Nicola Mamo
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Top Citrus rivoluziona la filiera del limone dell'Etna
La filiera del limone dell’Etna è al centro dell'innovativo progetto Top Citrus, presentato durante il programma televisivo "La Natura dal Campo alla Tavola" su 7Gold.
L'iniziativa punta a rivoluzionare l'intera filiera agrumicola italiana, introducendo nuove varietà di limoni apireni (senza semi) e arance pigmentate, con l'obiettivo di prolungare il calendario di produzione e soddisfare le esigenze di mercato.
Il progetto, descritto da Grazia Licciardello, ricercatrice del CREA di Acireale, prevede la distribuzione di un clone di limone particolarmente apprezzato per le sue caratteristiche qualitative, ma privo di semi. Questa nuova varietà di limone, denominata femminello siracusano apireno, sarà messa a disposizione degli agricoltori partner e verrà propagata in campi pilota attraverso l'uso di tecnologie di risanamento per garantire la certificazione europea del prodotto.
Il Consorzio Euroagrumi O.P. ha evidenziato l’importanza di selezionare nuove varietà di arance pigmentate e limoni, particolarmente apprezzate per le loro qualità commerciali. Il progetto si focalizza su tre aspetti chiave: l'introduzione di nuove varietà di limoni senza semi, la lotta contro il malsecco (una malattia fungina che colpisce i limoni) e l'uso di un film protettivo biologico per prolungare la shelf life dei frutti.
Uno degli aspetti più innovativi del progetto è la lotta al malsecco, come spiegato dalla ricercatrice Silvia Di Silvestro. Questo fungo vascolare è diffuso dal vento e penetra nelle piante tramite ferite. Il team di ricerca sta sperimentando l'uso di reti antigrandine e frangivento per ridurre il rischio di infezione, proteggendo le piante e consentendo una gestione più sicura del coltivo.
Sul fronte della commercializzazione, il Centro Agroalimentare di Bologna (C.A.A.B.), rappresentato da Duccio Caccioni, ha sottolineato l'attrattiva delle varietà apirene sui mercati internazionali. I consumatori preferiscono i limoni senza semi per la loro praticità, e l’innovazione nella selezione di varietà sarà sicuramente ben accolta. Caccioni ha anche evidenziato come i limoni italiani abbiano standard di salubrità elevati, mentre i limoni importati sono più a rischio di contaminazioni.
Infine, Maria Concetta Strano, responsabile scientifico del progetto Top Citrus, ha illustrato le soluzioni innovative per prolungare la shelf life del limone, sostituendo i fungicidi chimici con rivestimenti edibili a base di polisaccaridi e biostimolanti estratti da scarti agricoli. Questa soluzione non solo prolunga la conservazione del frutto, ma lo fa in modo completamente biologico e sostenibile.
Il progetto Top Citrus rappresenta un passo avanti nella modernizzazione della filiera agrumicola italiana, puntando su innovazione tecnologica, sostenibilità e difesa della biodiversità. Con queste iniziative, la produzione del limone dell’Etna sarà in grado di competere con i mercati internazionali, garantendo al contempo un prodotto di alta qualità e rispettoso dell’ambiente.