Sensormatic rivela: prezzo, sostenibilità ed esperienza digitale soni fattori che influenzano l’acquisto in-store
La sostenibilità porta con sé i germogli della ripresa.
Attenzione al prezzo, esperienze in-store ‘digitally-driven’ e sostegno alle iniziative green e retail locali sono alcune delle nuove richieste degli acquirenti italiani. La psiche del consumatore si è evoluta e il retail ha dovuto cambiare rotta dopo un biennio di pandemia, come rivelano i dati di una recente ricerca (1) condotta in Italia da Sensormatic Solutions.
L’attenzione ai prezzi spinge i consumatori alla cautela nella spesa
Lo studio, dal titolo “2 anni di Reset nel Retail', ha svelato che il prezzo rimane l’elemento di valutazione principale per i consumatori italiani al momento di effettuare acquisti nel punto vendita, mentre il nostro Paese si trova ad affrontare livelli crescenti di inflazione. Sette intervistati su dieci (70%) lo citano, infatti, come il fattore più importante, con un aumento di 30 punti percentuali anno su anno, in un momento in cui i costi di cibo, carburante ed energia continuano a salire nel nostro Paese. Con livelli di inflazione che a marzo hanno raggiunto il 6,7%, i più elevati dal 1991, più di un terzo degli acquirenti (34%) afferma di aver ridotto le spese: il 42% cita le preoccupazioni per l’incertezza economica, seguito dal 38% che teme invece l’inflazione e l’aumento dei prezzi. Del 12% che dichiara di spendere più del solito, il 23% afferma di aver scelto di comprare ora in vista di futuri incrementi dei prezzi. Tuttavia, sebbene l’attenzione al prezzo sia sempre più centrale per i consumatori italiani, spesa e fedeltà al brand sono risultate, in un certo senso, legate a doppio filo al punto vendita. Quasi un terzo (31%), infatti, dichiara di essere meno sensibile al prezzo quando effettua acquisti in-store, e circa la metà (49%) si sente più fedele ai brand con punti vendita fisici rispetto ai retailer online.
La consapevolezza della sostenibilità è cresciuta tra i consumatori dall’inizio della pandemia, con il 35% che sostiene di avere aumentato il proprio impegno in questo ambito negli ultimi due anni, fattore che non solo ha sostenuto una crescente domanda di green retail, ma ha favorito un boom di shopping più locale. A partire dagli ultimi sei mesi, oltre un terzo dei clienti (37%) cerca di effettuare acquisti a livello locale, e un altro 15% afferma di non voler percorrere lunghe distanze per lo shopping, riuscendo così a ridurre emissioni di carbonio e consumo di carburante. Nel frattempo, un altro 10% sostiene che il lavoro ibrido e la diffusione di quello da casa li sta incoraggiando a fare più acquisti a livello locale, il che ha avuto un impatto sulla ripresa post-pandemia di grandi città come Roma.
Il digitale influenza le richieste dei clienti negli store fisici
L’accelerazione digitale e la crescita dell’e-commerce in Italia durante la pandemia hanno contribuito a far sì che il “compra online, spedisci a casa” - il servizio più popolare per l’81% degli intervistati – sia aumentato di 9 punti percentuali rispetto al passato. Tuttavia, queste abitudini di acquisto online ormai radicate stanno rendendo i consumatori ancora più motivati dal punto di vista digitale quando si tratta di effettuare acquisti nel punto vendita, dove si aspettano esperienze più ibride tra il fisico e l’online.
I consumatori italiani desiderano sempre più esperienze di shopping digitali e senza contatto all’interno dei punti vendita. Il 44% afferma, infatti, che le funzionalità di self-check-out contactless li incoraggerebbe a fare acquisti nei negozi fisici, mentre il 21% vorrebbe esperienze stile Just Walk Out / Amazon Go per essere invogliato ad acquistare maggiormente negli store tradizionali.
“Sebbene gli stravolgimenti degli ultimi 2 anni abbiano lanciato nuove sfide al modus operandi dei retailer, hanno anche portato nuove ed entusiasmanti opportunità che stanno rimodellando il panorama del retail e ridefinendo il modo in cui i brand convertono le opportunità in vendite e fidelizzano i loro clienti”, afferma Andy Sumpter, EMEA Retail Consultant di Sensormatic. “È evidente che ci sia cautela nel mercato, con i consumatori che sono sul ‘chi va là’ in un contesto di incertezza macroeconomica e geopolitica, tuttavia, gli italiani continuano a dare valore ai punti vendita tradizionali. Ora più che mai, inoltre, lo store digitale - sostenuto dal desiderio dei consumatori di effettuare acquisti locali e sostenibili, nonché influenzato dalle loro nuove richieste digital-first - sta creando nuove opportunità per acquisire clienti nuovi e fidelizzare quelli esistenti”.
(1) Indagine condotta su oltre un migliaio di consumatori italiani da Savanta per conto di Sensormatic Solutions a febbraio 2022.
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