Lidl Italia diffida Essere Animali. L'associazione presenta le prove e invita a un confronto
Lidl Italia ha inviato una lettera formale all’associazione Essere Animali chiedendo di identificare gli allevamenti al centro delle immagini diffuse tra settembre e novembre 2024. L’azienda si riserva il diritto di tutelare i propri interessi per via legale qualora l’associazione non collaborasse.
Secondo quanto riportato, i video divulgati mostrerebbero condizioni problematiche in due allevamenti che riforniscono un fornitore di Lidl Italia. Essere Animali ha dichiarato di aver già segnalato alle autorità le situazioni documentate e di essere in possesso delle prove che collegano tali allevamenti ai fornitori.
Le posizioni delle parti
Essere Animali afferma che i problemi osservati, come le condizioni negli allevamenti intensivi e l’utilizzo di razze a rapida crescita, rappresentano criticità strutturali che richiedono interventi sistemici. Simone Montuschi, presidente dell’associazione, ha dichiarato: “Le nostre azioni hanno l’obiettivo di stimolare il dibattito pubblico e promuovere una filiera più sostenibile.”
Lidl Italia, dal canto suo, sostiene che l’associazione avrebbe dovuto rivolgersi direttamente agli allevatori. Inoltre, evidenzia che eventuali accuse rivolte alla catena debbano essere documentate con chiarezza per evitare danni d’immagine.
Il contesto internazionale
La campagna #LidlChickenScandal, portata avanti dall’Open Wing Alliance di cui Essere Animali fa parte, chiede a Lidl di adottare lo European Chicken Commitment (ECC) per migliorare gli standard di allevamento. In altri Paesi, come Francia e Germania, Lidl si è impegnata ad implementare politiche migliorative.
Essere Animali ha proposto un confronto diretto con Lidl Italia e l’elaborazione di un piano pluriennale per ridurre le principali cause di sofferenza animale. Montuschi ha aggiunto: “Solo attraverso la collaborazione possiamo costruire un futuro più sostenibile.”
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