica come carne bovina e latticini da allevamenti intensivi.
Sul fronte biodiversità, il report documenta un approccio strutturato attraverso certificazioni: FSC per legno e carta, Rainforest Alliance per cacao, caffè, tè e frutta esotica (100% certificata), MSC per i prodotti ittici. L'azienda ha raggiunto il 96% di materie prime critiche certificate verso l'obiettivo del 100% entro il 2025.
Lidl ha inoltre sviluppato con GLOBALG.A.P. un modulo aggiuntivo sulla biodiversità applicato presso oltre 1.200 produttori europei di frutta e verdura. Sul fronte pesticidi, i residui ammessi non superano un terzo del limite legale. Dal 2024, l'azienda ha eliminato il trasporto aereo per frutta e verdura (con limitate eccezioni per serie natalizie).
L'approccio Human&Green - prendersi cura delle persone e del pianeta - richiede di riconoscere e misurare gli impatti nella loro interconnessione sistemica. Lidl ha sviluppato strategie che dimostrano consapevolezza di questa complessità: l'impegno sulla Planetary Health Diet non è solo una strategia nutrizionale, ma uno strumento di decarbonizzazione che agisce simultaneamente su clima, salute e biodiversità.
L'opportunità evolutiva sta nell'integrare pienamente questa visione nella rendicontazione, creando collegamenti espliciti tra:
Questo non richiederebbe nuove iniziative - le strategie ci sono già - ma una rendicontazione che catturi la natura sistemica degli impatti, dove prendersi cura della salute delle persone e prendersi cura del pianeta non sono obiettivi paralleli ma dimensioni complementari di una stessa visione.
La matematica è chiara: se il 50% delle emissioni dei consumatori europei deriva dalle scelte alimentari e il 70% di queste scelte avviene nei supermercati, orientare gli assortimenti verso la Planetary Health Diet diventa uno degli strumenti più potenti di decarbonizzazione a disposizione del retail alimentare.
Integrare questa consapevolezza strategica in una rendicontazione che connetta esplicitamente alimentazione, clima e salute rappresenterebbe un'evoluzione significativa nel modo in cui il settore misura e comunica i propri impatti più rilevanti. Un passaggio dalla competenza procedurale alla materialità sostanziale, dove gli impatti che contano davvero non sono distribuiti in sezioni separate ma riconosciuti nella loro interconnessione sistemica.
Il Report di Sostenibilità 2023-2024 è disponibile sul sito corporate di Lidl Italia.