Il primo quotidiano sulla sostenibilità nel retail
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Italchimica pubblica il Bilancio di Sostenibilità 2025

Italchimica presenta la sesta edizione del Bilancio di Sostenibilità, un documento di 85 pagine redatto su base volontaria secondo i più recenti GRI Sustainability Reporting Standards (2023). Il report sintetizza risultati, metriche e obiettivi su clima, filiera e coinvolgimento degli stakeholder.

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YHub amplia l’offerta con l’ingresso in SBP

YHub, gruppo italiano attivo nei servizi e nelle soluzioni digitali per la tracciabilità e la sostenibilità della moda, ha annunciato l’ingresso nel capitale di Sustainable Brand Platform (SBP).

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Bilancio di Sostenibilità 2024: i dati ESG di Grupo Consorcio

Grupo Consorcio, attivo nel settore delle conserve ittiche da settantacinque anni, ha pubblicato l’ottava edizione del suo Bilancio di Sostenibilità, con risultati riferiti all’anno 2024. Il documento, digitale e interattivo, si articola su quattro assi strategici: prodotto, produzione efficiente, persone e società-territorio.

Certificazioni e tracciabilità della filiera

Nel 2024, l’azienda ha raggiunto il 99,23% di accreditamento MSC (Marine Stewardship Council) per le acciughe del Cantabrico, prodotto core della gamma. Contestualmente, il tonno pinna gialla certificato MSC o APR ha raggiunto il 94,8%. Tutte le materie prime provengono da flotte regolate da Organismi Regionali di Gestione della Pesca.
Nel campo della tracciabilità, è stato lanciato il portale italiano “Viaggio alle origini”, che consente di verificare l’origine e il processo produttivo di ogni referenza tramite codice.

Efficienza produttiva e recupero degli scarti

L’approccio all’economia circolare è stato rafforzato con la valorizzazione degli scarti ittici: oltre 125.000 kg di pesce recuperati tra Spagna e Perù sono stati trasformati in farine, conserve secondarie e ingredienti per l’industria. La lavorazione artigianale e la selezione manuale hanno richiesto soluzioni di riutilizzo per le parti non impiegate nei prodotti principali.

Crescita occupazionale e formazione

Il personale femminile ha raggiunto il 65,9% della forza lavoro, in aumento rispetto all’anno precedente. Nel 2024 sono state erogate oltre 4.000 ore di formazione su scala globale, segnando un incremento del 44% sul 2023.

Acquisti locali e collaborazione con fondazioni

Il 51% degli acquisti è stato effettuato presso fornitori situati entro 250 km dagli stabilimenti, riducendo l’impatto dei trasporti e rafforzando l’economia locale. Tra le iniziative sociali del 2024 figurano le donazioni a San Patrignano e Fondazione Megamark in Italia. Inoltre, il gruppo ha aderito al progetto internazionale Upcycling the Oceans in collaborazione con Fundación Ecoalf, impegnandosi fino al 2027 in attività di pulizia dei mari e riutilizzo dei materiali raccolti.

Espansione in Italia

Nel 2024 Grupo Consorcio ha aperto una filiale italiana a Milano, attivando una gestione diretta del business nel Paese. Il 59% del fatturato è oggi generato all’estero. Il gruppo, fondato in Cantabria nel 1950, ha chiuso il 2024 con un fatturato superiore a 78 milioni di euro e oltre 900 collaboratori attivi in Spagna, Perù e Italia.

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Il biologico diventa strategia misurabile: Alce Nero traccia la rotta per il retail sostenibile

Il Bilancio di Sostenibilità 2024 del marchio bolognese integra metriche ESRS e progetti di economia circolare, dimostrando come la transizione ecologica nell'agroalimentare possa generare valore condiviso lungo tutta la filiera retail. Dalla blockchain alla valorizzazione dei sottoprodotti, un modello replicabile per l'industria del largo consumo.

Il settore biologico affronta una fase di ridefinizione strategica, dove la sostenibilità autentica si distingue dai claim di facciata attraverso metriche scientifiche e impatti misurabili. Alce Nero rappresenta un caso studio significativo di questa evoluzione, presentando il Bilancio di Sostenibilità 2024 che integra gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) in anticipo rispetto agli obblighi normativi.

Strategia basata su evidenze scientifiche

L'approccio adottato dall'azienda bolognese si fonda sul principio della doppia materialità, valutando simultaneamente gli impatti ambientali e sociali delle attività e i rischi finanziari collegati. Una metodologia che trasforma il reporting da adempimento burocratico a strumento gestionale strategico.

«In un anno complesso, segnato da un contesto sempre meno favorevole al biologico, il nostro Bilancio di Sostenibilità testimonia l'impegno continuo verso lo sviluppo sostenibile», sottolinea Erika Marrone, Direttrice Qualità, Ricerca & Sviluppo, Filiere di Alce Nero. «Nonostante il posticipo del recepimento degli obblighi previsti dalla Direttiva CSRD, proseguiamo nel nostro lavoro di allineamento alle norme UE in cui il reporting non è solo adempimento normativo ma uno strumento gestionale chiave».

Economia circolare: dal sottoprodotto al valore aggiunto

Il progetto BON.TÀ emerge come esempio concreto di economia circolare applicata alla filiera agroalimentare. Attraverso il recupero dei sottoprodotti agricoli, l'azienda sviluppa nuovi ingredienti a valore nutrizionale e ambientale, con potenziali applicazioni anche nel settore non-food.

Questa iniziativa dimostra come la transizione ecologica possa generare opportunità di business concrete, trasformando i costi di smaltimento in flussi di ricavo aggiuntivi e riducendo simultaneamente l'impronta ambientale dell'intero processo produttivo.

Tecnologia per la trasparenza: blockchain e tracciabilità

L'integrazione di tecnologie avanzate rappresenta un elemento distintivo della strategia sostenibile. L'applicazione della blockchain a specifici prodotti garantisce tracciabilità completa lungo la filiera, rispondendo alla crescente domanda di trasparenza da parte dei consumatori e dei retailer.

Questo approccio tecnologico supporta il dialogo con la grande distribuzione, offrendo strumenti concreti per comunicare il valore della sostenibilità nei punti vendita e differenziare l'offerta in scaffale.

Governance partecipata e supply chain sostenibile

Il modello di governance adottato - con un Consiglio di Amministrazione composto prevalentemente da rappresentanti degli agricoltori e trasformatori soci - rappresenta un paradigma innovativo per il settore. Questa struttura partecipata facilita l'allineamento di tutta la filiera agli obiettivi di sostenibilità, creando valore condiviso dal produttore al consumatore finale.

La rete di oltre 1.000 produttori in Italia e nel mondo viene coordinata attraverso protocolli che integrano criteri ambientali, sociali e di qualità, dimostrando la scalabilità del modello anche per realtà di grandi dimensioni.

Impatti ambientali quantificati

Il bilancio documenta risultati misurabili in termini di riduzione degli impatti:

  • Efficienza energetica attraverso impianti fotovoltaici nei magazzini
  • Riduzione delle emissioni lungo la catena logistica
  • Gestione ottimizzata di risorse idriche e rifiuti
  • Tutela della biodiversità attraverso pratiche agroecologiche

L'approccio "Nature Positive" integra la transizione climatica con la preservazione degli ecosistemi, offrendo un framework replicabile per altre realtà del settore agroalimentare.

Prodotto come veicolo di sostenibilità

La filiera corta, la qualità alimentare e la scelta di non utilizzare ingredienti superflui trasformano ogni prodotto in un veicolo di comunicazione della sostenibilità. Le certificazioni internazionali (incluso Fairtrade) permettono l'accesso a mercati sempre più attenti agli aspetti ESG.

Il cibo viene concepito come "atto agricolo e culturale", integrando tradizione e innovazione in un'offerta che risponde alle esigenze del retail moderno di differenziazione basata su valori autentici.

Partnership strategiche per il valore sociale

Le collaborazioni territoriali con associazioni, enti locali e iniziative educative dimostrano come la sostenibilità possa generare impatti positivi oltre i confini aziendali. Questo approccio crea capitale sociale che rafforza il posizionamento del brand e facilita l'accettazione dei prodotti nei mercati locali.

Prospettive per il retail sostenibile

Il caso Alce Nero illustra come la transizione ecologica nell'agroalimentare possa essere guidata da metriche scientifiche piuttosto che da claim generici. L'integrazione di governance partecipata, economia circolare, tecnologie digitali e impatti misurabili offre un modello replicabile per l'industria del largo consumo.

«Guardando avanti, siamo determinati a costruire un futuro basato su una crescita responsabile, solidità finanziaria e attenzione ai valori che ci hanno sempre contraddistinti», dichiara Arturo Santini, Presidente e Amministratore Delegato. «Per ribadire il nostro posizionamento come punto di riferimento nel mercato del cibo di altissima qualità».

La disponibilità del Bilancio sul sito aziendale conferma l'impegno verso la trasparenza come elemento strategico per il dialogo con retailer, consumatori e stakeholder istituzionali.

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Filiera agroalimentare controllata: il modello Colussi trasforma 6.900 ettari in laboratorio di sostenibilità

Agricoltura rigenerativa, sensori bioacustici e piattaforma digitale: l'esperienza del Gruppo rivela come trasparenza e innovazione tecnologica creino vantaggi distribuiti per produttori, consumatori e ambiente.

La transizione verso sistemi agroalimentari più sostenibili trova nella gestione diretta della filiera un acceleratore concreto per l'industria del largo consumo. I dati del Bilancio di Sostenibilità 2024 di Gruppo Colussi documentano come l'integrazione di pratiche agricole responsabili, innovazione digitale e monitoraggio scientifico possa produrre risultati misurabili su tutti i fronti ESG.

Il modello di filiera controllata abbraccia oggi 6.900 ettari di coltivazioni in Italia, registrando una crescita del 39% (+2.000 ettari) che riflette l'espansione di un approccio capace di equilibrare qualità del prodotto, equità per gli agricoltori e tutela ambientale.

Disciplinare agricolo: standard scientifici per la sostenibilità misurabile

La strategia di controllo diretto della supply chain, operativa dal 2014, poggia su un disciplinare di coltivazione che stabilisce limiti rigorosi per fertilizzanti, glifosato e agrofarmaci, implementa rotazioni quinquennali e prevede sistemi di premialità per le pratiche virtuose. Questo framework normativo interno trasforma la compliance ambientale in vantaggio competitivo strutturale.

L'approccio rivela come la cura attenta della filiera agricola possa generare benefici distribuiti: qualità certificata per i consumatori attraverso standard produttivi elevati, equità economica per i produttori tramite accordi di lungo periodo, tutela ambientale mediante pratiche scientificamente validate per la riduzione degli impatti.

Digitalizzazione della filiera: trasparenza e efficienza attraverso Colussi Farm

La piattaforma digitale Colussi Farm, sviluppata in collaborazione con xFarm Technologies, rappresenta l'innovazione tecnologica al servizio della sostenibilità agricola. Fornita gratuitamente a tutti i produttori della filiera del grano tenero, consente la gestione e tracciatura delle attività in tempo reale, potenziando efficienza operativa, controllo qualitativo e sostenibilità complessiva.

Questa infrastruttura digitale abilita la misurazione scientifica degli impatti ambientali e sociali, trasformando la raccolta dati in strumento per l'ottimizzazione continua delle pratiche agricole e la validazione degli obiettivi ESG.

Agricoltura rigenerativa: sperimentazione scientifica per il futuro della filiera

Il progetto pilota di agricoltura rigenerativa, attivo su 300 ettari in collaborazione con xFarm Technologies, dss+, 3Bee e aziende agricole selezionate, introduce metodologie avanzate per la rigenerazione del suolo e la tutela degli ecosistemi. L'installazione di sensori bioacustici permette il monitoraggio in tempo reale della presenza e varietà di impollinatori, indicatori scientifici della salute dell'agroecosistema.

I dati raccolti alimentano la ricerca su biodiversità e sequestro di carbonio, con l'obiettivo di aggiornare il disciplinare produttivo e diffondere le tecniche più efficaci sull'intera filiera. Questo approccio converte la sperimentazione scientifica in leva per l'evoluzione sostenibile del modello di business.

Vision e leadership nella transizione sostenibile

«La coltivazione delle materie prime è fondamentale nella nostra catena del valore perché rappresenta il primo presidio per la qualità e la sicurezza dei prodotti. Attraverso la filiera controllata abbiamo costruito un modello di collaborazione solido e trasparente con il mondo agricolo, che punta a generare vantaggi concreti per tutti: qualità per il consumatore, equità per i produttori, tutela per l'ambiente. È un approccio fondato su valori condivisi e misurabili, in cui investiamo costantemente per migliorare processi, tecnologie e relazioni», afferma Camilla Colussi, ESG Corporate Manager di Gruppo Colussi.

Performance di sostenibilità: indicatori di transizione ecologica

Il documento di sostenibilità testimonia risultati misurabili su tutti i parametri ESG: riduzione del 10% dell'intensità energetica degli stabilimenti, 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili, riduzione di 195 tonnellate di imballaggi plastici, analisi LCA su 52 prodotti, donazione di 5,2 milioni di porzioni al Banco Alimentare e conseguimento della certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere.

Scalabilità del modello per la transizione settoriale

L'esperienza Colussi illustra come l'integrazione di innovazione digitale, pratiche agricole scientificamente validate e gestione diretta della filiera possa generare un modello replicabile per l'industria agroalimentare. La combinazione di disciplinari rigorosi, tecnologie di monitoraggio e partnership collaborative con i produttori crea le condizioni per una transizione sistemica verso maggiore sostenibilità e trasparenza.

Il framework sviluppato risponde alle crescenti richieste normative di tracciabilità e rendicontazione ESG, convertendo la compliance in opportunità per l'intero settore del largo consumo.

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