Riapre a Sassari il sushi di Eat Happy, nell'Eurospar di Abbiadori

La riapertura del corner, il secondo punto vendita nella provincia di Sassari, si inserisce in un piano di nuove aperture in Sardegna e si aggiunge ai 5 già presenti nella regione.

Eat Happy, multinazionale innovativa nel settore del food e specializzata nella produzione di sushi, ha annunciato la riapertura del temporary store all’interno dell’Eurospar di Abbiadori, frazione di Arzachena (SS).

All’interno del corner di 10 m2, che rappresenta il secondo punto vendita nella provincia di Sassari e il sesto nella Regione, è tornato a lavorare un Sushi Chef che, ogni giorno, preparerà per i clienti specialità fresche tipiche della cucina asiatica.

Fra i prodotti che gli Sushi-Chef preparano, si distinguono i Nigiri, piatto tradizionale che si compone unicamente di riso e pesce, il cui nome deriva dalla parola giapponese “due dita”; gli Hosomaki, una delle forme di sushi più diffuse in occidente, che consiste in riso arrotolato nell’apposita alga, con ripieno di pesce, verdure o uova, il cui nome deriva dalla parola giapponese “arrotolare”; ma anche tante altre specialità, dalle Pokè Bowls, agli Uramaki ai crudi, come sashimi e tartare.

Un’apertura che, parallelamente, si inserisce all’interno di un piano di crescita più ampio e che prevederà l’apertura di altri punti vendita nel corso dell’anno, oltre ad altre vetrine stagionali nelle province di Cagliari, Oristano, Sassari e Nuoro.

“Anche quest’anno, siamo felici di rinnovare la nostra presenza all’interno dell’Eurospar di Abbiadori con il temporary store di Eat Happy, la cui vicinanza alla località di Porto Cervo è strategicamente pensata anche in relazione all’inizio della stagione estiva, che rappresenta uno dei momenti più caldi dell’anno proprio per la grande presenza turistica.” commenta Andrea Calistri, Ceo & Managing Director Italia, Francia e Olanda di Eat Happy Group. “In questa regione chiave per il nostro business, continueremo inoltre a investire, sia in termini di aperture e nuove assunzioni, sia in termini di collaborazioni con fornitori locali, che contribuiranno a rendere il nostro sushi sempre più Made in Italy”.