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Innovazione & Ricerca A cura di: Fabrizio Vallari

Pnrr: chi lo prenderà?

Grandi imprese e start-up unite dalle reti di imprese, per lo sviluppo di progetti innovativi.

Primarie realtà globali leader nel loro settore si sono confrontate martedì sul tema PNRR e su come i due ecosistemi, Swiss Chamber – Camera di Commercio Svizzera in Italia e Federated Innovation @MIND, possano, grazie alla recente partnership, contribuire all’innovazione tecnologica.

Ad aprire i lavori inquadrando il tema, Maurizio Melis, giornalista di Radio24 – IlSole24Ore, il Presidente di Swiss Chamber Fabio Bocchiola, Tommaso Boralevi, Presidente di Federated Innovation @MIND e Laura Pellegrinelli, Placemaking development Manager di Lendlease che hanno sottolineato come, in un momento pandemico come l’attuale, sia fondamentale il dialogo, il confronto e lo scambio di idee fra le imprese in un luogo, non solo uno spazio, che possa fungere da stimolo per investire e accelerare la messa a terra di progetti di innovazione.

“Federated Innovation @MIND nasce con questo intento ovvero fare innovazione in modo collaborativo, accogliere gruppi di grandi aziende e start up in un unico luogo dove poter scambiare informazioni e condividere progetti innovativi grazie anche alla messa a disposizione di fondi per le aziende”, ha affermato Boralevi (nella foto).

Come stanno guardando le aziende al PNRR e come si stanno attrezzando?

Questo il quesito a cui hanno risposto le aziende intervenute nella tavola rotonda, dal mondo pharma, con Bracco, Novartis e Roche, all’energia e automazione con Schneider Electric al mondo del lavoro con The Adecco Group. Ne è emerso un vivace dibattito su come il PNRR abbia innescato nelle aziende meccanismi virtuosi e di valore portando un’accelerazione dei processi, per rispondere maggiormente ai singoli bisogni. Di sostanziale rilevanza, inoltre, la partecipazione a filiere come MIND o ad associazioni di imprese come Swiss Chamber che danno l’opportunità, integrandosi sul territorio, di facilitare la collaborazione fra pubblico e privato e di mettere a fattor comune dati e competenze.

Ne è convinto Fabio Bocchiola che ha posto il quesito su quale sia oggi il ruolo delle Camere di Commercio estere in Italia in un’economia matura. Certamente rappresentano gli interessi dei grandi investitori esteri. Ha sottolineato, a tal proposito, “che la Svizzera nel 2020 ha investito in Italia 21.5 miliardi di euro e che le aziende svizzere occupano ca 120.000 addetti, comparto di grandi dimensioni, consolidato e ben integrato sul territorio. Oggi in un mercato complesso, Swiss Chamber, con le proprie aziende associate (alcune delle quali già presenti all’interno di MIND, player internazionali dell’Advisory Board Swiss Chamber) può fungere da collante fra il mondo dell’impresa e MIND favorendo il dialogo e la collaborazione con le imprese per la realizzazione di progetti congiunti”. Ha poi sottolineato che “due sono le difficoltà in Italia per le aziende estere: le regole, che fanno fatica ad aggiornarsi velocemente, la difficile interpretazione della legge, nonché i tempi della giustizia”.

Il mercato del lavoro, sempre più dinamico, ha subìto un radicale cambiamento con la digitalizzazione dei processi. Sono nate nuove figure professionali con competenze nuove e trasversali per coprire i bisogni delle imprese. Anche in questo caso, fondamentale per Adecco risulta la collaborazione tra pubblico e privato, sebbene si riscontrino alcune criticità legate al sistema Stato - Regioni e alle competenze richieste nel settore pubblico. Grazie al PNRR, si sta assistendo ad un ritorno dei cervelli in Italia, alla nascita di nuove partnership fra università e imprese. Un esempio il dottorato industriale, professionalità creata e funzionale per le aziende.

Bocchiola ha concluso affermando che “l’Italia ha bisogno di iniettare fiducia all’estero e di superare diffidenze. Il PNRR potrà fungere da stimolo per investire in nuovi progetti e consolidare i rapporti con le aziende” sottolineando l’importanza delle partnership con il territorio e le aziende per uno scambio di informazioni e condivisione di idee.

Boralevi ha ribadito l’importanza di “fare innovazione in modo collaborativo e accelerare la messa a terra di progetti di innovazione”, elementi di grande attrattività per le aziende. Ha ricordato come quattro siano pilastri fondamentali per generare innovazione: talenti, connessioni, capitali e cultura, sia aziendale sia della pubblica amministrazione per attuare la partnership pubblico-privato.

 

       
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