Nicola Mamo
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Studio Assovetro 2025: il vetro è il packaging più sostenibile
Assovetro ha presentato il nuovo studio del professor Vincenzo Maria Sglavo dell’Università di Trento, dedicato alla riciclabilità e sostenibilità dei principali materiali utilizzati per gli imballaggi alimentari: vetro, PET, alluminio e multistrato poliaccoppiato. Secondo l’analisi, il vetro si conferma come il materiale con il miglior profilo ecologico complessivo.
Nel dettaglio, lo studio evidenzia che il vetro ha il tasso più alto di riciclo, stimato all’81,9% nel 2024, e richiede meno energia per la produzione rispetto agli altri materiali considerati. Il consumo idrico per il vetro è limitato a 14 litri per kg prodotto, molto inferiore rispetto a quello dell’alluminio (1.000 litri/kg) e del multistrato poliaccoppiato (1.350 litri/kg). Inoltre, il vetro presenta la minor impronta di CO₂ durante la produzione del materiale vergine, con circa 600 grammi per kg.
Marco Ravasi, presidente di Assovetro, commentando i risultati, ha sottolineato il ruolo centrale del vetro per la sostenibilità: "Questo studio ci ricorda che un corretto riciclo del packaging è la chiave per un futuro sostenibile. Il vetro può essere riciclato infinite volte senza perdere qualità, e oggi il riciclo delle bottiglie scure arriva fino al 90%. Stiamo lavorando anche per alleggerire ulteriormente le bottiglie di vetro, raggiungendo in alcuni casi un peso di 300 grammi per una bottiglia da 75 cl."
Secondo l’analisi, nonostante l’alluminio mostri ottimi risultati energetici nella produzione da materiale riciclato, il vetro rimane il materiale con le migliori performance generali in termini di sostenibilità ambientale. Al contrario, il multistrato poliaccoppiato risulta il meno efficiente, con un tasso di riciclo inferiore al 40% e processi complessi che limitano il recupero delle risorse.
Dal punto di vista economico, la produzione italiana di contenitori in vetro ha registrato nel 2024 una flessione del 3,4%, causata principalmente dal calo della domanda interna ed europea. Nello specifico, la produzione di bottiglie è scesa del 5%, mentre è cresciuta significativamente quella dei vasi alimentari (+24,5%). Anche il commercio estero rispecchia questa tendenza, con un calo delle esportazioni e importazioni di bottiglie, mentre i vasi alimentari hanno registrato un forte aumento (+44% import, +13,8% export).
Secodo lo studio conclude per assicurare una maggiore sostenibilità del settore, occorre continuare a investire in sistemi di riciclo efficaci e nella riduzione del peso degli imballaggi, migliorando così il profilo ecologico complessivo dei materiali.