LIDL rafforza il suo impegno a tutela del clima: obiettivo net-zero entro il 2050
In linea con la propria Strategia Internazionale di CSR, Lidl intensifica il suo impegno verso pratiche commerciali sempre più sostenibili e si pone nuovi e ambiziosi obiettivi a tutela del clima nella catena di fornitura.
Lidl, catena di supermercati presente in 31 Paesi, raggiungerà il net-zero entro il 2050 in tutte le sue business unit e catene di fornitura. In linea con questo ambizioso obiettivo, l’Azienda ridurrà le proprie emissioni di gas serra avvicinandosi il più possibile allo zero considerando anche le emissioni dello Scope 3, ovvero quelle legate alla catena del valore a monte e a valle di Lidl, in cui si genera oltre il 90% delle emissioni totali dell'Insegna.
Collaborazione con i partner per un obiettivo comune
Al fine di tracciare la rotta verso le “zero emissioni”, Lidl amplia la propria strategia a tutela del clima inserendo nuovi obiettivi concreti relativi allo Scope 3: entro il 2034, infatti, l'Azienda mira a ridurre del 42,4% le proprie emissioni di gas serra in agricoltura, silvicoltura e per altri usi di suolo ("emissioni FLAG") e del 35% quelle legate al settore energetico e industriale ("emissioni E+I") [1].
A tal fine, l’Insegna si impegna a rafforzare la sua collaborazione con partner e fornitori. In particolare, ai fornitori più importanti, responsabili del 75% delle emissioni Scope 3 legate alla produzione dei prodotti, Lidl richiede di definire entro il 2026 obiettivi di riduzione concreti sulla base dalla Science Based Targets Initiative (SBTi)[2].
Obiettivi raggiunti
Ad oggi, l’Azienda ha già risparmiato il 52% delle emissioni operative di CO2 (Scope 1 e 2)[3] . A ciò ha contribuito, in particolare, l'utilizzo di energie rinnovabili: dal 1° marzo 2022, infatti, Lidl utilizza, in tutti i Paesi in cui è presente, energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili[4] per i suoi punti vendita, i centri logistici e sedi direzionali.
Sono state messe in atto con successo anche altre misure, come ad esempio:
la graduale implementazione di gas refrigeranti naturali per il raffreddamento dei prodotti nell’area di vendita;
la sostituzione dei sistemi di riscaldamento tradizionali con pompe di calore;
la scelta di non trasportare frutta e verdura per via aerea;
l’ampliamento dell’assortimento di prodotti alternativi a base vegetale a marchio proprio Vemondo;
l’ampliamento della flotta logistica, per il rifornimento dei punti vendita, con mezzi di trasporto alimentati con carburanti alternativi al diesel e con l’introduzione di semirimorchi refrigerati ad azoto.
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