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Green Retail  - AgriFoodTech in Italia: meno investimenti e più startup nel 2024
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Innovazione & Ricerca A cura di: Nicola Mamo

AgriFoodTech in Italia: meno investimenti e più startup nel 2024

Il settore AgriFoodTech italiano sta attraversando una fase di trasformazione. Secondo il nuovo Report sullo Stato dell’AgriFoodTech in Italia, realizzato da Eatable Adventures per il Verona Agrifood Innovation Hub, nel 2024 gli investimenti nel settore sono calati del 38% rispetto al 2023, ma il numero di startup è cresciuto, raggiungendo quota 407.

L’analisi evidenzia un rallentamento nei grandi round di finanziamento e una maggiore prudenza da parte degli investitori. Questo trend riflette un andamento globale, con una contrazione del 7% a livello mondiale e del 19% in Europa.

Tuttavia, l’ecosistema italiano mostra segnali di vitalità: il 77% delle startup sviluppa internamente le proprie tecnologie, con intelligenza artificiale (43%), biotecnologie (32%) e IoT (30%) tra le soluzioni più adottate.

Alberto Barbari, Regional VP Italy di Eatable Adventures, commenta: “Dopo il boom di investimenti nel 2023, il 2024 ci restituisce uno scenario più misurato e cauto, ma altrettanto promettente. Nonostante le sfide, l’ecosistema italiano ha tutte le risorse per affermarsi come leader globale dell’AgriFoodTech Made in Italy. La chiave è adottare un approccio sempre più Open all’innovazione, consolidando sinergie tra industria, università e startup.”

Il report mostra che il 50% delle startup AgriFoodTech italiane ha sede nel Nord Italia, con Lombardia (31%), Emilia-Romagna (11%) e Piemonte (10%) tra le regioni più attive. Al contrario, il Sud Italia fatica a emergere, nonostante il suo potenziale agricolo.

L’analisi del Verona Agrifood Innovation Hub evidenzia inoltre che il 74% delle startup ha team composti da 1 a 5 dipendenti, mentre solo il 6% supera le 25 persone.

Il settore è guidato da ex imprenditori tra i 25 e i 45 anni (73%), spesso con background accademico: il 38% possiede un dottorato di ricerca e il 30% una laurea magistrale o un master.

L’AgriTech e la produzione e trasformazione alimentare rappresentano oltre la metà delle startup, con particolare attenzione a robotica agricola (38%), sistemi innovativi di coltivazione (29%), prodotti alimentari innovativi (44%) ed economia circolare (20,8%).

Il 75% delle startup ha registrato brevetti, in crescita rispetto al 40% del 2023, e l’82% ha depositato marchi. Tuttavia, il 19% delle aziende non utilizza alcuna protezione legale, esponendosi a rischi di imitazione e perdita di vantaggio competitivo.

Nonostante la crescita del numero di startup, il report segnala alcune criticità:

  • Il numero di dipendenti nel settore è calato del 27% a causa della chiusura di startup nella fase di scale-up.
  • I grandi round di investimento, superiori a 1 milione di euro, sono in diminuzione, mentre il 60% degli investimenti si concentra su round più piccoli (fino a 350.000 euro).
  • Il 58% delle startup è nella fase seed, ma solo il 2,3% raggiunge la fase Serie B o successiva, evidenziando difficoltà nella scalabilità.
  • La diversità di genere rimane una sfida: solo il 23% delle startup è stato fondato da donne e il 36% dei team include quote femminili.

L’ecosistema italiano ha potenziale per crescere, ma il report sottolinea la necessità di maggiori collaborazioni tra startup, industria e università, per rafforzare la ricerca e favorire un ambiente imprenditoriale più inclusivo e competitivo.

       
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