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Green Retail  - Bevande No-Low Alcohol: mercato UE in crescita del 17%
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News A cura di: Nicola Mamo

Bevande No-Low Alcohol: mercato UE in crescita del 17%

Il mercato europeo delle bevande No & Low Alcohol (LNA) continua la sua espansione, confermandosi un segmento in piena evoluzione.

A presentarne i dati aggiornati è Areté – The Agri-Food Intelligence Company, durante l’evento “No-Low Alcohol: un trend in ascesa?” organizzato da Mixology all’interno di Tuttofood.

Secondo l’analisi, il valore del mercato LNA nell’Unione Europea è passato da circa 7,5 miliardi di euro nel 2021 a poco meno di 9 miliardi nel 2023, segnando una crescita del 17,3% in due anni. La birra resta il prodotto dominante, rappresentando l’86% del mercato in valore, sebbene in calo rispetto al 93% del 2021. I dati aggiornano lo studio condotto da Areté per la Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, che già aveva evidenziato una crescita sostenuta sia in Europa che in mercati terzi come USA, Brasile e Australia.

Le previsioni al 2028 indicano un CAGR del 20,6% per gli spirits a bassa o nulla gradazione nell’UE. Fuori dai confini europei, si stimano tassi di crescita annui significativi: negli Stati Uniti +10,9% per le birre LNA, +18,9% per gli spirits e +8,1% per i vini. Il Brasile, invece, evidenzia un CAGR del 24% sulle birre e del 13,5% sui vini.

Il settore si sviluppa in un contesto normativo ancora frammentato, con definizioni e classificazioni differenti tra i vari Paesi, inclusi quelli dell’UE. Manca infatti una normativa armonizzata per birre, vini e distillati low/no alcohol.

A sostenere la domanda sono principalmente i trend salutistici, l’attenzione crescente delle giovani generazioni, le restrizioni legate alla guida e, in alcuni Paesi, motivazioni religiose. “Interessanti i dati che mostrano come i prodotti Low-No si presentino, soprattutto per i giovani, non solo come alternative agli omologhi prodotti alcolici, ma anche – soprattutto per i no alcohol – come alternative a bevande analcoliche classiche,” spiega Enrica Gentile, CEO di Areté.

Il mercato è ancora limitato da alcune criticità legate alla qualità del prodotto, ma le prospettive di crescita rimangono solide.

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