La Gestione dei RAEE in Italia: Progressi e Sfide nel 2024
Buoni progressi sul piano tecnologico ma criticità sulla raccolta, anche se cresciuta del 2%, lasciano l'Italia a metà strada rispetto agli obiettivi europei: siamo a 6 kg di raccolta pro capite rispetto ai 12 kg attesi.
Il panorama della gestione dei rifiuti elettronici in Italia mostra segnali contrastanti nel 2024, evidenziando la complessità della transizione verso un'economia realmente circolare. I dati pubblicati da Erion WEEE, il principale consorzio italiano per la gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, delineano un quadro in cui i progressi tecnologici si scontrano con le sfide della raccolta differenziata.
Nel corso dell'anno, il consorzio ha gestito 237.000 tonnellate di RAEE domestici, registrando un incremento del 2% rispetto all'anno precedente. Questo dato, apparentemente positivo, nasconde però una criticità sostanziale: l'Italia rimane significativamente distante dagli obiettivi europei, con una raccolta pro capite di soli 6 kg contro i 12 kg richiesti dall'Unione Europea. Questo divario sottolinea l'urgente necessità di un cambio di passo nella gestione dei rifiuti elettronici.
L'analisi dettagliata dei flussi di raccolta rivela tendenze interessanti. Il settore dei piccoli dispositivi elettronici (R4) ha mostrato la crescita più significativa, con un aumento del 5%, risultato attribuibile alle intense campagne di sensibilizzazione territoriale. Queste iniziative, che includono il docufilm "Materia Viva" e una mostra immersiva dedicata ai RAEE, hanno dimostrato l'efficacia della comunicazione diretta nel modificare i comportamenti dei consumatori.
Sul fronte tecnologico, gli impianti di trattamento italiani hanno dimostrato un'eccellenza operativa notevole, raggiungendo tassi di recupero delle materie prime pari al 90%. Questo risultato si traduce in numeri impressionanti: 130.000 tonnellate di ferro, 5.200 tonnellate di alluminio, 5.800 tonnellate di rame e 29.600 tonnellate di plastica recuperate. L'impatto ambientale di questa efficienza è quantificabile in 1,8 milioni di tonnellate di CO₂ evitate, equivalenti all'assorbimento annuo di un'area boschiva di 1.800 km².
Il quadro normativo ha visto l'introduzione di importanti novità, con l'approvazione di misure volte a semplificare la raccolta da parte dei negozianti e l'istituzione di obblighi di comunicazione per i consorzi. Particolarmente significativa è l'introduzione del bonus per l'acquisto di elettrodomestici europei ad alta efficienza energetica, che potrebbe stimolare un ricambio virtuoso del parco elettrodomestici nazionale.
Tuttavia, come sottolinea il direttore generale Giorgio Arienti, il 2024 si configura come un anno "in stand-by". La sfida principale rimane quella di colmare il divario tra l'eccellenza tecnologica degli impianti di trattamento e l'insufficiente capacità di raccolta. La transizione verso un'economia circolare richiede infatti un sistema integrato in cui ogni attore - dai cittadini ai negozianti, dagli enti locali ai consorzi - svolga efficacemente il proprio ruolo.
Il risparmio energetico conseguito, quantificabile in 337 milioni di kWh (equivalenti ai consumi annui di una città come Pescara), dimostra il potenziale impatto positivo di una gestione efficiente dei RAEE. Questi risultati evidenziano come la corretta gestione dei rifiuti elettronici non sia solo una questione ambientale, ma rappresenti un'opportunità concreta di sviluppo sostenibile, capace di generare benefici tangibili in termini di risparmio energetico e recupero di materie prime strategiche.
La sfida per il futuro immediato sarà quella di trasformare questi segnali positivi in un cambiamento sistemico, capace di allineare le performance italiane agli standard europei. Questo richiederà un ulteriore rafforzamento delle iniziative di sensibilizzazione, un'implementazione efficace delle nuove normative e soprattutto una maggiore collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nella filiera dei RAEE.
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