Fabrizio Vallari
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Cielo e Terra diventa società Benefit e conferma la Certificazione B Corp
La cantina vicentina fissa gli impegni futuri per la tutela dell’ambiente e della collettività con lo scopo di generare un cambiamento positivo e responsabile nei confronti del pianeta.
Già certificata BCorp si conferma azienda impegnata in un percorso verso un futuro sempre più rispettoso delle persone e del pianeta con la certificazione VIVA, con l’adesione all’iniziativa CO2alizione, con il supporto a progetti per una filiera sostenibile e iniziative sociali come AMREF e Wine2Water.
Un evento storico per Cielo e Terra, atteso e condiviso da soci e amministratori riuniti nella nuova sede istituzionale di Villa Da Porto “La Favorita” (nella foto). Un incontro e una location non casuali, dal momento che l’acquisizione di Villa da Porto è un simbolo del percorso per valorizzare la grande tradizione vitivinicola che da oltre un secolo ne caratterizza l’attività e il legame indissolubile con il territorio e il suo patrimonio storico, artistico e umano.
La modifica dello statuto è il giusto coronamento degli sforzi compiuti in questi anni per tracciare un cammino caratterizzato non solo dallo sviluppo economico, ma anche da un operato sempre più sostenibile, in un’ottica di trasparenza e condivisione.
Già azienda B Corp®, con l’adozione dello status di Società Benefit, Cielo e Terra si pone come punto di riferimento per tutti gli stakeholders, rafforzando quell’approccio che di fatto coniuga tradizione e innovazione, ottenendo così una piena e completa sostenibilità sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale e ambientale.
Il nuovo statuto attesta come Cielo e Terra sia riuscita a conciliare le esigenze aziendali con lo sviluppo di un modello di business che integri la sostenibilità superando slogan e professioni di intenti. Con questa modifica statutaria si è voluto altresì confermare l’impegno alla neutralità climatica aderendo all’iniziativa CO2alizione.
La condivisione di buone pratiche è la formula adottata da Cielo e Terra ormai da anni, con la partecipazione a convegni e incontri nel Paese per dimostrare la fattibilità di un circolo virtuoso: una politica adottata dalla direzione aziendale e portata nei più importanti eventi dedicati alla sostenibilità, per raccontare concretamente come il concetto di green non sia e non debba restare meramente un’idea, ma diventi un insieme di iniziative reali e dall’esito misurabile, da intendersi come patrimonio aziendale da diffondere il più possibile.
I traguardi raggiunti confermano che un reale approccio alla sostenibilità faccia bene alla natura e alle persone e non rappresenta un ostacolo alla produttività e alla redditività, anzi.
La Certificazione B Corp - Lo standard B Corp prevede una valutazione puntuale e approfondita dell’azienda attraverso il B Impact Assessement. Il risultato consiste in un punteggio aziendale dato da cinque differenti aree: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti. L’attenzione e i progetti sviluppati da Cielo e Terra in questi ambiti hanno permesso l’ottenimento della Certificazione B Corp, arrivando ad essere la più grande azienda vitivinicola certificata in Europa, nonché una delle più grandi a livello globale. Cielo e Terra ha identificato tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU quelli più rilevanti per l’azienda utilizzando il modello SDGs Action Manager costruito da BLab e UN Global Compact.
Programma VIVA, la sostenibilità nella vitivinicoltura italiana - Nel 2021 Cielo e Terra ha colto la necessità di misurare l'impatto derivante dalle proprie attività adottando uno degli standard più riconosciuti del settore vino. VIVA, il disciplinare del Ministero della Transizione Ecologica per la misura delle prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino, permette di sviluppare un'analisi di quattro indicatori - Aria, Acqua, Territorio e Vigneto - e di far verificare tali studi da un Organismo di Certificazione accreditato. L’ottenimento della certificazione VIVA di Organizzazione ha consentito di misurare la propria carbon footprint, e di evidenziare, ad esempio, che grazie all'acquisto di elettricità da fonti rinnovabili certificate, i consumi energetici rappresentano meno dell'1% dell'impronta carbonica aziendale.
La sostenibilità della filiera a partire dal packaging - Grazie all'attenzione verso l'intera filiera di approvvigionamento e alla collaborazione con i maggiori fornitori di packaging e materiali per imbottigliamento, l’azienda ha realizzato interventi che hanno recepito positivamente i principi dell’economia circolare. Questo approccio ha garantito il miglioramento dei prodotti, il rafforzamento di partnership commerciali e una maggiore attenzione all’ambiente. Particolare importanza riveste l’attenzione alla filiera carta: con il progetto Freschello for Forest, presentato al Vinitaly 2017, tutti i materiali a base cellulosica utilizzati per l’imbottigliamento e la distribuzione del vino sono certificati FSC: tappi di sughero (Amorim Cork), etichette (UPM Raflatac) e cartoni (DS Smith). Dal 2020 non vengono più utilizzati tappi raso tecnici ma solo tappi raso in sughero e dal 2021 il 100% di tappi di sughero sono certificati FSC. Oltre un quarto dei cartoni acquistati sono FSC (318 ton), raddoppiate rispetto al 2018. Inoltre con l’acquisto di tappi Amorim Cork, la cui impronta carbonica calcolata in uno studio LCA risulta negativa grazie alla CO2 sequestrata nella fase forestale, ha permesso di evitare nel 2021 l’emissione di 3.608 ton di gas serra lungo l’intero ciclo di vita.
Le attività sociali - Cielo e Terra ha aderito con il marchio premium Bericanto a 1% for the Planet, creata nel 2002 da Craig Mathews e Yvon Chouinard (fondatore di Patagonia), per favorire l’incontro e la cooperazione tra le organizzazioni attive nella difesa del pianeta. Notevole anche il sostegno ai progetti sociali come AMREF e Wine2Water per sensibilizzare e facilitare l’accesso all’acqua per le donne in Africa, altre tappe che hanno portato Cielo e Terra a una sostenibilità integrata.