Erion–Ipsos Doxa: il 70% degli errori nella raccolta nasce da convinzioni errate
Dall’indagine realizzata per Erion da Ipsos Doxa emerge che il 70% di chi conferisce nel sacco nero rifiuti differenziabili lo fa perché “crede sia giusto”, nonostante l’87% consideri gravissimo l’abbandono dei rifiuti.
I risultati, presentati il 14 ottobre durante un evento al Museo dell’Ara Pacis in occasione dell’International E-Waste Day, sono affiancati da uno studio tecnico-scientifico di Erion sui materiali riciclabili che finiscono nell’indifferenziata.
Errori ricorrenti e categorie più critiche
Gli errori più frequenti riguardano oggetti di cui ci si vuole liberare senza sapere dove conferirli: tessile (stracci 41%, scarpe 27%, borse 23%), piccoli RAEE (spazzolino elettrico 21%, caricabatterie 13%) e Rifiuti di Imballaggi (12%). La quota di conferimento scorretto per le Batterie esauste è più contenuta (8%).
Conoscenze dichiarate e scarti nell’indifferenziata
Il livello di conoscenza dell’obbligo di raccolta è elevato: 92% per le Batterie esauste, 86% per i RAEE, 77% per i Rifiuti di Imballaggi, 71% per i Rifiuti Tessili. Permane però un divario tra consapevolezza e pratica: ogni anno finiscono nell’indifferenziata 0,12 kg/ab di pile esauste (contro 0,06 kg/ab raccolti dal canale ufficiale), 1,98 kg/ab di piccoli RAEE (vs 1,34 kg/ab) e 17 kg/ab di rifiuti tessili (vs 2,74 kg/ab). Per gli imballaggi, i campionamenti hanno dato risultati troppo variabili.
Prossimità e soluzioni preferite dai cittadini
Gli italiani chiedono soluzioni semplici e vicine, nei luoghi della vita quotidiana. Per i RAEE, il 40% apprezza il conferimento nei negozi senza obbligo di acquisto (ritiro “uno contro zero”); per le Batterie esauste è preferita la presenza di contenitori nei supermercati (49%). Per il tessile, sono indicati come luoghi ideali i centri commerciali (30%), i supermercati (26%) e i negozi (26%). L’isola ecologica resta utile per gli ingombranti e i conferimenti programmati, ma mostra limiti pratici per i piccoli rifiuti: il 49% vorrebbe orari più estesi e il “viaggio dedicato” (tempo medio 13 minuti) è percepito come poco adatto. Quasi un italiano su due indica come opzione ottimale una raccolta itinerante a cadenza quindicinale.
Il caso “mozziconi”
Circa nove italiani su dieci sanno che i mozziconi di sigaretta inquinano, ma l’85% osserva che gettarli a terra è ancora molto frequente. La ragione principale è la praticità del gesto (35%). Solo il 23% ritiene che la situazione sia migliorata negli ultimi dieci anni. Tra le richieste: contenitori specifici in luoghi strategici e posaceneri tascabili (55%), oltre a più informazione (30%) sulla loro disponibilità.
Comunicazione: dall’informazione al gesto
Una comunicazione chiara con invito finale all’azione risulta più efficace: tra gli esposti a campagne si registrano maggiore conoscenza dei comportamenti corretti (+8% per i RAEE, +7% per i Rifiuti Tessili), una riduzione degli errori di conferimento (−4% per esempi come spazzolino elettrico, stracci), più disponibilità al sacrificio personale (+5%) e maggiore severità verso i comportamenti scorretti (+4%). La televisione è indicata come “asse portante a livello nazionale”.
L’evento e i contributi
All’incontro romano hanno preso parte Andrea Fluttero, Presidente Erion Compliance Organization; Giulia Di Mari, Strategic Development & Innovation Erion; Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Doxa Italia; Paolo Natale, Professore di Metodologia della Ricerca (Università degli Studi di Milano); Massimiliano Dona, Presidente Consumatori.it. La tavola rotonda, moderata da Serena Giacomin, Fisica e Direttrice Scientifica dell’Italian Climate Network, ha visto la partecipazione di Giorgio Arienti, DG Erion WEEE; Walter Rebosio, DG Erion Professional; Laura Castelli, DG Erion Energy; Andrea Bizzi, DG Erion Packaging; Letizia Nepi, DG Erion Care; Raffaele Guzzon, Presidente Erion Textiles.
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