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Green Retail  - Acer EMEA taglia le emissioni in trasporto e magazzino
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Successi & Strategie A cura di: Nicola Mamo

Acer EMEA taglia le emissioni in trasporto e magazzino

Acer EMEA accelera sulla decarbonizzazione della catena di approvvigionamento: dalle −274 t di CO₂ nel 2023 a un target di −2.470 t entro fine 2025, combinando modalità di trasporto a minore impatto, carburanti alternativi e misurazione puntuale delle emissioni per singola spedizione.

Obiettivi e leve di riduzione

Il piano di riduzione poggia su tre assi: avvio di tratte con camion elettrici, uso di biocarburanti certificati e adozione di strumenti interni di tracking delle emissioni. La strategia privilegia il trasporto marittimo rispetto all’aereo, riducendo il mix mare–aria e riequilibrando la componente terrestre. «La scelta della modalità di trasporto incide su costi e impatto ambientale; per questo bilanciamo efficienza ed emissioni lungo l’intera filiera», sottolinea Riccardo Bernasconi.

Elettrico e biocarburanti

Nei Paesi Bassi sono partite le prime tratte con camion elettrici per la distribuzione regionale, con benefici diretti sulle emissioni locali e sulla qualità dell’aria in area urbana. In parallelo, i progetti con il partner logistico prevedono l’impiego di Hydrotreated Vegetable Oil (HVO) e altri biocarburanti nelle tratte stradali selezionate, mentre in ambito marittimo si ricorre a Sustainable Marine Fuel (SMF) per riduzioni fino a soglie tecniche oggi considerate tra le più avanzate del settore.

Misurazione, trasparenza, decisioni

Uno strumento interno consente di associare a ogni spedizione il relativo dato emissivo, abilitando interventi correttivi su percorsi, lotti, saturazioni e modalità. Il monitoraggio continuo permette di confrontare scenari (es. elettrico vs diesel, HVO vs fossile) e di rendicontare i risultati con un approccio comparabile nel tempo. La governance economica prevede il reinvestimento di risparmi e penali contrattuali in nuove iniziative green, a garanzia di continuità finanziaria dei progetti.

Scelte di trasporto e resilienza

La rete EMEA gestisce volumi elevati (migliaia di TEU via mare e Full Truckload (FTL) via terra ogni anno) con origine prevalente in Asia e destinazioni europee. Eventi geopolitici e logistici, come la crisi del Canale di Suez, possono aumentare i costi del 25–30% e spostare l’impronta ambientale: da qui la preferenza per rotte marittime ottimizzate e il contenimento dell’aereo, con ricorso a combinazioni alternative solo quando strettamente necessario.

Partnership e innovazione

La collaborazione con il system integrator logistico e con enti accademici supporta sperimentazioni su carburanti, ottimizzazione dei carichi e modelli di previsione della domanda. «Collaborazione e trasparenza sono fattori chiave per trasformare impegni ESG in azioni concrete», osserva Ave Stella Maris Crotti, Sustainability Manager del partner logistico.

Riparazioni, ricambi e “diritto alla riparazione”

Sul fronte after-sales, l’azienda aumenta la disponibilità di ricambi in vista della normativa europea sul Right to Repair, con processi dedicati alla gestione e alla rotazione delle parti. Il laboratorio interno di riparazione delle schede madri consente la sostituzione dei componenti difettosi e la reimmissione nel ciclo produttivo, riducendo rifiuti e impatto complessivo. «La sostenibilità è parte della nostra cultura: promuoviamo anche soluzioni quotidiane che favoriscono scelte a minore impatto», commenta Trivikram Jayacham, EMEA HR Senior Director.

       
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