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Green Retail  - Credem punta sulla transizione ecologica delle aziende italiane
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Finanza & Rendicontazione A cura di: Fabrizio Vallari

Credem punta sulla transizione ecologica delle aziende italiane

Sottoscritto un accordo con il Fondo Europeo per gli Investimenti per offrire finanziamenti alle imprese clienti che investono in progetti di miglioramento delle performance di sostenibilità ambientale.

Credem, la più solida banca commerciale in Europa (*), ha sottoscritto un accordo con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), istituzione europea che ha l'obiettivo di sostenere la creazione, la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, per offrire finanziamenti alle aziende clienti che intendono investire in progetti di miglioramento delle performance di sostenibilità ambientale con la garanzia del FEI.

Il prodotto “FEI - Sustainability” si pone infatti lo scopo di garantire il 70% dell'importo di mutui finalizzati dedicati alle imprese intenzionate ad attivare progetti di transizione ecologica, investimenti green ed eco-sostenibili. Tali finanziamenti permetteranno alle piccole e medie imprese clienti di richiedere da un minimo di 25 mila euro fino ad un importo massimo di 1,5 milioni di euro. I criteri di ammissibilità sono stati concepiti dal FEI sulla base dei principi della Tassonomia Europea per la finanza sostenibile e questo prodotto intende contribuire attivamente all'obiettivo dell'UE di ridurre progressivamente le emissioni di gas a effetto serra e la transizione verso un'economia neutra in termini di emissioni di carbonio entro il 2050.

Il nuovo prodotto fa parte dell’iniziativa “InvestEU”, programma del FEI a sostegno di investimenti in diversi ambiti e settori strategici dell’economia europea. Lo scorso giugno Credem ha sottoscritto con il FEI un accordo che mette a disposizione dell’Istituto un portafoglio pari a 790 milioni di euro complessivi suddivisi su tre garanzie: oltre alla già citata “Sustainability”, è infatti presente un prodotto dedicato all’innovazione e alla digitalizzazione (“Innovation & Digitalisation”) e un altro destinato al supporto delle PMI (“Sme Competitiveness”).

“Crediamo debba maturare nelle imprese di ogni dimensione la consapevolezza che la transizione ecologica ed energetica non sia più un semplice “nice to have”, ma una sfida cruciale, che già ora influenza la loro capacità di competere e crescere - ha dichiarato Maurizio Giglioli (nella foto), Direttore Marketing Credem. Proprio per questo - ha aggiunto Giglioli - vogliamo essere al fianco delle imprese non solo attraverso prodotti di finanziamento indirizzati alla sostenibilità, ma anche con servizi di consulenza per orientarne il percorso trasformativo, lo stesso percorso che Credem sta affrontando nel suo contesto di impresa”.

Credem ha quindi accettato la sfida della sostenibilità ambientale e sta svolgendo un ruolo fondamentale nell’allocare le risorse finanziarie verso attività produttive sostenibili. L’impegno è rivolto alla transizione verso modelli di maggiore sostenibilità ambientale, sociale e di governance che interessano tutto il sistema economico. Anche il settore finanziario deve operare per dare il proprio contributo e Credem è consapevole della necessità di migliorare i propri impatti diretti su ambiente e società, cogliendo inoltre l’opportunità di strutturare prodotti e servizi che rispondano alle nuove esigenze della clientela.

L’iniziativa “Sustainability” avviata con il FEI rientra quindi in una più ampia strategia del Gruppo che ha l’obiettivo di misurare e gestire i rischi ambientali e climatici connessi anche ai finanziamenti alla clientela così come richiesto dalle Autorità di Vigilanza Europee. L’Istituto sta infatti predisponendo nuovi strumenti per supportare le aziende nella transizione verso processi a minor emissione di carbonio o che comunque comportino una riduzione degli impatti ambientali.

In tal senso, uno dei primi strumenti predisposti da Credem è l’adesione alla cosiddetta “Nuova Sabatini” nella versione “green”, che agevola il ricorso a finanziamenti da parte delle piccole e medie imprese per l’acquisto (anche in leasing) di macchinari, impianti e attrezzature ad uso produttivo a basso impatto ambientale nell’ambito di programmi atti a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Per tali progetti, l’azienda può richiedere un contributo erogato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) con lo scopo di abbattere gli interessi sui finanziamenti stessi.

Lo scorso febbraio è stato invece lanciato il mutuo con garanzia SACE “Green”, che ha come finalità la realizzazione di investimenti volti a perseguire gli obiettivi ambientali coerenti con la normativa europea e italiana ai sensi del cosiddetto “Green New Deal”. Il finanziamento può avere un importo massimo fino a 15 milioni, una durata massima di 10 anni e la garanzia di SACE copre fino all’80% della somma richiesta.

Credem ha inoltre intrapreso un nuovo rapporto di collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti (CDP), accedendo al Fondo Crescita Sostenibile e alle somme rese disponibili, anche in questo caso, dal MIMIT. Lo strumento adottato è il Fondo Rotativo alle Imprese, con un finanziamento composto da un contributo a fondo perduto, da una quota agevolata concessa al tasso fisso dello 0,5% e da una quota bancaria negoziata con il cliente a condizioni di mercato. Le agevolazioni del Fondo per tale strumento sono destinate alla promozione di programmi di ricerca, sviluppo e innovazione o per investimenti a carattere innovativo, elevata sostenibilità e che tengano conto degli impatti sociali nell’ambito delle finalità di transizione ecologica e circolare del “Green and Innovation Deal”.

Note:

(*) Credem è risultato l’istituto più solido a livello europeo tra le banche commerciali ed il migliore in Italia in base alla pubblicazione dei dati relativi ai requisiti patrimoniali (SREP) diffusi dalle banche rilevanti vigilate direttamente dall’autorità di Francoforte. Il requisito preso in considerazione è il Pillar 2 Requirement (P2R) che per il Gruppo Credem è pari all’1,0%, parametro migliore in Italia ed al primo posto in Europa tra le banche commerciali all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che hanno dato il consenso alla pubblicazione dei dati in forma aggregata

       
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