Nicola Mamo
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LINFA–VAIA PLAY: dagli ulivi colpiti da Xylella alle bioplastiche per l’elettronica
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trento, in collaborazione con la start-up VAIA PLAY, ha avviato il progetto LINFA–VAIA PLAY, che trasforma il legno degli ulivi pugliesi colpiti dalla Xylella in bioplastiche avanzate per la stampa 3D di accessori elettronici.
Il progetto nasce nell’ambito del Partenariato Esteso MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) con fondi del PNRR, e rappresenta una concreta applicazione del concetto di simbiosi industriale: ridurre gli scarti agricoli trasformandoli in materia prima secondaria per il settore manifatturiero e tecnologico.
Dal legno infetto agli accessori elettronici
Il legno recuperato dagli uliveti compromessi viene lavorato per produrre bioplastiche ad alte prestazioni, da impiegare tramite stampaggio a iniezione o stampa 3D nella realizzazione di oggetti come:
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cover per smartphone
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scocche per dispositivi
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auricolari e accessori analogici
La selezione e progettazione dei materiali è frutto della collaborazione tra designer, ricercatori e artigiani locali, con un focus su prestazioni meccaniche e sostenibilità.
Il progetto, oggi a uno stadio TRL 4, punta a evolvere verso una produzione su scala industriale e include attività di protezione della proprietà intellettuale (brevetti) e analisi di posizionamento di mercato.
Filiera corta e rigenerazione dei territori colpiti
L’iniziativa coinvolge PMI locali e comunità rurali pugliesi nella fase di recupero e lavorazione del legno, creando una filiera integrata a basso impatto ambientale. Parte dei ricavi sarà reinvestita in azioni di rigenerazione territoriale nei luoghi colpiti dalla Xylella.
Il progetto si propone come modello replicabile, fondato su:
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riduzione della filiera logistica
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valorizzazione di materiali naturali
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ricaduta economica locale
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produzione tech sostenibile
“Abbiamo dimostrato che un altro modo di fare impresa è possibile. Ora vogliamo renderlo inevitabile”, ha dichiarato Federico Stefani, co-founder di VAIA.
“Questo è un cambio di paradigma industriale, che integra economia circolare, innovazione e impatto sociale”, ha aggiunto Sergio Terzi, SPOKE Leader MICS e professore al Politecnico di Milano.
MICS: 125 milioni per un Made in Italy rigenerativo
MICS è un Partenariato Esteso che coinvolge 12 università, 13 partner industriali e oltre 21 milioni di euro in bandi a cascata. L’obiettivo è promuovere modelli produttivi sostenibili nei settori moda, arredamento e automazione.
Il progetto VAIA–LINFA rientra nello Spoke 5 (“Fabbriche e processi a ciclo chiuso, sostenibili e inclusivi”) e si affianca ad altre iniziative focalizzate su materiali intelligenti, eco-design, digitalizzazione e manifattura additiva.