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Green Retail  - La sicurezza nel retail in Italia 2023: uno studio su perdite, furti e misure di sicurezza
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News A cura di: Fabrizio Vallari

La sicurezza nel retail in Italia 2023: uno studio su perdite, furti e misure di sicurezza

Nel 2022 le differenze inventariali delle aziende del settore retail e Gdo hanno raggiunto in media l’1,38% del fatturato annuo, portando la stima del valore delle perdite a circa 4,6 miliardi di euro.

Queste perdite derivano da furti e frodi, ma anche da errori amministrativi, scarti, rotture e altre inefficienze operative. A questo valore va aggiunta la spesa che le aziende sostengono in misure di sicurezza o contrasto alle perdite, raggiungendo così un costo economico totale stimato pari a 6,7 miliardi di euro, l’equivalente di 114 euro per ogni cittadino italiano. Sono alcuni dei risultati dello studio “La Sicurezza nel Retail in Italia 2023” realizzato da Crime&tech, spin-off di Transcrime - Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di Checkpoint Systems Italia e la collaborazione dell’associazione Laboratorio per la Sicurezza.

“Questo studio ha l’obiettivo di provare a quantificare le perdite e fornire alle aziende degli spunti di riflessione sulle soluzioni da poter adottare” commenta Marco Dugato, amministratore di Crime&tech e Ricercatore di Transcrime - Università Cattolica del Sacro Cuore. “L’ambizione è incoraggiare le aziende e i fornitori di servizi ad adottare sempre più delle strategie aziendali in tema di sicurezza che siano basate sulla raccolta e analisi sistematica di dati”.

"Dal 2017, questa iniziativa illumina la sicurezza nel retail, fornendo preziose linee guida per gli operatori di mercato” afferma Alberto Corradini, Business Unit Director Italy di Checkpoint Systems. “Checkpoint ha sempre sostenuto con impegno la realizzazione di studi sulle differenze inventariali nel retail, riconoscendo l'importanza di una comprensione approfondita del contesto in cui operano i retailer. La sicurezza è un elemento cruciale per garantire operazioni efficienti e sostenibili, e questa ricerca si propone di offrire una panoramica esaustiva dello stato attuale del mercato”.

Giuseppe Mastromattei, presidente del Laboratorio per la Sicurezza, aggiunge “Il Laboratorio, in un’ottica di open innovation, da sempre incoraggia la condivisione di informazioni tra tutti gli stakeholders del settore. L’analisi dei dati condivisi è essenziale per definire le strategie di prevenzione. Questo rapporto è ormai uno strumento indispensabile per affrontare consapevolmente le sfide future della sicurezza nel Retail”.

Questo studio si pone in continuità con le precedenti analisi svolte da Crime&tech a livello nazionale (La Sicurezza nel Retail in Italia, 2017 e la Sicurezza nel Retail in Italia, 2021) ed europeo (Retail Security in Europe – Going beyond shrinkage, 2019), sempre in collaborazione con Checkpoint Systems.

I dati presentati all’interno del report sono stati raccolti attraverso:

- Un questionario online distribuito a un campione di security manager appartenenti a 40 gruppi aziendali del settore Retail e GDO, per un totale di oltre 10.300 punti vendita;

- L’analisi di informazioni su più di 103.000 singoli eventi criminali registrati in punti vendita di tutta Italia tra il 2021 e i primi nove mesi del 2023. Per un valore totale della merce rubata o recuperata pari a oltre 4 milioni di euro.

In particolare, lo studio ha mostrato che:

Nel 2022, il valore del costo economico totale causato dalle differenze inventariali e dal costo delle misure per contenerle è pari a 6,7 miliardi di euro (114 euro per cittadino). Questo valore evidenzia un aumento rispetto al dato stimato in studi precedenti.

Tra i settori considerati, Fai da te (2,00%) e Supermercati, Ipermercati e Discount (1,98%) sono quelli che registrano i valori più alti di differenze inventariali.

Tuttavia, i valori rilevati devono essere considerati con cautela in quanto le aziende adottano diversi me­todi per classificare e quantificare le perdite.

Le aziende identificano la localizzazione del punto vendita come l’elemento in grado di influire in maniera più decisa sul valore delle differenze inventariali. A seguire ci sono altri elementi strutturali del punto vendita come la dimensione, il design, il numero di dipendenti, le misure di sicurezza adottate e l’estensione dell’assortimento.

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