Le competenze scientifiche femminili al centro della qualità e ricerca nel food industry: storie e prospettive dal mondo Barilla
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, è opportuno evidenziare il crescente ruolo delle professionalità femminili nel settore alimentare, soprattutto in ambiti storicamente dominati dalla presenza maschile come ricerca scientifica, innovazione tecnologica e leadership aziendale.
Nel contesto del food industry, i dati mostrano progressi significativi: in Barilla, il 38,5% degli Executive e Manager nel mondo sono donne, con il 47% delle dipendenti che lavora a diretto riporto del Global Leadership Team. L'azienda ha registrato nell'ultimo anno un turnover in entrata femminile (9,3%) superiore alla media aziendale (8,7%), riflettendo un trend positivo del settore verso una maggiore inclusività.
Scienziate dell'alimentazione: competenze e innovazione
In un settore dove le competenze scientifiche sono fondamentali, emergono figure professionali femminili con percorsi formativi in agronomia, chimica e tecnologia alimentare. Rosamaria Petrosino, Global RD&Q Capabilities Vice President, sottolinea come "il nostro lavoro incrocia l'arte della gastronomia, che combina ingredienti e sapori per creare prodotti gustosi, e la scienza, che analizza i fenomeni chimico-fisici e microbiologici che determinano la qualità e la sicurezza del cibo e dei processi produttivi."
La sicurezza alimentare rappresenta un ambito cruciale del settore: nei laboratori di ricerca vengono condotte oltre 250mila analisi all'anno per monitorare la qualità di ogni fase della produzione. Francesca Lambertini, Allergens Research & Labs' Management Scientist, spiega: "Il mio lavoro spazia dalla gestione operativa del laboratorio alla ricerca avanzata, migliorando le metodologie analitiche per rilevare allergeni negli alimenti e materie prime."
Analisi sensoriale: quando la scienza incontra i sensi
Un'altra area in cui le competenze femminili stanno emergendo è l'analisi sensoriale. Federica Quaini, Sensory and Analytical Food Science Associate Director, guida un panel di circa 20 assaggiatori esperti addestrati per valutare con metodo scientifico ogni dettaglio del prodotto. "La consistenza è una sfida unica nell'analisi alimentare. Esistono tecnologie avanzate per rilevare aromi e sapori, ma nessuno strumento può replicare con precisione le sensazioni della masticazione. Per questo, l'analisi sensoriale umana resta essenziale," spiega Quaini.
Open Innovation e tracciabilità nel food
Tra le figure chiave dell'innovazione nel settore alimentare troviamo Claudia Berti, Head of Open Innovation, che si occupa di creare sinergie per lo sviluppo di nuove soluzioni attraverso la collaborazione con università, startup ed imprese innovative. "Lavorare in questo campo significa spesso confrontarsi con l'ignoto - afferma Berti - ci troviamo di fronte a tecnologie e approcci dal potenziale ancora inesplorato."
Un esempio concreto di innovazione è il progetto sviluppato con la startup Connecting Food, che ha creato un sistema di tracciabilità del basilico nel pesto tramite QRcode: i consumatori possono scansionarlo per scoprire la provenienza del basilico, chi lo ha coltivato e quando è stato raccolto, con la tecnologia blockchain a garantire la trasparenza del processo.
Dalla Terra allo spazio: nuove frontiere alimentari
La ricerca nel settore alimentare ha varcato anche i confini terrestri con progetti come "Pasta nello Spazio". Cristina Gallina, Director of Global Discovery Center, sottolinea: "Il bello della scienza applicata al cibo è che coinvolge tutti i sensi: il risultato non si ferma alla conoscenza, ma diventa piacere." Laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari, nel corso della sua carriera ha contribuito allo sviluppo di numerosi prodotti innovativi.
Parità e inclusione nel settore food
Il settore alimentare sta compiendo progressi significativi verso la parità di genere. Dopo aver garantito nel 2020 la parità retributiva per tutti i dipendenti, Barilla ha annunciato nel 2023 una nuova policy per il congedo di paternità e maternità, che garantisce a tutti i genitori un minimo di 12 settimane di congedo retribuito al 100%, indipendentemente dal genere, dallo stato maritale e dall'orientamento sessuale.
Iniziative come queste, insieme alla collaborazione con organizzazioni come LEAD Network (partnership avviata nel 2024), mostrano come il settore stia evolvendo verso un ambiente più inclusivo, dove le competenze femminili possono esprimersi pienamente anche in ambiti tecnico-scientifici.