UE: ICT, AI e big data per una svolta tecnologica dei dati agroalimentari
Il sistema informativo dell’Unione Europea sui mercati agroalimentari ha bisogno di un salto di qualità in termini di tempestività, accuratezza e accessibilità.
È quanto emerge dal nuovo studio coordinato da Areté per la Direzione Generale Agricoltura (DG AGRI) della Commissione Europea, con il contributo di S&P Global Commodity Insights, Ecorys, l’Università di Wageningen e Cogea (BIP Group).
L’indagine, durata 18 mesi, ha analizzato i modelli informativi in 27 Paesi UE e 4 extra-UE (USA, Canada, Australia e Regno Unito), mappando punti di forza, criticità e potenzialità di sviluppo. L’obiettivo: progettare un sistema dati avanzato a supporto di operatori e policy maker, capace di anticipare crisi e rafforzare la resilienza dei mercati alimentari.
Affidabilità buona, ma aggiornamenti poco frequenti
Attualmente, la Commissione fornisce dati tramite Eurostat, il portale Agri-food Data e una rete di osservatori tematici. Il 90% degli utenti li considera affidabili, ma solo il 24% li utilizza in caso di crisi. Una quota rilevante (41,5%) si affida a fornitori privati, il cui accesso però resta oneroso per agricoltori e PMI, lasciando scoperta una fascia vulnerabile di operatori.
Il sistema UE fornisce dati di qualità, ma spesso con ritardi e coperture parziali, in particolare su consumi finali e prezzi degli input produttivi. Una lacuna emersa con forza durante le crisi Covid-19 e guerra in Ucraina.
Le tecnologie che possono cambiare il sistema
Lo studio evidenzia il potenziale delle tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICTs) per migliorare l'intero ciclo dati: raccolta, validazione, analisi e distribuzione. Tra le soluzioni proposte:
uso di web scraping per integrare dati su consumi e vendite al dettaglio
applicazione dell’Intelligenza Artificiale a modelli previsivi per rese, domanda e fluttuazioni di prezzo
sfruttamento di big data logistici per monitorare in tempo reale i flussi di mercato
Queste tecnologie consentirebbero un aggiornamento continuo dei dati, riducendo errori umani e offrendo strumenti decisionali più tempestivi.
“È fondamentale rafforzare la capacità predittiva del sistema europeo, specie in contesti di volatilità e instabilità come quelli degli ultimi anni”, ha dichiarato Mario Gentile, Project Manager dello studio per la Commissione UE.
Supporto alle decisioni nei momenti critici
Nel 34% dei casi analizzati, gli operatori hanno cercato fonti aggiuntive di dati per gestire crisi di mercato. Solo il 13% ha potuto accedere a dati privati a pagamento in questi contesti. Questo dimostra la necessità di democratizzare l’accesso all’informazione strategica, mettendo strumenti avanzati anche a disposizione dei soggetti più piccoli e meno strutturati.
Lo studio raccomanda inoltre di chiarire meglio le finalità degli aggiornamenti futuri e di comunicare in modo trasparente le misure adottate per proteggere la confidenzialità dei dati sensibili. Il rafforzamento del sistema deve passare anche da una governance più coordinata e multilivello, in grado di mettere in rete i diversi attori pubblici e privati.
UE verso verso un sistema intelligente e inclusivo
Oltre alle tecnologie, sarà cruciale l’applicazione coerente della normativa UE sulla trasparenza dei mercati e la creazione di interfacce dati più fruibili, specialmente per l’utenza agricola. Sistemi informativi intelligenti, accessibili e predittivi non rappresentano solo un’opportunità tecnica, ma una leva chiave per l’equilibrio dei mercati, la sostenibilità delle filiere e la sicurezza alimentare in Europa.
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