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Green Retail  - Caro energia: sganciare il prezzo delle rinnovabili da quello del gas
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News A cura di: Fabrizio Vallari

Caro energia: sganciare il prezzo delle rinnovabili da quello del gas

Anche le fonti green sono penalizzate dalla crisi del gas russo.

Jori, amministratore delegato NaturaSì: “La bolletta è quadruplicata. Occorre sganciare il prezzo rinnovabili da quello del gas”.

“E’ un paradosso: noi abbiamo scelto di usare solo energia green, da fonti rinnovabili. Ma ci troviamo con una bolletta energetica quadruplicata. E non siamo i soli, chi ha fatto una scelta consapevole in passato oggi si trova vittima di un meccanismo obsoleto che va in direzione opposta alla transizione ecologica. Si dovrebbero invece pagare le fonti rinnovabili senza i costi aggiuntivi che derivano dalle oscillazioni dei combustibili fossili”. A sottolineare il tema, emerso in queste settimane, è Fausto Jori (nella foto), amministratore delegato di NaturaSì, marchio italiano leader del biologico.

NaturaSì ha, da sempre, posto la massima attenzione all’approvvigionamento di energia, elemento essenziale per definire una strategia aziendale che punti ad abbassare costantemente l’impatto ambientale. Oggi però la crisi, dovuta alle difficoltà di approvvigionamento del metano, sta portando i costi energetici alle stelle. Anche per chi il metano non lo usa. Ed è qui il paradosso.

Infatti, il costo dell’energia viene stabilito dal Pun (Prezzo unico nazionale), uguale per tutti i fornitori di energia e per tutti i tipi di energia elettrica, indipendentemente dalla fonte di produzione. Il prezzo viene maggiormente influenzato dal prezzo di offerta, in Borsa, del produttore che ha maggiori costi e volumi di approvvigionamento, cioè i produttori termoelettrici. Quindi, chi ha scelto la fornitura di energia che arriva da fonti rinnovabili, si trova oggi a dover affrontare le volatilità del mercato determinate dalla difficoltà a reperire il gas.

NaturaSì acquista il 100% di energia da Dolomiti Energia che certifica la provenienza green della propria fornitura ma, proprio per il meccanismo descritto, è sottoposta a oscillazioni del Pun che, a causa della crisi del gas russo, hanno effetti destabilizzanti. Tutte le sedi e i negozi a gestione diretta NaturaSì usano solo energia da fonti rinnovabili, ma si trovano a dover affrontare il caro energia come se usassero energia da fonti fossili. È insensato che chi ha scelto di fornirsi di fonti energetiche alimentate da acqua, sole e vento paghi i prezzi determinati dal mercato delle fonti fossili.

“Condividiamo le preoccupazioni di NaturaSì e auspichiamo che possa essere rinnovato il modello attuale di determinazione dei prezzi, affinché un nuovo mercato a lungo termine per l’energia rinnovabile possa garantire costi prevedibili e dare prospettive di stabilità ai consumatori che, come NaturaSì, hanno creduto e credono nell’utilizzo di energia prodotta senza l’uso di combustibili fossili”, afferma Marco Merler, presidente di Dolomiti Energia.

“Abbiamo fatto scelte importanti, abbiamo voluto puntare sull’energia che guarda al futuro e che permetterà alle nuove generazioni di vivere in un Pianeta più pulito, in linea con i valori che da sempre supportano le azioni di NaturaSì”, aggiunge Fausto Jori. “Per questo, visto il momento storico che stiamo vivendo, chiediamo che si apra una riflessione utile a trovare, in termini di legge e di regolamento, una soluzione affinché l’energia rinnovabile non sia legata ai costi di approvvigionamento del gas”.

Una maggiore capacità di programmazione in direzione della transizione energetica, slegata dai meccanismi di volatilità del mercato tradizionale, incentiverebbe inoltre scelte green da parte di molte aziende e famiglie.

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