Ponti presenta la Relazione di Impatto 2024: 119 milioni di euro di valore generato (+4,8%), certificazione per la parità di genere e gender pay gap azzerato. L'azienda leader degli aceti dimostra come inclusione, welfare e sviluppo del territorio possano tradursi in solidità economica e valore condiviso.
Azzerare il gender pay gap, ottenere la certificazione UNI/PDR 125/2022 per la parità di genere, aumentare del 13% gli investimenti in welfare aziendale generando contemporaneamente 119 milioni di euro di valore economico con una crescita del 4,8%. I risultati della Relazione di Impatto 2024 di Ponti dimostrano come le politiche di inclusione e benessere delle persone non siano alternative alla crescita economica, ma ne costituiscano il fondamento.
L'azienda leader in Italia negli aceti e nelle conserve di verdure, Società Benefit dal 2021 e B Corp dal 2023, conferma un modello di sostenibilità che integra performance economiche, responsabilità sociale e tutela ambientale. Dei 119 milioni di euro generati, 117,8 milioni sono stati distribuiti tra dipendenti, fornitori, comunità e istituzioni, traducendo in cifre concrete il concetto di valore condiviso.
Il 2024 segna un traguardo significativo con l'ottenimento della certificazione per la Parità di Genere UNI/PDR 125/2022 e l'azzeramento sostanziale del gender pay gap, con una differenza retributiva media per le donne prossima allo zero. Le donne rappresentano il 42% del personale complessivo, il 36% dei ruoli dirigenziali e il 25% del Consiglio di Amministrazione, evidenziando una presenza significativa anche nei livelli decisionali.
«Il cuore della sostenibilità sono le persone», sottolinea Lara Ponti, Vicepresidente dell'azienda. «Nel 2024 abbiamo raggiunto traguardi che ci rendono orgogliosi: la certificazione per la parità di genere, l'azzeramento del gender pay gap, l'ampliamento delle politiche di welfare e il rafforzamento dei legami con le comunità. Tutto questo conferma la nostra convinzione che un'azienda non debba generare valore solo per sé stessa, ma sia naturalmente chiamata a contribuire al progresso della società».
La certificazione UNI/PDR 125/2022 non costituisce un traguardo simbolico ma uno strumento di governance che richiede monitoraggio costante di indicatori specifici su retribuzione, gestione delle carriere, genitorialità e conciliazione vita-lavoro. L'azzeramento del gender pay gap rappresenta l'evidenza misurabile di un impegno strutturale che incide sulla competitività aziendale attraverso attrazione e retention dei talenti, miglioramento del clima organizzativo e reputazione.
Le politiche di welfare si traducono in cifre concrete: 714.000 euro distribuiti come integrazione retributiva (+7,8% sul 2023), 370.000 euro erogati in premio di produttività di cui il 68% destinato al welfare aziendale (+13% sul 2023). L'azienda ha consolidato la banca ore solidale, ampliato i programmi di smart working attivandone 35 e investito 660 ore di formazione erogate a tutti i dipendenti, di cui il 63% con focus specifico sulla sostenibilità.
«La crescita economica assume davvero senso solo se accompagnata da inclusione, equità e benessere diffuso», aggiunge Lara Ponti. «Per noi sostenibilità significa coniugare innovazione, tradizione e responsabilità sociale. È il prisma attraverso cui osserviamo il mondo nelle sue diverse dimensioni: ambientale, economica e sociale, quest'ultima indissolubilmente legata al valore dell'inclusività. E tra tutte, la più importante resta quella umana, perché senza la cura e la valorizzazione delle persone non può esserci futuro».
L'investimento in formazione sulla sostenibilità per tutti i dipendenti evidenzia un approccio che non delega la responsabilità ESG a funzioni specialistiche, ma la diffonde nell'intera organizzazione come competenza trasversale necessaria per affrontare le sfide del settore.
Il legame con il territorio si traduce in azioni misurabili: prodotti alimentari donati per un valore di 40.000 euro e donazioni per 205.000 euro a favore di associazioni, mense sociali, case per anziani e centri per donne e bambini vittime di violenza. Confermato il sostegno al Banco Alimentare con la campagna "Obiettivo Piatto Pieno", che ha garantito 500.000 pasti a persone in difficoltà.
«I risultati economici del 2024, insieme agli investimenti in welfare e comunità, dimostrano che la sostenibilità non è un vincolo, ma un fattore di competitività e solidità», afferma Giacomo Ponti, Presidente dell'azienda. «Il nostro obiettivo è continuare a generare valore condiviso, consolidando i legami con i territori e innovando costantemente processi e prodotti. Solo così la nostra crescita può avere un impatto positivo su tutti gli stakeholder, in Italia e nel mondo».
L'approccio al territorio va oltre la filantropia tradizionale per integrarsi nella strategia aziendale: le comunità locali non sono beneficiarie passive ma stakeholder attivi il cui benessere incide sulla sostenibilità di lungo periodo dell'impresa stessa.
Sul fronte ambientale, Ponti utilizza energia elettrica da fonti rinnovabili certificate e ha avviato nuovi impianti fotovoltaici nello stabilimento di Anagni, con ulteriori investimenti previsti nel 2025. Il risparmio di emissioni registrato ammonta a 292 tonnellate di CO₂ grazie all'energia autoprodotta dai pannelli fotovoltaici.
L'approccio di economia circolare lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti ha generato risultati misurabili: riduzione del 28% dei rifiuti non riciclabili prodotti, diminuzione del 5% della plastica utilizzata come imballo, riduzione del 27% della plastica nei formati da 1 litro nell'ultimo triennio con risparmio di circa 371 tonnellate di PET vergine annue, pari a 786 tonnellate di CO₂ evitate.
L'implementazione della tracciabilità tramite blockchain garantisce trasparenza lungo l'intera filiera, elemento cruciale in un settore dove la fiducia del consumatore passa attraverso la verificabilità delle dichiarazioni di sostenibilità. Il Codice di Condotta Fornitori e le politiche di acquisti sostenibili estendono gli standard ESG anche alla catena di fornitura, riconoscendo che la sostenibilità aziendale dipende dalle prestazioni dell'intero ecosistema produttivo.
La scelta di diventare Società Benefit nel 2021 e di ottenere la certificazione B Corp nel 2023 non costituisce operazione di marketing ma modifica sostanziale della governance aziendale. Lo statuto di Società Benefit impone infatti l'obbligo legale di perseguire finalità di beneficio comune oltre al profitto, mentre la certificazione B Corp richiede il superamento di standard verificati annualmente su performance ambientali, sociali, trasparenza e accountability.
«Le sfide del nostro settore sono sempre più complesse, ma continuiamo ad affrontarle con fiducia grazie a una visione che coniuga radici e futuro», conclude Giacomo Ponti. Un approccio che dimostra come la sostenibilità nel settore agroalimentare richieda integrazione sistemica di competitività economica, responsabilità sociale e tutela ambientale, traducendo in pratica operativa quel concetto di valore condiviso che troppo spesso rimane dichiarazione d'intenti.
Articolo pubblicato su greenretail.news
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