Fabrizio Vallari
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Monini finanzia un progetto di ricerca sulle proprietà benefiche dell'olio extra vergine di oliva
Lo studio è stato realizzato da Giorgio D’Andrea, ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma.
Una nuova ricerca italiana ha messo in relazione il consumo regolare di una sostanza contenuta nell’olio extravergine di oliva (l’idrossitirosolo) con la capacità, in soggetti anziani, di aumentare la produzione di nuovi neuroni in una specifica regione del cervello, l’ippocampo, e di ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo. Non solo: è stato evidenziato un altro fenomeno particolarmente interessante dal punto di vista comportamentale: la riduzione di ansia e stress. Come dire: l’olio extravergine potrebbe contribuire ad invecchiare più lentamente e meglio.
Lo studio è stato realizzato da Giorgio D’Andrea, ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, grazie ad un progetto di ricerca finanziato da Monini per l’anno 2021 attraverso il bando pubblico di Fondazione Umberto Veronesi. L’azienda umbra ha infatti assunto l’impegno formale, attraverso il suo Piano di Sostenibilità con orizzonte 2030 - A Hand for the Future, a sostenere la ricerca scientifica italiana di eccellenza nel campo della nutrigenomica, contribuendo a far luce sulle proprietà di uno dei prodotti alla base della dieta mediterranea. Un impegno che, in questi primi due anni di attuazione, si è concretizzato nel finanziamento di due ricerche selezionate da Fondazione Umberto Veronesi.