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Innovazione & Ricerca A cura di: Fabrizio Vallari

Olio di palma sostenibile, la risposta alle fake news

RSPO e Unione italiana per l'Olio di Palma Sostenibile a Marca by Bologna Fiere.

A Marca 2022 si è parlato di olio di palma sostenibile, certificazione, progressi nella lotta al cambiamento climatico e nella protezione della biodiversità e di impegni concreti per un approvvigionamento responsabile di olio di palma, per continuare ad assicurare qualità, sostenibilità e continuità degli assortimenti durante un incontro organizzato da Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile e Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO) con i principali stakeholder italiani.

Una interessante occasione di dialogo e networking con le aziende della distribuzione moderna e i loro fornitori del settore food e non food, arricchita dai contributi di Marta Casella, CSR Manager di Carrefour Italia, Marcello Valenti, Responsabile Ambiente e Sostenibilità di Unigrà, Vincenzo Tapella, ISF Italy, e Monica Tommasi, Presidente di Amici della Terra Italia, per fare il punto sulla transizione della filiera dell’olio di palma verso la completa sostenibilità.

"Quest’anno, per la prima volta abbiamo deciso di partecipare ad un evento fieristico per promuovere, insieme a RSPO, l’impiego esclusivo di olio di palma sostenibile. Abbiamo riscontrato con molto piacere un grande interesse da parte di espositori e visitatori. Negli ultimi due anni la percezione dell’olio di palma da parte dei consumatori è sicuramente migliorata mentre è calata l’attrattività del claim 'senza olio di palma'. Un po' perché i consumatori hanno riconosciuto l'abuso di un concetto che non aveva basi oggettive solide, un po' perché ai consumatori inizia ad interessare di più cosa effettivamente ci sia nei prodotti e il 'senza' ormai non attira più, e, infine, perché per i prodotti alimentari la salute e la sicurezza sono già chiaramente garantite da norme ed etichettatura". Così si è espresso Mauro Fontana, Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, che dal 2015 unisce associazioni di categoria aderenti a Confindustria e aziende nazionali e internazionali attive nei settori merceologici che utilizzano olio di palma, impegnandosi nella promozione e nell’impiego esclusivo di olio di palma sostenibile con trasparenza ed obiettività scientifica, grazie anche al supporto di un Comitato Tecnico Scientifico interdisciplinare esterno che valida la correttezza scientifica dei messaggi diffusi.

“Un olio di palma certificato RSPO – ha spiegato Francesca Morgante, Sr manager Europe (Market Transformation) RSPO - rispetta una serie di requisiti ambientali e sociali che si traducono in un impatto del 35% inferiore sul riscaldamento globale e 20% inferiore sulla perdita di biodiversità rispetto i valori fatti registrare dalle produzioni convenzionali. La certificazione RSPO garantisce che non ci sia deforestazione, non ci possono essere nuovi sviluppi di piantagioni sulle aree di torbiera che sono ecosistemi delicati che vanno preservati, in più ci sono tutta una serie di requisiti sociali come un salario equo e dignitoso per i lavoratori, che messi insieme garantiscono che l'olio di palma immesso sul mercato non ha prodotto danni per la popolazione e l'ecosistema".

Dal 2004, RSPO è una organizzazione no profit e multistakeholder che riunisce produttori, distributori, rivenditori, investitori ed organizzazioni non governative ambientali e sociali, col fine di promuovere la produzione e l’uso di olio di palma sostenibile attraverso la diffusione di standard volontari sia per la produzione che per la commercializzazione di questa materia prima.

Un’importante testimonianza di quanto i retailer ed i fornitori della marca del distributore (MDD) possono giocare un ruolo chiave per favorire la completa transizione verso modelli di sostenibilità nella catena del valore dell’olio di palma sostenibile l’ha fornita Marta Casella, CSR manager di Carrefour Italia. Nel descrivere gli impegni assunti dall’insegna sul tema della Transizione Alimentare ed in particolare delle foreste sostenibili 100%, che prevede per alcune materie prime compreso l’olio di palma, un piano di riduzione del rischio entro il 2025, ha confermato: “Abbiamo sempre mantenuto l'impegno per arrivare al 100% di olio di palma sostenibile RSPO segregato nei prodotti a marchio Carrefour, seguendo le evoluzioni del mercato in questi anni”.

Tutte le imprese di distribuzione e di produzione dovrebbero impegnarsi ad approvvigionarsi di olio di palma certificato sostenibile presso fornitori che siano in grado di offrire una materia prima di origine certa. “I nostri clienti ci chiedono di tracciare l’origine e la storia dell’olio di palma acquistato. La lista di tutti i mulini e gli indicatori di sostenibilità a questi connessi vengono resi pubblici anche sul nostro sito aziendale – ha assicurato Marcello Valenti, responsabile Ambiente e Sostenibilità di Unigrà, azienda tra i fondatori dell’Unione e membro di RSPO sin dal 2007 - e grazie al monitoraggio satellitare si è in grado di controllare quanto avviene sul territorio, per garantire l'assenza di deforestazione”.

"L’olio di palma certificato sostenibile è la migliore e unica alternativa all’olio di palma dal punto di vista tecnologico, nutrizionale, ambientale, socio-economico e di sicurezza alimentare – ha ribadito nel suo intervento Vincenzo Tapella di Isf Italy, da circa 40 anni impegnato professionalmente nella filiera – dobbiamo impegnarci insieme per sviluppare la filiera in modo sempre più responsabile."
Questa esortazione è ancora più importante in un momento di particolare crisi sul mercato degli oli vegetali con le note difficoltà nell’approvvigionamento dell’olio di girasole e si auspica che le scelte alternative ricadano su filiere certificate sostenibili.

"La guerra in Ucraina spingerà molti utilizzatori di oli vegetali a tornare ad utilizzare olio di palma. In certi casi sono gli stessi che lo avevano boicottato – ha sottolineato Monica Tommasi, presidente di Amici della Terra Italia, una delle ong che supportano l’attività dell’Unione condividendone gli obiettivi - Noi crediamo che oggi sia ancora più importante esortare le imprese ad utilizzare olio di palma certificato sostenibile perché è l'unico che garantisce minori impatti sull'ambiente, minore uso del suolo, ridotte emissioni di gas serra e soprattutto no deforestazione".

       
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