La transizione ecologica e digitale conviene: può aumentare il PIL italiano dell'8,4% entro il 2050
Lo scenario Net Zero Transformation presentato nel nuovo Rapporto di Primavera dell'ASviS dimostra i benefici economici di una transizione accelerata. I dati indicano vantaggi per tutti i settori produttivi, con una riduzione della disoccupazione e del debito pubblico.
Milano, 7 maggio 2025 - Un PIL più alto dell'1,1% nel 2035 e dell'8,4% nel 2050, rispetto allo scenario base: sono questi i potenziali benefici economici per l'Italia derivanti dall'accelerazione della transizione ecologica e digitale. È quanto emerge dal "Rapporto di Primavera 2025" dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentato oggi a Milano all'evento inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025.
Il Rapporto, intitolato "Scenari per l'Italia al 2035 e al 2050. Il falso dilemma tra competitività e sostenibilità" e realizzato in collaborazione con Oxford Economics, analizza per la prima volta anche i dati relativi ai diversi comparti economici. Le proiezioni indicano che nello scenario Net Zero Transformation il sistema produttivo nazionale potrebbe registrare vantaggi significativi già entro il 2035, con una disoccupazione inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto alle previsioni di base.
Benefici settoriali della transizione
L'analisi evidenzia che, nonostante l'aumento degli investimenti pubblici necessari, il rapporto debito pubblico/PIL migliorerebbe grazie al rallentamento del riscaldamento globale, all'innovazione e all'aumento dell'efficienza energetica. Questi fattori contribuirebbero anche a ridurre la spesa per i danni ambientali e ad aumentare le entrate fiscali.
Rispetto allo scenario di base, i dati settoriali al 2050 mostrano:
Manifattura: +9,3% di valore aggiunto
Servizi: +5,9%
Costruzioni: +18,2%
Agricoltura: +7,1%
Utilities: +52,6% (con ricomposizione a favore della generazione e distribuzione di energia elettrica da rinnovabili)
In termini aggregati, il comparto industriale vedrebbe il valore aggiunto aumentare dell'1,7% nel 2035 e del 14,9% nel 2050, un risultato superiore a quello previsto per la Germania nello stesso periodo.
La sostenibilità come leva competitiva
"È sbagliato pensare che ci sia contrapposizione tra sostenibilità e competitività", ha commentato Pierluigi Stefanini, presidente dell'ASviS. "Come dimostrano le simulazioni condotte, l'inazione ha costi crescenti, mentre investire nella sostenibilità conviene perché aumenta la redditività delle imprese e genera benessere sociale".
Gli studi citati nel Rapporto confermano che le imprese italiane che investono in sostenibilità aumentano la produttività, la competitività e la solidità finanziaria. In particolare:
Le PMI manifatturiere sostenibili registrano una produttività più alta del 5-8% rispetto alle altre
Quasi il 50% delle imprese italiane ha adottato almeno una pratica di economia circolare con risultati finanziari migliori
Il 92% delle imprese familiari e l'89% di quelle non familiari riconosce benefici dall'integrazione della sostenibilità nel business
Strategie per il futuro
L'analisi degli scenari alternativi rafforza l'urgenza di azioni immediate. Nello scenario "Transizione Tardiva", il PIL risulterebbe inferiore del 2,4% nel 2035 rispetto alle previsioni di base, mentre nello scenario "Catastrofe Climatica" si ridurrebbe del 23,8% entro il 2050, con tendenze al peggioramento nella seconda metà del secolo.
Il Rapporto sottolinea la necessità di elaborare un Piano di Accelerazione Trasformativo (PAT), con interventi economici, sociali, ambientali e istituzionali coordinati. Un'esigenza che trova fondamento anche nella Costituzione italiana, soprattutto dopo le modifiche intervenute nel 2022.
Le oltre 1200 iniziative inserite nel cartellone del Festival dello Sviluppo Sostenibile testimoniano una mobilitazione capillare sui temi della sostenibilità, evidenziando l'ampio interesse della società civile verso la trasformazione del modello economico.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il Rapporto completo sul sito dell'ASviS e seguire le iniziative del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025 sui canali ufficiali.
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