Fabrizio Vallari
Innovazione & Ricerca
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Creare valore in maniera sostenibile richiede un approccio alla tecnologia più circolare
Hewlett Packard Enterprise promuove la circolarità accelerando l'adozione della tecnologia di riciclo dei beni a fine vita.
L'imperativo aziendale e sociale della sostenibilità richiede impegno e risposte da parte delle aziende. Per HPE questo significa guardare in modo olistico alle intere emissioni di carbonio dell'IT, dall'edge al cloud.
HPE Financial Services nel 2018 ha ridefinito l'approccio del settore IT al reporting sulla sostenibilità, divenendo difatti la prima grande azienda tecnologica a fornire ai clienti un report sull'economia circolare. Negli anni successivi, i clienti, il settore e anche i concorrenti hanno fatto progressi in ambito “circolarità” dei beni tecnologici, adottando tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico e indirizzando le risorse da smaltire verso programmi di riciclo dei beni a fine vita (“upcycling”), invece che in discarica.
L'estensione del ciclo di vita delle risorse tecnologiche attraverso l’utilizzo di prodotti riciclati è parte essenziale della circolarità dell'IT. Sfortunatamente, molti sottovalutano ancora il vero valore economico e ambientale di utilizzare risorse ricondizionate, sia nella vita privata, sia nella gestione di un'impresa. Quando consideriamo le strategie Net Zero, ciò assume una particolare importanza, perché le risorse usate non generano impatto in termini di emissioni che vengono invece generate con la produzione del nuovo.
In HPE si lavora per dimostrare in maniera “data-driven” e “value-based”, insieme ai clienti e partner, come i prodotti rigenerati possano rappresentare un valore per le aziende e per l’ambiente. L'azienda, attraverso HPE Circular Economy, sta mettendo a disposizione dei clienti HPE Certified Pre-owned le sue stime riguardanti i vantaggi in termini di emissioni di Co2, efficienza energetica e riduzione dei rifiuti [1]. Sta inoltre rendendo il suo HPE Circular Economy Report disponibile in più lingue, tra cui tedesco, francese, spagnolo, giapponese, cinese e coreano.
Per un IT economicamente più efficiente è necessario usare modelli economici più smart che siano basati sull’economia circolare.
HPE vede la sostenibilità come un catalizzatore: una forza per accelerare il cambiamento aziendale attraverso la riduzione delle emissioni di carbonio e l’adozione di modelli economici più smart, basati sulla circolarità di ciò che si produce.
HPE accompagna le organizzazioni nel ripensare le loro strategie di sostenibilità, per accelerare la trasformazione digitale, mettendo a disposizione competenze e capacità di modernizzazione degli ambienti hybrid IT, per ottenere risultati ecosostenibili, massimizzando il valore della sostenibilità attraverso un approccio olistico al ciclo di vita delle risorse IT. Nel processo, le aziende diventano più forti, più resilienti e più capaci di portare avanti strategie che mettono al primo posto i dati.
La buona notizia è che sempre più le aziende comprendono i vantaggi di "adottare la circolarità dei beni a fine vita" e ad utilizzare il meno possibile programmi di sola discarica dei rifiuti tecnologici, a vantaggio sia del pianeta, sia delle aziende stesse.
I due HPE Technology Renewal Center (TRC), in combinazione con una rete globale di partner affidabili in oltre 80 sedi, elaborano, rinnovano e restituiscono nuova vita a milioni di risorse tecnologiche ogni anno. Solo nel FY21, HPE Financial Services e i suoi clienti hanno risparmiato il consumo energetico equivalente di 17.000 abitazioni e le emissioni di carbonio di 42.000 automobili. I Tech Renewal Center sono innovativi e rivoluzionari per la loro capacità di ridurre i rifiuti elettronici e consentire ai clienti di gestire le proprie risorse in modo sicuro, conforme e rispettoso dell'ambiente.
Recentemente, Yahoo! JAPAN, il portale web più visitato del paese, ha annunciato di aver scelto HPE Asset Upcycling Services per recuperare il proprio hardware a fine vita, inclusi soluzioni storage e server di marchi diversi, e avviarlo a un processo di rivalorizzazione affidabile.
Oggi è ancora necessario un cambiamento di mentalità riguardo al procurement di beni usati, in aggiunta al riciclo di beni a fine vita. Le tecnologie usate e rigenerate hanno per il business più valore che mai, poiché le supply chain continuano a funzionare basandosi sulla disponibilità di risorse e capacità di produzione.
Oltre ai vantaggi ambientali, l'adozione di risorse rigenerate riduce le spese in conto capitale e l'esposizione ai rischi della supply chain. Secondo IDC, l’utilizzo di tecnologie rigenerate accelera anche il time-to-market dei progetti e riduce le necessità di fare formazione e la spesa IT [2].
Le tecnologie di “remanufacturing” con certificazione HPE sul mercato, hanno superato i rigorosi test che ne assicurano autenticità e funzionalità e sono configurabili su misura per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti, essendo certificate e garantite.
Per questi motivi l'azienda ritiene che l’adozione di tecnologie rigenerate dovrebbe essere presente nelle roadmap d'innovazione e nelle conversazioni tra reparti IT, team di procurement, CIO, CFO e CISO. Ancor di più ora che siamo in grado di fornire in anticipo dati e previsioni, sui quali basare l’integrazione di tecnologie usate nelle strategie di sostenibilità e di procurement IT. Anche questo è parte del suo impegno nel rendere sempre più semplice e veloce la trasformazione aziendale sostenibile.
Fonti:
[1] I dati sull'impatto potenziale e sui risparmi sono stime che potrebbero non riflettere i risultati effettivi in ogni scenario di utilizzo.
[2] Futuro dell'infrastruttura digitale: incorporare apparecchiature informatiche ricondizionate nelle strategie di acquisto dell'infrastruttura digitale per migliorare gli sforzi per la sostenibilità; IDC, Susan G. Middleton, settembre 2022. Doc n. US49713322.