Fondazione Conad Ets collabora con l'Associazione Kayros per aiutare i minori con procedimenti penali
L'obiettivo è offrire ai ragazzi la possibilità di svolgere laboratori creativi che possano trasformarsi in occasioni di lavoro.
Uniti nella convinzione che “Non esistono ragazzi cattivi”, l’Associazione Kayrós - storica comunità dell’hinterland milanese che aiuta minori in difficoltà segnalati dal Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali e dalle Forze dell’Ordine - e Fondazione Conad ETS - ente del terzo settore nato per dare continuità all’impegno sociale delle Cooperative Conad - lanciano il primo progetto in Italia che mette in rete un network di cinque città in cui sono coinvolti IPM (Istituti Penali Minorili), USSM (Ufficio Servizi Sociali Minorenni) e Associazioni che accolgono minori con procedimenti penali, per offrire ai ragazzi la possibilità di svolgere laboratori creativi che possano trasformarsi in occasioni di lavoro.
In esecuzione di pena all’interno degli Istituti Penali per Minorenni “Beccaria” di Milano, “Ferrante Aporti” di Torino, “Casal Del Marmo” di Roma, “Malaspina” di Palermo, e nell’IPM di Bari - queste le città coinvolte nel progetto – e all’esterno in comunità sono presenti oltre duecento giovani in età compresa tra i 14 e i 25 anni.
Il progetto, nato grazie al sostegno di Fondazione Conad ETS, prevede di dotare istituti e comunità di macchine per serigrafare, affidando a un educatore/formatore l’incarico di realizzare un laboratorio creativo tre volte a settimana, da ottobre di quest’anno ad agosto 2024, coinvolgendo il maggior numero possibile di ragazzi per ogni IPM. L’obiettivo è di selezionare circa cinquanta ragazzi, con la garanzia di condurne almeno trenta alla fine del percorso formativo.
Un coordinatore centrale monitorerà il lavoro di tutti i laboratori – dove si realizzeranno magliette, borse e altri oggetti serigrafati - e organizzerà la vendita dei prodotti presso mercatini ed eventi locali promossi dalle associazioni coinvolte nel progetto, come banchetti parrocchiali, incontri nelle scuole, spettacoli teatrali, mercatini Caritas, e così via. In un secondo momento, si potrà anche avviare la vendita dei prodotti online. Ogni istituto/comunità creerà un migliaio di prodotti, conducendo uno studio d’immagine per la creazione di una vera e propria ‘collezione’ con il brand NON ESISTONO RAGAZZI CATTIVI.
“Li chiamano ragazzi a rischio, bulli, delinquenti, ragazzi di strada, giovani deviati: per me sono ragazzi e basta che, abbandonati a se stessi, sconfinano in comportamenti antisociali e perdono il controllo della loro impulsività fino a diventare pericolosamente violenti; minori che tentano di soffocare il dolore che li accompagna da quando sono nati”. È l’avvincente racconto autobiografico di Don Claudio Burgio, Fondatore e Presidente dell’Associazione Kayrós, il cui cammino di sacerdote e di uomo s’intreccia quotidianamente con le vite dei suoi ‘ragazzi cattivi’. Dal 2000, infatti, gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti, dopo dieci anni di parrocchia, coinvolto nella pastorale giovanile degli oratori, e l’esperienza come cappellano presso l’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria” di Milano.
“Fondazione Conad ETS nasce con una finalità filantropica – racconta la Direttrice Maria Cristina Alfieri -, in particolare pone al centro del suo impegno l’educazione, la formazione e l’informazione delle giovani generazioni in un’ottica di inclusione sociale. Sostenere la parte più fragile dei nostri giovani è una priorità del Sistema Conad, da sempre profondamente impegnato a promuovere il benessere della comunità. Con altri progetti, che stiamo seguendo a livello nazionale, siamo già vicini a ragazzi economicamente svantaggiati, diversamente abili e in cerca di occupazione. Oggi la collaborazione con Kayrós ci consente di dare il nostro supporto anche a chi si sta rialzando da una ‘caduta’ e ha diritto ad avere una seconda opportunità”.
Per esprimere visivamente e con immediatezza il significato di questo progetto è stato creato un logo ad hoc: la mano, che già di per sé richiama la persona, disegnata in segno di vittoria, significa vincere nel percorso rieducativo; così come a un livello più concettuale sostenere con convinzione che ‘non esistono ragazzi cattivi’ significa superare i pregiudizi sui giovani carcerati. I diversi colori, che riprendono quelli di Kayrós e Fondazione Conad ETS, stanno a simboleggiare l’unione: tutte le dita insieme formano una mano per vincere la sfida di aiutare i fragili e gli emarginati.
“Il punto di arrivo nella relazione con i ragazzi non consiste nella vittoria – precisa Guido Boldrin, Direttore Operativo Kayrós Onlus -. Oggi soprattutto i giovani sono immersi nella cultura della performance; per tutti noi che lavoriamo con i giovani, invece, è fondamentale che possano costruire legami in cui sentirsi liberi di raccontare i loro errori, gli inciampi. Poter ricominciare e potersi riscattare dopo un errore è la vera vittoria. Spesso le loro storie non sono storie di vittoria, anzi sono storie dure, piene di fragilità, di sconfitte, ma ci interessa generare luoghi in cui ognuno di loro abbia la possibilità di essere ascoltato, preso sul serio rispetto ai propri desideri e accompagnato nel viverli e raggiungerli. E il progetto nato con Fondazione Conad ETS è proprio un modello che si muove in questa direzione”.
Alla presentazione del progetto, che si è tenuta presso la sede Kayrós di Vimodrone, hanno preso parte tanti ragazzi della comunità e i cappellani degli IPM delle città unite nel progetto. Il pomeriggio è stato arricchito dalla testimonianza di rinascita personale raccontata da Islam Ammar, ex-ospite della comunità e oggi attivo nel mondo dell’alta sartoria milanese, che ha catalizzato l’attenzione dei ragazzi, così come l’ascolto delle parole dell’ospite d’onore Filippo Galli, ex-calciatore e dirigente dell’AC Milan, che ha ribadito l’importanza di sapersi sempre rialzare e ricominciare dopo qualsiasi caduta.
Nella foto: da sx Guido Boldrin, Maria Cristina Alfieri, Filippo Galli, Islam Ammar, Don Claudio Burgio.
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