Nicola Mamo
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Barilla lancia Accademia del Basilico e packaging con vetro riciclato
Barilla dà vita all'Accademia del Basilico, un programma dedicato alla formazione dei coltivatori che forniscono il basilico utilizzato per il celebre pesto dell’azienda. L’iniziativa, avviata in collaborazione con DINAMICA, ente specializzato nella formazione agroalimentare, e con il supporto di Open Field S.r.l., coinvolge direttamente i partner agricoli del brand, fornendo loro conoscenze tecniche per migliorare la qualità della produzione e ridurre l'impatto ambientale.
Il corso, strutturato in sette lezioni, affronta tematiche chiave come la gestione sostenibile del terreno, il controllo integrato delle malattie delle piante e l'applicazione delle più recenti tecnologie agricole digitali. A queste lezioni partecipano 21 tra coltivatori e stakeholder della filiera.
Secondo Matteo Gori, Presidente della categoria Sughi Barilla, “Accademia del Basilico offre ai coltivatori nuove opportunità di crescita e networking, condividendo competenze pratiche utili per migliorare le tecniche agricole nella coltivazione del basilico”.
Tra le principali innovazioni, l'azienda ha introdotto strumenti tecnologici come Basilicum, applicazione digitale sviluppata in collaborazione con il CNR – IBE di Firenze, che indica agli agricoltori il momento migliore per la raccolta e segnala tempestivamente eventuali problematiche fitosanitarie.
Il basilico utilizzato da Barilla proviene esclusivamente da agricoltura sostenibile certificata secondo lo standard internazionale ISCC PLUS, che garantisce il rispetto della biodiversità e buone condizioni agronomiche. Inoltre, Barilla incoraggia rotazioni colturali che preservano la fertilità del terreno e richiede ai coltivatori di destinare almeno il 3% dei campi a "Aree di Biodiversità" per favorire la presenza di insetti utili come gli impollinatori.
Parallelamente, Barilla annuncia una novità importante anche sul packaging: grazie al progetto “mezzo bianco”, sviluppato con Zignago Vetro, i vasetti del pesto contengono fino al 65% di vetro riciclato, con una conseguente riduzione del 28% delle emissioni di CO₂ rispetto ai contenitori tradizionali.
Questa scelta, avviata da giugno 2023, si unisce al sistema di tracciabilità blockchain realizzato con Connecting Food, che permette ai consumatori di conoscere tutto il percorso del basilico "dal campo al vasetto" semplicemente scansionando il QR code sulla confezione.