Fino a 75 milioni per finanziare la competitività delle PMI agroalimentare in lombardia
Condizioni più vantaggiose per le aziende grazie alla garanzia pubblica. Finlombarda e Mediocredito Centrale nel ruolo di investitori dell’iniziativa
A Berlino la regolamentazione europea sugli imballaggi (PPWR) è stata protagonista della Fruit Logistica 2025, durante la rotonda organizzata da ProFood e Freshfel Europe.
La filiera ortofrutticola ha espresso preoccupazione per il divieto di confezionamento in plastica per frutta e verdura sotto 1,5 kg, sottolineando il rischio di maggiore spreco alimentare e squilibri nel mercato unico europeo.
L’industria chiede una regolamentazione basata sui dati, che consideri l’intero ciclo di vita degli imballaggi anziché limitarsi a una contrapposizione tra plastica e carta. Roberto Zanichelli di ProFood ha illustrato i risultati di uno studio condotto dall’Università di Torino, che dimostra come il packaging in rPET abbia un impatto ambientale inferiore rispetto al cartoncino teso, riducendo emissioni di CO₂, consumo di suolo e sprechi idrici.
"Non si può parlare di sostenibilità senza valutare l’intero ciclo di vita del prodotto", ha affermato Zanichelli. "Eliminare il packaging senza valide alternative può avere un impatto ambientale complessivo peggiore."
Oltre agli aspetti ambientali, la normativa potrebbe influenzare anche la competitività delle aziende. Massimiliano Del Core, vicepresidente di Ortofrutta Italia, ha evidenziato l’importanza del packaging nella conservazione e sicurezza alimentare.
Un altro tema critico riguarda la possibilità che ogni Stato membro dell’UE adotti regole diverse, creando incertezze nel mercato unico. Luc Vanoirbeek di COPA-COGECA ha sottolineato come il rischio sia quello di un sistema frammentato, con costi aggiuntivi per le imprese.
Durante il dibattito, è stato presentato anche il caso del Canada, dove restrizioni simili al PPWR sono state riviste dopo un’analisi costi-benefici. Daniel Duguay della Canadian Produce Marketing Association ha spiegato come, inizialmente, le limitazioni fossero state adottate senza una valutazione completa degli impatti.
"Abbiamo dimostrato che i costi delle restrizioni superavano i benefici, portando il governo a riconsiderare la normativa", ha raccontato Duguay, sottolineando che il packaging non va valutato solo per il materiale, ma per la sua funzione.
Anche il ruolo dei retailer è stato discusso. Il packaging non serve solo alla conservazione, ma è fondamentale anche nella gestione degli scaffali e nella logistica della distribuzione. Ridurne l’uso senza soluzioni alternative rischia di generare nuovi problemi lungo la filiera.
Dall’incontro è emersa la necessità di un maggiore dialogo tra la filiera ortofrutticola e le istituzioni europee per garantire una transizione sostenibile ma realistica. La richiesta è quella di un’implementazione del PPWR basata su dati scientifici e sulle esigenze del settore, per evitare effetti negativi su qualità dei prodotti, sicurezza alimentare e competitività delle imprese.