Michele Pacillo
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EcoVadis acquisisce Ulula per migliorare l'impatto sui diritti umani nelle catene di fornitura
Grazie a questa integrazione, EcoVadis si perfeziona nell'aiutare le organizzazioni a migliorare le condizioni di lavoro, a rispettare le normative e a promuovere cambiamenti positivi su scala globale.
EcoVadis, fornitore leader di valutazioni di sostenibilità aziendale, annuncia l'acquisizione strategica di Ulula, azienda leader nella tecnologia e nell'analisi dei diritti umani per migliorare le condizioni di lavoro nelle catene di fornitura globali. La piattaforma di Ulula, che coinvolge i lavoratori sul campo chiedendo feedback sulle loro condizioni di lavoro, aumenterà la capacità del portafoglio di soluzioni di EcoVadis, nel promuovere pratiche di lavoro responsabili ed eque lungo l’intera catena di fornitura e in tutto il mondo.
Ulula è stata fondata nel 2015, dopo anni di impegno con le comunità e i lavoratori dell'agricoltura e dell'industria mineraria nel delta del fiume Niger, nelle steppe della Mongolia, del Kazakistan, del Ruanda e negli altipiani del Perù. La sua piattaforma migliorerà i dati della piattaforma EcoVadis fornendo ulteriori approfondimenti attraverso le indagini automatizzate sulla forza lavoro, i sistemi di gestione dei reclami e i cruscotti analitici. Le aziende utilizzano questa tecnologia per coinvolgere direttamente i propri lavoratori e le proprie comunità, in modo da poter identificare i rischi legati ai diritti umani e del lavoro lungo le catene di fornitura, creare informazioni utili basate su dati costantemente aggiornati per affrontare tali rischi e facilitare l'accesso alle misure correttive.
Grazie a questa acquisizione, la suite di EcoVadis risolve tre problemi per ottenere una visibilità più ampia e significativa sulle pratiche della forza lavoro:
- rilevazione ricorrente e campionamento esteso della forza lavoro su scala;
- sistema anonimo di terze parti che garantisce la riservatezza degli utenti;
- accessibilità da qualsiasi dispositivo, sempre e ovunque, e adattamento alle specificità linguistiche e culturali.
I nuovi requisiti normativi
Secondo i dati dell'ILO, il 63% dei 28 milioni di uomini, donne e bambini in condizioni di lavoro forzato a livello globale si trova nell'economia privata, in gran parte nelle catene di fornitura delle imprese. La due diligence contro la schiavitù e i diritti umani è il fulcro delle leggi sulla schiavitù moderna: la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) e la sua direttiva sulla rendicontazione (CSRD), che avranno sempre di più un impatto lungo le catene del valore globali. Queste leggi richiedono livelli di rigore senza precedenti e dettagli verificabili per supportare la divulgazione delle prestazioni di sostenibilità della catena del valore. In particolare, la CSDDD richiederà a tutte le aziende europee ed extraeuropee con oltre 450 milioni di euro di fatturato in Europa di implementare meccanismi di reclamo per la loro catena di fornitura entro il 2029. La nuova direttiva prevede anche sanzioni fino al 5% del fatturato globale in caso di non conformità.
In Italia, la normativa sulla trasparenza delle catene di fornitura e sul rispetto dei diritti umani si è evoluta negli ultimi anni, soprattutto in risposta agli obblighi imposti dalle direttive europee. La Legge n. 199 del 2016 mira a contrastare il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, con pene severe per chi utilizza manodopera in condizioni di sfruttamento e impone la confisca dei beni ottenuti attraverso tali pratiche. Inoltre, il Decreto Legislativo 231/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa delle società, include reati come la riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù, sottolineando l'importanza della due diligence nelle operazioni aziendali per prevenire e affrontare tali violazioni.
Con l'acquisizione di Ulula, EcoVadis mira all’eliminazione delle lacune informative dei meccanismi tradizionali, consentendo un feedback ricorrente e sul campo da parte dei lavoratori e delle comunità sulle condizioni del lavoro e dei diritti umani.
Pierre-François Thaler, co-fondatore e co-CEO di EcoVadis (a destra nell'immagine, insieme all'altro co-fondatore e co-CEO Frédéric Trinel) ha dichiarato: “L'acquisizione di Ulula consentirà a EcoVadis di integrare e far progredire la due diligence sui rischi legati al lavoro e ai diritti umani nella catena di fornitura, soddisfacendo la richiesta dei clienti di dati verificabili sul campo, che completino le nostre valutazioni approfondite e aiutino le aziende di tutto il mondo a conformarsi ai nuovi requisiti normativi”.
Antoine Heuty, fondatore e CEO di Ulula, ha affermato: “Ulula ed EcoVadis condividono l'ambizione di affrontare e accelerare i progressi nella devastante portata delle minacce ai diritti umani e alle condizioni di lavoro nelle catene di fornitura globali. L'unione delle forze ci permetterà di combinare la raccolta diretta di dati sul lavoro e sui diritti umani di Ulula con la piattaforma e la rete globale di EcoVadis per accelerare l'impatto positivo su una scala senza precedenti”.
La roadmap congiunta avrà lo scopo di fornire un'offerta consolidata di prodotti prima dell'entrata in vigore dei nuovi requisiti normativi.
Per aiutare i team di approvvigionamento a prepararsi a rispettare i prossimi requisiti di due diligence sui diritti umani, leggi la Guida alla CSDDD: Strategie pratiche per le aziende italiane.