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Anno 2019 A cura di: Redazione GreenRetail

People3.0: investire sulla felicità al lavoro accresce la produttività

Stare bene al lavoro migliora le performance aziendali e la competitività etica.

People3.0 ha acceso i riflettori sul modello Genuine Happiness at Work con la prima conferenza italiana organizzata a Bologna dove esperti (esteri e nazionali) e testimonial aziendali hanno illustrato a imprenditori, manager, direttori generali e formatori come la felicità dei lavoratori sia un plus unico e straordinario per generare business sostenibile Bologna, 

La nuova frontiera da conquistare per le imprese italiane che vogliono crescere ed innovarsi percorrendo obiettivi strategici etici ed evoluti è la felicità nei luoghi di lavoro. Un tema rivoluzionario per il nostro paese, ma sempre più attrattivo e condiviso da aziende orientate a migliorare la qualità del lavoro, il benessere dei dipendenti, la coesione dei team, valorizzando così le perfomance generali e aumentando i risultati aziendali. La prima conferenza italiana organizzata a Bologna da People3.0, società cooperativa di consulenti specializzata nella formazione di cultura del benessere organizzativo e nella produttività aziendale, ha acceso i riflettori sul modello Genuine Happiness at Work, ospitando alcuni dei più qualificati esperti internazionali e nazionali di organizzazione del lavoro e delle persone, insieme a testimonial aziendali con le loro case history, e registrando la folta presenza di imprenditori, manager, direttori generali, responsabili delle risorse umane e della formazione.

In apertura Anna Piacentini, CEO di People3.0 (nella foto) e partner italiana dell’International Network Happiness at work creato da Woohoo Inc., ha approfondito i risultati della prima ricerca condotta con 600 interviste rivolte ad operativi, manager, imprenditori e amministratori delegati di aziende italiane dal diverso profilo, realizzate tra settembre e dicembre 2018, con un focus sul livello di felicità degli italiani al lavoro, sui fattori che determinano il benessere lavorativo e su quali conseguenze positive crea vivere un giorno felice al lavoro. Commentando i risultati dell’indagine, Alexander Kjerulf – fondatore di Woohoo Academy con sede a Copenhagen – ha evidenziato che “in Italia è presente una cultura molto maschile del lavoro, con una forte attenzione ai risultati, al successo, al denaro. Questo genera squilibri e insoddisfazione per una competizione interna improduttiva che spreca energie. La felicità al lavoro va intesa come condizione in cui si vivono emozioni positive dovute al coinvolgimento su progetti importanti sviluppati in gruppo, con il contributo di ognuno, e rispetto ai quali si creano buone relazioni e alti livelli di comunicazione tra le persone. Da qui nasce la soddisfazione condivisa per il conseguimento di obiettivi e risultati che fanno la differenza, ma anche una maggiore motivazione e predisposizione all’impegno che si traduce in una più elevata produttività, in rapporti migliori con la clientela, in maggior reddito e business per l’azienda”. “Per creare un ambiente felice di lavoro – ha concluso Kjerulf – servono però leader capaci, adeguatamente formati alla felicità perché felici in prima persona, e per questo in grado di generare relazioni straordinarie, positive e solide, sviluppando attenzione costante verso i propri dipendenti, gentilezza, vicinanza e capacità di elogiare e riconoscere i meriti”.

Alan Wallace – fisico, filosofo, esperto di psicologia orientale e fondatore del Santa Barbara Institute di San Francisco (USA) – ha parlato di lavoro partendo dalle proprie esperienze di formazione meditativa, utili a creare consapevolezza, equilibrio mentale e resilienza rispetto alle difficoltà, ma anche per definire priorità ed obiettivi di felicità. “Nel lavoro il significato della felicità – ha detto Wallace – consiste nella costruzione di buone relazioni, nell’agire con comprensione valorizzando il tempo trascorso dal lavoro con rapporti umani virtuosi”. Wallace sta creando a Castellana Marittima (PI) un centro per la ricerca contemplativa, dove alcuni scienziati seguiranno Wallace e altri partecipanti che si dedicheranno alla meditazione a tempo pieno, per approfondire la natura della coscienza e del benessere umano.

Dopo questi interventi, sono intervenuti alcuni testimonial d’eccezione. Tim Dorsett Culture Ambassador Innocent Inc. ha spiegato come un’azienda può essere identitaria per i propri valori partendo dalle persone e dalla creazione di ambienti di lavoro piacevoli, aperti ed inclusivi, dove c’è fiducia, interazione, equità, partecipazione ai processi creativi e realizzativi del lavoro. Creare legami e coinvolgimento tra i dipendenti verso la mission aziendale è essenziale per ottenere elevati risultati nelle perfomance aziendali e raggiungere un successo che gratifica tutti”. Francesca Corrado ricercatrice ed ideatrice della prima Scuola di Fallimento, ha offerto un approfondimento su come accettare l’errore sia fonte di felicità, nella vita personale come nel mondo del lavoro. “Ripartire dall’errore è necessario per cogliere un’opportunità e per migliorarsi. Il fallimento fa paura perché viene ritenuto definitivo, ma in un mondo flessibile va interpretato e letto in funzione del cambiamento perché la mente umana impara molto dagli errori, al punto che gli errori dei dipendenti vanno premiati”.

Enrico Bassi Responsabile HR Ball Beverage Packaging Italia ha illustrato il progetto Happyteam realizzato dall’azienda per valutare il coinvolgimento dei dipendenti e pensato come processo produttivo. “Abbiamo individuato figure aziendali volontarie per verificare l’efficacia del progetto e per promuovere le molte attività previste a favore dei dipendenti (benefit, permessi, fattori migliorativi per le condizioni di vita/lavoro, ecc.). I risultati raggiunti si sono concretizzati in un aumento del coinvolgimento delle persone (+5%), nel miglioramento generale del dialogo con i dipendenti e in una maggiore produttività, ad esempio dall'inizio del progetto i tempi medi del cambio etichetta nella produzione si sono abbassati di circa 8 minuti rispetto al trimestre precedente”.

Niccolò Branca presidente Gruppo Branca ha incentrato l’attenzione sulla propria esperienza di azienda familiare che ricerca in primis relazioni e valori, non tanto il successo, e che ritiene le persone impegnate al lavoro come il fine e non il mezzo per raggiungere determinati obiettivi. “Le risorse umane – ha detto Branca – vanno gestite con la forza della gentilezza che non va intesa come debolezza, ma come elemento esclusivo di coinvolgimento delle persone in un clima di lavoro distensivo e piacevole. Informazione, formazione, attività di coaching, yoga e meditazione in orario di lavoro sono importanti sviluppare il benessere aziendale, la resilienza, la motivazione, la condivisione e il senso di responsabilità”.

In seguito è intervenuto Giuseppe Vercelli – docente di Psicologia dello Sport dell’Università di Torino e responsabile dell’area psicologica di numerose squadre sportive di serie A, e di atleti ed atlete olimpionici di diverse discipline. Il professor Vercelli ha presentato il modello di Coaching SFERA da lui ideato, che si basa sull'allenamento di cinque fattori chiave per migliorare la performance: sincronia, fattori di forza, energia, ritmo ed attivazione.

In chiusura Daniele Simonazzi AD Flo Spa ha spiegato le motivazioni dell’introduzione in azienda da due anni il coaching SFERA per aiutare i manager nello sviluppo delle loro performance e di competenze aggiuntive. Ha potuto misurare gli effetti dell’intervento e ha raccontato la sua esperienza personale e diretta.

       
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