Nicola Mamo
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Cavit rilancia i vitigni autoctoni del Trentino
Cavit, il consorzio vitivinicolo di secondo grado che riunisce oltre 5.250 viticoltori trentini, presenta il suo impegno continuo per la valorizzazione dei vitigni autoctoni del Trentino.
Con l'obiettivo di preservare l'identità del territorio e promuovere la tradizione enologica locale, Cavit ha sviluppato nuove etichette che esaltano varietà uniche come Teroldego, Marzemino, Schiava e Nosiola.
“I vitigni autoctoni sono una risorsa preziosa per la viticoltura trentina, esprimendo le caratteristiche uniche del nostro territorio,” afferma Andrea Faustini, responsabile dell’area agronomica ed enologica di Cavit. “Il nostro obiettivo è tutelare queste varietà, coltivandole nelle aree dove possono esprimere tutto il loro potenziale e tramandare le tecniche di coltivazione alle nuove generazioni.”
La Schiava
Vitigno coltivato in Trentino dal 1500, la Schiava è parte integrante del paesaggio vitivinicolo locale. Il nome “cum vineis sclavis” si riferisce alla tecnica di coltivazione medievale che segnò un’epoca, legando le viti a supporti per controllarne la crescita. Cavit celebra la Schiava con il vino ‘Cum Vineis Sclavis,’ un’etichetta che coniuga tradizione e freschezza, ideale per un pubblico giovane.
Il Teroldego
Chiamato il “vino principe” del Trentino, il Teroldego è strettamente legato alla Piana Rotaliana, un territorio ricco di minerali. Cavit offre diverse espressioni di questo vitigno, tra cui il Teroldego Rotaliano DOC della linea Mastri Vernacoli e il Teroldego Rotaliano Superiore DOC Riserva Maso Cervara. “Il Teroldego rappresenta non solo un vino, ma un ecosistema vitale,” spiega Faustini.
Il Marzemino
Simbolo della Vallagarina e celebrato da Mozart nel “Don Giovanni,” il Marzemino è coltivato nei vigneti storici di Maso Romani. Grazie a un progetto di valorizzazione ventennale, Cavit ha sviluppato cloni migliorativi della varietà, producendo il Maso Romani Marzemino Trentino Superiore DOC, un vino di grande complessità.
La Nosiola
L'unico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino, la Nosiola, prospera nella Valle dei Laghi. Cavit ha dedicato tre etichette a questa varietà, tra cui la Nosiola Trentino DOC. Questo vitigno è anche l'anima del Vino Santo Trentino, un vino dolce che segue un processo di appassimento unico, con uve pressate durante la Settimana Santa.
Cavit continua a coniugare tradizione e innovazione, sostenendo la biodiversità e promuovendo pratiche agricole responsabili. Con un fatturato di oltre 267 milioni di euro e una quota export del 76%, Cavit si conferma un leader nel mercato internazionale, con una forte presenza negli Stati Uniti.