Fabrizio Vallari
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Fotovoltaico, stampaggio a basso consumo e software di monitoraggio: i volti della sostenibilità di Ifaba
L’azienda traduce la consapevolezza dell’impatto ecologico delle proprie attività in decisioni e pratiche che mirano a minimizzare l’impronta ambientale.
Tra le scelte aziendali già effettuate in favore dell’ambiente, risulta di primaria importanza l’installazione di un impianto fotovoltaico nella sede di Parabiago che consente di abbattere considerevolmente le emissioni, con 97.500 chili di Co2 risparmiata e una potenza complessiva di 183 kWp: numeri, questi, che si traducono in un beneficio sull’ambiente paragonabile alla piantumazione di 1772 alberi. Ancor più recente l’impianto su Pieve a Nievole, con una potenza complessiva di 80 kWp, anch’esso in grado di abbattere in maniera importante le emissioni, con 42.640 chili di CO2 annua risparmiata e un beneficio ambientale paragonabile alla piantumazione di 776 alberi; anche la sede di Fossò in Veneto, di prossima apertura, si prepara per diventare il nuovo fiore all’occhiello di Ifaba, soprattutto in termini di sostenibilità.
A quanto già citato vanno ad aggiungersi l’installazione di una nuova macchina di stampaggio abbozzi in plastica a Parabiago - che rende i fermi macchina prossimi allo zero, abbattendo i consumi di energia su base annua del 28% rispetto al precedente impianto dismesso, - e le revisioni dei torni a controllo numerico presenti in tutti gli stabilimenti del gruppo industriale, che permetteranno di ridurre significativamente il fabbisogno energetico grazie all’impiego di innovativi software in grado di controllare e ottimizzare in tempo reale i consumi.
Le forme per calzaturifici dismesse verranno recuperate per essere triturate e avviate al recupero e riciclaggio per tornare infine ad essere riutilizzate dai formifici come materia prima per nuove forme: questo sforzo congiunto permetterà di massimizzare il recupero di materiali, riducendo al minimo l'uso di risorse e promuovendo la circolarità. Un accordo con la società Omnisyst garantisce inoltre all’azienda di monitorare il risparmio di CO2, ponendo sempre al centro l’economia circolare e l’efficienza energetica.
Forte del bagaglio valoriale che lo accompagna da sempre lungo il proprio cammino e, anche oggi, nel suo rinnovato posizionamento premium, il gruppo industriale con sede a Parabiago (MI) - che conta due filiali in Italia e una Romania - si prepara per ottenere nel corso di questo 2024 importanti e ufficiali riconoscimenti per l’impegno profuso, ovvero le certificazioni ISO 9001 sui sistemi di gestione per la qualità, ISO 14001 sui sistemi di gestione ambientale e ISO 45001 sulla sicurezza negli ambienti lavor
“Oltre a raggiungere risultati concreti nel miglioramento delle pratiche sostenibili, il nostro obiettivo a lungo termine è ancora più ambizioso - spiega il Ceo del Gruppo Ifaba, Luca Giani - perché l’intento è creare un modello replicabile che possa ispirare tutti i calzaturifici e le aziende del settore manifatturiero, contribuendo così alla creazione di un'economia circolare più ampia in cui diventiamo noi stessi i pionieri di una nuova visione del futuro ricca di opportunità a misura di ambiente”.
Centrale, tra i fattori Esg su cui pone le sue basi la strategia di investimento per il piano industriale quinquennale previsto dal gruppo di Parabiago - oltre alla visione ecologica che ne costituisce un tassello fondante - anche la governance, in merito alla quale l’azienda ha attuato quanto richiesto dal decreto 231 sul Codice Etico; in ambito sociale, intende infine sostenere, anche nel 2024, i propri dipendenti con un progetto di Welfare aziendale che copra in primis spese sanitarie, scuole, asili e beni primari.
“Intendiamo mantenere il livello di innovazione sempre estremamente alto, perché il 2024 sarà un anno di transizione dopo il rallentamento rappresentato dalla coda lunga dell’emergenza pandemica e, anche alla luce della crescente vitalità del comparto, confidiamo in una ripartenza nell'ultimo trimestre. Pensiamo anche all’importanza dell’impiego di tecnologie come quelle legate all’intelligenza artificiale e alla blockchain per facilitare un reale processo di interconnessione della filiera, perché credo fortemente - conclude Giani - che le imprese del medesimo settore debbano essere unite da un orizzonte di valori comune e fare rete piuttosto che restare ancorate a una competizione fine a se stessa, passando così dal campanilismo alla costruzione di una leadership autentica basata sulla fiducia e sull’empatia”.