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Green Retail  - Il settore privato italiano riconosce la sostenibilità come condizione di competitività
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News A cura di: Redazione GreenRetail.news

Il settore privato italiano riconosce la sostenibilità come condizione di competitività

A Napoli la decima edizione dell'Italian Business & SDGs Annual Forum segna una svolta: dalle imprese emerge che integrare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nelle strategie aziendali non è più scelta etica ma leva per innovazione e resilienza. UN Global Compact presenta la strategia 2030 con strumenti personalizzati, azioni collettive su temi prioritari e valorizzazione del business case ESG.

Napoli, 21 ottobre 2025. La decima edizione dell'Italian Business & SDGs Annual Forum, organizzato da UN Global Compact Network Italia, ha fatto emergere un cambio di prospettiva nel settore privato italiano: la sostenibilità viene oggi riconosciuta non più come questione etica o reputazionale, ma come leva strategica per competitività, innovazione e resilienza del sistema economico. L'evento, che celebra anche il 25° anniversario del Global Compact delle Nazioni Unite, ha riunito istituzioni, imprese e stakeholder per un momento di confronto sul contributo del settore privato al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030.

Il contesto in cui si inserisce il Forum è quello di un'Europa sotto crescente pressione normativa, con direttive come il Pacchetto Omnibus e l'EUDR che stanno modificando l'approccio delle imprese alla sostenibilità. Secondo quanto emerso dai lavori, il settore privato sta rafforzando la propria capacità di adattamento, integrando la sostenibilità a livello di governance e nei processi decisionali, e trasformando le nuove regole europee in strumenti di trasparenza e potenziale vantaggio competitivo.

La strategia 2030 di UN Global Compact Network Italia

L'annuncio principale riguarda la nuova strategia al 2030 di UN Global Compact Network Italia, finalizzata per rafforzare il contributo del settore privato attraverso tre direttrici. La prima prevede strumenti personalizzati per accompagnare le imprese nell'integrazione della sostenibilità nei modelli di business, rispettando dimensioni e settori differenti. La seconda riguarda iniziative collettive su temi prioritari: cambiamento climatico, tutela della natura, lavoro dignitoso, uguaglianza di genere e finanza sostenibile. La terza punta a consolidare il business case della sostenibilità, valorizzando il contributo delle aziende come motore di trasformazione.

La visione sottolinea il ruolo delle imprese nel promuovere sei transizioni identificate dalle Nazioni Unite come fondamentali per gli SDGs: trasformazione dei sistemi alimentari, diffusione di soluzioni energetiche rinnovabili e accessibili, riduzione del divario digitale, sostegno all'istruzione, creazione di opportunità di lavoro dignitose e attuazione di pratiche sostenibili per ridurre l'impatto ambientale, proteggere la biodiversità e ridurre l'inquinamento.

«Il settore privato ha oggi una responsabilità e un potenziale straordinari nel contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile», ha dichiarato Filippo Bettini, Presidente UNGCN Italia. «Con la nuova strategia al 2030, il Global Compact rafforza il proprio ruolo nel supportare le imprese lungo questo percorso, offrendo strumenti concreti e promuovendo alleanze tra attori pubblici e privati, ricerca, finanza e territori. Napoli rappresenta un laboratorio di innovazione che valorizza le imprese e il tessuto produttivo del Mezzogiorno».

Purpose aziendale e integrazione strutturale

Durante il Forum è emerso come le imprese partecipanti considerino la sostenibilità una condizione essenziale per competitività e crescita economica. «È sempre più urgente che le imprese, a prescindere da dimensione e settore, integrino la sostenibilità in modo strutturale all'interno delle proprie strategie aziendali e dei piani industriali», ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UN Global Compact Network Italia. «Non si tratta più di una scelta accessoria o di un esercizio di compliance, ma di una condizione imprescindibile per affrontare le sfide del presente e costruire modelli di crescita inclusiva, resiliente e competitiva».

Il punto di partenza indicato è il purpose aziendale, che deve essere identitario e orientato alla creazione di valore condiviso per tutti gli stakeholder: clienti, dipendenti, istituzioni e comunità di appartenenza. «Solo così sarà possibile contribuire concretamente allo sforzo collettivo richiesto dall'Agenda 2030, affinché nessuno venga lasciato indietro», ha aggiunto Bernacchi.

Le PMI tra interesse crescente e accesso limitato

Particolare attenzione è stata dedicata alle piccole e medie imprese, che rappresentano oltre il 90 per cento del tessuto imprenditoriale italiano. Dalle discussioni è emerso che le PMI mostrano crescente interesse verso percorsi di formazione, innovazione e collaborazione, ma affrontano ancora un accesso limitato a strumenti finanziari e competenze dedicate. Per affrontare questo gap, vengono sviluppati percorsi formativi specifici, collaborazioni tra grandi imprese e PMI lungo le filiere e collegamenti con il sistema bancario e gli investitori.

L'evoluzione della rendicontazione ESG verso modelli armonizzati, digitali e orientati agli impatti reali è stata indicata come elemento centrale per sostenere le imprese senza rallentarle. L'obiettivo dichiarato è trasformare la sostenibilità da barriera all'ingresso in opportunità di crescita anche per le realtà più piccole.

Finanza sostenibile e catene di fornitura

La finanza è stata riconosciuta come leva strategica di competitività sostenibile, in un'ottica di transizione che coniuga dimensioni ambientali e sociali. Il dialogo tra grandi imprese, PMI, istituzioni e attori finanziari viene considerato fondamentale per rafforzare la cultura ESG e favorire l'accesso al capitale sostenibile.

Le imprese partecipanti hanno evidenziato l'importanza di ripensare le catene di fornitura in chiave responsabile. Chi investe in trasparenza, mappatura dei rischi e sistemi di tracciabilità può ottenere vantaggi competitivi. Le tecnologie digitali, dalla blockchain all'intelligenza artificiale, possono facilitare la compliance e ridurne i costi, trasformando adempimenti normativi in opportunità di efficienza.

Il sostegno di partner e istituzioni

L'edizione 2025 è stata realizzata con il sostegno di Tecno, main sponsor dell'evento, e di Caffè Borbone. «Per Tecno, la sostenibilità è una priorità strategica: rappresenta il motore che guida la transizione digitale, la competitività e la crescita responsabile delle organizzazioni», ha dichiarato Giovanni Lombardi, Presidente Tecno Group. «Sostenere il Forum significa per noi investire concretamente in una piattaforma di confronto che promuove azioni reali e misurabili verso un futuro più sostenibile».

Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone, ha affermato: «Oggi la vera sfida per le imprese è integrare la sostenibilità nel proprio modello di business, trasformandola in un elemento capace di orientare ogni scelta strategica e operativa. In Caffè Borbone crediamo che la sostenibilità rappresenti un modo di fare impresa che coniuga responsabilità ambientale, efficienza produttiva e valore condiviso».

Chiara Marciani, Assessora alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, ha sottolineato: «La sostenibilità rappresenta una responsabilità collettiva che chiama in causa tutti, anche e soprattutto il settore privato. Costruire opportunità occupazionali stabili e dignitose significa anche orientare i percorsi formativi e professionali verso modelli produttivi ecocompatibili, etici e resilienti».

I programmi futuri

Nel secondo giorno del Forum, i panel tematici offrono spazio a esperienze e riflessioni su alcune delle tendenze più rilevanti della sostenibilità d'impresa, che saranno spunto per i programmi 2026 di UN Global Compact Network Italia.

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