Nicola Mamo
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Fairtrade: crescono vendite e impatto sociale
Il Bilancio Sociale 2024 di Fairtrade Italia, presentato durante l’evento annuale “Coltivare il futuro”, registra segnali positivi per il commercio equo e sostenibile.
In un contesto segnato da instabilità dei prezzi globali e pressioni sul comparto agricolo, il valore dei prodotti contenenti ingredienti certificati Fairtrade ha superato i 550 milioni di euro. A fronte di queste vendite, sono stati generati circa 4 milioni di euro di Premio Fairtrade, una somma extra destinata ai progetti di sviluppo delle comunità di agricoltori in Asia, Africa e America Latina.
Il Premio è cresciuto del 4% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto alle performance di cacao, banane e caffè, che rappresentano i principali driver del commercio equo nel nostro Paese. A livello globale, il Premio ha superato i 211 milioni di euro, con interventi concreti in oltre 75 Paesi.
Filiera solida, consumatori più consapevoli e aziende più coinvolte
Nel 2024, Fairtrade Italia ha collaborato con oltre 300 aziende operanti nella trasformazione e distribuzione di prodotti certificati. La crescita del +3% rispetto al 2023 indica una progressiva adozione di filiere etiche anche da parte della GDO e del canale non-food, dove il cotone (+40%) e i fiori recisi (+28%) mostrano segnali dinamici.
Il prodotto più venduto resta la banana Fairtrade con oltre 14.000 tonnellate (+1,5%), seguito da cacao (+5%), zucchero di canna (+0,5%) e caffè, che ha superato le 800 tonnellate con una crescita del +12,5% nonostante le criticità nei mercati di origine.
La certificazione come leva per la compliance e la competitività
Fairtrade non si limita più alla certificazione. L’organizzazione offre oggi consulenza operativa per supportare le aziende nell’allineamento alle nuove normative europee come la Direttiva sulla Due Diligence di sostenibilità (CSDDD) e il Regolamento sulla Deforestazione (EUDR). Un servizio strategico che trasforma gli obblighi normativi in percorsi di valorizzazione e comunicazione, contribuendo a rafforzare la fiducia nei confronti dei brand partner.
“Rafforzare le filiere oggi significa tutelare i diritti umani, affrontare le sfide ambientali e costruire un’economia che guarda al futuro”, afferma Paolo Pastore, Direttore Generale di Fairtrade Italia. “Non è solo questione di prezzi giusti, ma di responsabilità condivisa”.
I consumatori chiedono sostenibilità, la GDO risponde
Una nuova ricerca Nielsen evidenzia una trasformazione culturale nei comportamenti d’acquisto: oltre il 60% degli italiani ritiene affidabili i prodotti etici, e chi conosce Fairtrade ne riconosce anche il valore. La brand awareness è cresciuta di 8 punti rispetto al 2021 e oltre l’80% dei consumatori che conoscono il marchio dichiara di fidarsene.
Il canale prevalente resta la grande distribuzione, dove aumentano le referenze a scaffale, mentre calano i negozi specializzati. Il consumatore medio è attratto da brand impegnati, prodotti sani e a basso impatto ambientale, segno di una crescente maturità nella domanda.