Fabrizio Vallari
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Tetra Pak riduce le emissioni di gas serra del 36%
L’azienda presenta i risultati raggiunti lo scorso anno a livello globale nel suo ultimo Report di Sostenibilità.
Nel periodo 2013-2021, oltre 7,6 miliardi di cartoni per bevande sono stati recuperati.
Tetra Pak ha pubblicato il suo annuale Report di Sostenibilità, evidenziando i risultati raggiunti e i progressi fatti durante il 2021 e dettagliando le azioni messe in atto per realizzare sistemi alimentari resilienti e sostenibili. Le sfide della sostenibilità evidenziano la necessità di un nuovo approccio radicale al modo in cui nutriamo il mondo, minimizzando al contempo l’impatto sul pianeta: dal modo in cui ci procuriamo, produciamo e processiamo il cibo al suo trasporto, i materiali che utilizziamo per confezionarlo, fino al ruolo fondamentale della collaborazione per far sì che ciò accada.
“La sostenibilità non è in agenda, è l’agenda stessa. Dobbiamo passare dalle parole ai fatti massimizzando il nostro impatto positivo sulla natura e sulla società, continuando a considerare la sostenibilità un business driver e un criterio decisionale strategico - sottolinea Paolo Maggi (nella foto), Presidente di Tetra Pak Italia. La nostra ambizione è quella di guidare la trasformazione sostenibile del nostro settore e le nostre iniziative al riguardo sono state molteplici durante gli ultimi 12 mesi, periodo durante il quale abbiamo lavorato con i nostri clienti e partners per supportare anche i loro sforzi. Il prezzo da pagare per l’inazione di oggi - in termini di sostenibilità - sarà un mondo irriconoscibile domani. Dovremo quindi avere la mentalità giusta, capace di guardare sia alla crescita che alla sostenibilità.”
Il 23esimo Report di Sostenibilità di Tetra Pak evidenzia i traguardi raggiunti dall’azienda a livello globale e le iniziative correnti volte a proteggere il cibo, le persone e il pianeta, tra cui:
· riduzione delle emissioni di gas serra del 36%, 80% dell’energia proveniente da fonti rinnovabili grazie al raddoppio della capacità di energia solare a 5,55MW;
· lancio di un pioneristico progetto di riforestazione in Brasile, in collaborazione con la ONG locale Apremavi, all’inizio del 2022. L’obiettivo è riforestare fino a 7.000 ettari di terra entro il 2030 per ripristinare la biodiversità, catturare anidride carbonica e mitigare i cambiamenti climatici;
· 17,6 miliardi di confezioni plant-based e 10,8 miliardi di tappi plant-based venduti, corrispondenti a 96.000 tonnellate di CO2 non emesse rispetto all'utilizzo di polimeri da fonti fossili;
· 40 milioni di euro investiti per migliorare la raccolta e il riciclo di 50 miliardi di cartoni per bevande, contribuendo così all’economia circolare;
· 61 milioni di bambini in 41 paesi hanno ricevuto latte o altre bevande nutrienti in confezioni Tetra Pak attraverso programmi di alimentazione nelle scuole;
· completata con successo la market validation di una barriera di polimeri per sostituire lo strato di alluminio nei cartoni asettici. Sono iniziati i test su una nuova barriera a base di fibre - una novità assoluta per le confezioni alimentari in cartone distribuite a temperatura ambiente.
· avviate collaborazioni con numerose aziende innovative per trasformare potenziali scarti alimentari in fonti di cibo nutrienti, oltre a sviluppare applicazioni di alimenti proteici alternative. Insieme a una potenziale carbon footprint ridotta, le proteine alternative offrono la possibilità di ridurre in maniera significativa il consumo idrico e di suolo rispetto alle fonti tradizionali.
· Tetra Pak si è impegnata a dimezzare lo spreco di cibo, il consumo idrico e la carbon footprint delle sue linee di trasformazione entro il 2030.
In Italia, grazie all'impegno di Comieco, con cui Tetra Pak collabora per la promozione della raccolta e del riciclo dei cartoni per bevande, nel 2021 è stato riciclato circa il 36% di questa tipologia di confezioni e attraverso la collaborazione con Lucart, oltre 7,6 miliardi di cartoni per bevande sono stati recuperati nel periodo 2013-2021.
“Siamo consapevoli del lungo cammino che ci aspetta e del cambio di passo di cui ha bisogno il nostro settore. Impegno collettivo, spinta all'innovazione, nuovi modelli operativi e partnership non convenzionali saranno necessarie per accelerare l’attuale velocità del cambiamento verso un futuro realmente più sostenibile”, conclude Paolo Maggi.