Latte e formaggi: in crescita filiera e fiducia dei consumatori
La filiera lattiero-casearia conferma un ruolo centrale nell’economia agroalimentare nazionale, con risultati economici solidi e segnali positivi su export e consumi interni.
Secondo la Consumer Survey Nomisma svolta nell’ambito del progetto «Think Milk, Taste Europe, Be Smart!», il 98% degli italiani consuma latte, yogurt e formaggi e la fiducia nel latte e nei prodotti lattiero-caseari Made in EU raggiunge quasi 8 persone su 10.
Il quadro economico della filiera
Il valore generato raggiunge 7,1 miliardi di euro nella fase di allevamento e 21,8 miliardi di euro nella trasformazione, primo comparto per fatturato dell’industria alimentare. L’Italia è quinto produttore UE di latte bovino con oltre 13mila tonnellate consegnate, provenienti da circa 1,7 milioni di vacche e 23mila allevamenti specializzati. Nel 2025 la produzione è in lieve flessione (−0,6% gennaio–luglio), mentre i prezzi alla stalla crescono in media del +15% (gennaio–agosto), sostenuti dalle quotazioni all’ingrosso dei formaggi della tradizione. L’export continua a trainare: dopo il risultato dell’anno precedente (5,4 miliardi di euro e 660 mila tonnellate), nel primo semestre 2025 si registra +15,7% in valore e +5% in volume.
Spesa delle famiglie e mix di acquisto
Sul mercato interno la spesa per lattiero-caseari, pari a circa il 14% dello scontrino medio, mostra un recupero nel 2025. Crescono i formaggi freschi (+5,7% in volume, primi sette mesi) e lo yogurt (+6%), mentre arretra il latte fresco per effetto di dinamiche socio-demografiche e cambi di abitudini. Il passaggio dalla logica del prezzo a quella del valore è un percorso in evoluzione, sostenuto da qualità percepita, filiera tracciata e presenza di certificazioni.
La Consumer Survey rileva che il 98% degli italiani consuma latte, yoghurt e formaggi con diversa frequenza. Cresce la fiducia nel latte e nei prodotti lattiero-caseari Made in EU, che raggiunge quasi 8 italiani su 10; livelli più alti si osservano tra uomini e giovani, e aumentano con reddito e titolo di studio, in correlazione con la consapevolezza degli elevati standard di qualità e sicurezza. Sul fronte informativo, il 44% cerca fonti ufficiali a conferma di quanto trovato online e il 28% si informa via web e social, segnale dell’affermazione dei canali digitali. Nel complesso cresce la platea di chi si informa (85%, +23 punti sul 2024). Oltre 6 italiani su 10 conoscono le specifiche dei prodotti dairy; 2 su 3 sanno individuare le fake news, con progressi su lattosio e persistenti falsi miti su bevande vegetali e latte UHT.
sAumenta anche l'attenzione alla sostenibilità dei prodotti latterio caserari. L'attenzione si concentra in particolare sul benessere animale, associato soprattutto a ambienti puliti e spaziosi. Gli italiani cercano informazioni, seppur in modo discontinuo, anche tramite canali entertainment TV e social. L’attitudine futura all’informazione è positiva: il 78% si dichiara interessato ad approfondire il latte e le sue proprietà nutrizionali.
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