Packaging sostenibile fondamentale per quasi la metà degli italiani
Secondo l’Osservatorio Pro Carton 2025, quasi un italiano su due (47%) ha cambiato marca nell’ultimo anno a causa del tipo di confezione. Il dato, in crescita rispetto al 41% del 2024, conferma che il packaging è diventato un criterio determinante nelle decisioni di acquisto, anche in contesti inflazionistici.
La ricerca, condotta su un campione di oltre 5.000 consumatori in Italia e in altri quattro Paesi europei, rivela un comportamento più attento rispetto alla media UE, ferma al 40%. Gli italiani risultano particolarmente sensibili al tema dell’imballaggio: l’86% continua a scegliere prodotti sostenibili nonostante l’aumento del costo della vita, mentre il 56% evita esplicitamente quelli con confezioni non riciclabili.
Il cartone si conferma la prima scelta
Il 91% dei consumatori italiani preferisce il cartone alla plastica quando si trova di fronte a due confezioni dello stesso prodotto. È la percentuale più alta tra i Paesi analizzati, e colloca l’Italia in testa in Europa per attenzione ambientale legata al packaging.
Oltre alla preferenza per materiali naturali e rinnovabili, emergono anche altre criticità percepite dai consumatori: il 35% penalizza i brand che usano confezioni sovradimensionate, mentre il 33% indica l’impiego eccessivo di plastica come motivo di allontanamento dal prodotto.
Packaging e aspettative
Dal report emerge un quadro chiaro delle richieste rivolte alle aziende:
Il 69% degli italiani chiede l’uso di materiali naturali e rinnovabili
Il 55% richiede packaging facilmente riciclabili
Il 47% considera prioritario ridurre l’uso della plastica
Il 41% auspica istruzioni più chiare per il corretto riciclo dell’imballaggio
Secondo Winfried Muehling, Direttore Marketing e Comunicazione di Pro Carton, “le aziende hanno una responsabilità crescente nel rispondere a questa domanda concreta di innovazione sostenibile”. Il dato italiano, osserva, è particolarmente significativo anche nel confronto con Paesi come Germania e Francia.
Impatti per la GDO
Per la filiera del largo consumo e della distribuzione moderna, questi dati rafforzano un trend già visibile a scaffale: la preferenza per materiali percepiti come sostenibili, in particolare cartone e cartoncino, si traduce in una pressione diretta su produttori e retailer. L’adeguamento del packaging non è più solo una scelta reputazionale, ma un fattore di tenuta commerciale.
La sostenibilità dell’imballaggio impatta anche la fidelizzazione, la percezione del valore e la posizione del brand nel punto vendita. In questo scenario, il packaging green diventa leva strategica non solo per la comunicazione ESG, ma per la sopravvivenza competitiva nel mercato FMCG.
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