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Green Retail  - Cielo e Terra: nel bilancio trova spazio la sostenibilità
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Successi & Strategie A cura di: Fabrizio Vallari

Cielo e Terra: nel bilancio trova spazio la sostenibilità

Dalle certificazioni B Corp e Viva Sustainable all’adesione ai progetti sociali come Amref e Wine2Water, fino all’impegno per una filiera sostenibile.

L’azienda vicentina traccia la strada verso un futuro sempre più rispettoso delle persone e del pianeta.

Il riutilizzo di 19.000 m3 di acqua di processo negli ultimi due anni, la “cattura” di oltre 3.600 tonnellate di CO2 con utilizzo di tappi certificati FSC, il 98% dei rifiuti destinati a recupero e non smaltiti in discarica e la fornitura di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate al 100%. E ancora, il sostegno ai progetti sociali come AMREF e Wine2Water per sensibilizzare e facilitare l’accesso all’acqua per le donne in Africa. Sono solo alcune delle tappe con cui Cielo e Terra sta disegnando un futuro sempre più sostenibile. L’azienda vicentina nata nel 1908 e che oggi è composta dall’unione della famiglia Cielo e dei viticoltori delle Cantine dei Colli Berici, ha avviato da diversi anni un percorso capace di conciliare il business con scelte strategiche a favore dell’ambiente e di tutti gli stakeholder. Il risultato è un’azienda leader nella produzione e commercializzazione del vino nel rispetto dei principi etici e di sostenibilità integrata, così come emerge dalla Relazione sulla Gestione Integrata 2021.

Un documento che riflette un’azienda in costante sviluppo e che nel 2021 ha visto una crescita del fatturato del + 16% (€ 57.642.005) (Ebitda) e un aumento delle bottiglie vendute del +13% (37.270.057).

“Non ci siamo fermati – conferma il Presidente Ivano Tadiello - sempre animati dalla nostra mission che bilancia profitto e rispetto per le risorse umane e ambientali. Nonostante la pandemia che si è protratta dal 2020 fino a fine 2021 abbiamo continuato a investire e a lavorare per soddisfare i nostri clienti con risultati migliori delle aspettative. Abbiamo aumentato produzione, fatturato e risultato netto nonostante il forte aumento nei costi dei vini e dell'energia. Non sono traguardi – conclude Tadiello - ma solo tappe verso un futuro sempre più sostenibile, per le persone e per il pianeta, nonostante il momento difficile che stiamo attraversando in questo 2022 a causa della guerra in Ucraina”.

Le Certificazioni: B Corp e Viva Sustainable

Lo standard B Corp® prevede una valutazione puntuale e approfondita dell’azienda attraverso il B Impact Assessement. Il risultato consiste in un punteggio aziendale dato da cinque differenti aree: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti. L’attenzione e i progetti sviluppati da Cielo e Terra in questi ambiti hanno permesso di superare il punteggio minimo di 80 punti e di arrivare ad essere la più grande azienda vitivinicola certificata in Europa, nonché una delle più grandi a livello globale. Cielo e Terra ha identificato tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU quelli più rilevanti per l’azienda e prevede l’autovalutazione mediante l’utilizzo del SDGs Action Manager costruito da BLab e UN Global Compact

Nel 2021 Cielo e Terra ha colto la necessità di misurare l'impatto derivante dalle proprie attività adottando uno degli standard più riconosciuti del settore vino. VIVA Sustainable, il disciplinare del Ministero della Transizione Ecologica per la misura delle prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino, permette di sviluppare un'analisi di quattro indicatori - Aria, Acqua, Territorio e Vigneto - e di far verificare tali studi da un Organismo di Certificazione accreditato. Cielo e Terra, non gestendo direttamente le fasi di campagna, ha sviluppato i primi tre indicatori, ottenendo dei risultati molto interessanti e utili nella pianificazione delle proprie strategie in termini di sostenibilità. L’azienda ha ottenuto la certificazione VIVA di Organizzazione valida fino al dicembre 2023. In termini di carbon footprint, ad esempio, è risultato che grazie all'acquisto di elettricità da fonti rinnovabili certificate, i consumi energetici rappresentano meno dell'1% dell'impronta carbonica aziendale, mentre si dovrà migliorare la filiera degli acquisti, con particolare riferimento al packaging (che incidono per il 69%) e la distribuzione (che pesa 30%).

La sostenibilità della filiera a partire dal packaging Grazie all'attenzione verso l'intera filiera di approvvigionamento e alla collaborazione con i maggiori fornitori di packaging e materiali per imbottigliamento, l’azienda ha realizzato interventi che hanno recepito positivamente i principi dell’economia circolare. Questo approccio ha garantito il miglioramento dei prodotti, il rafforzamento di partnership commerciali e una maggiore attenzione all’ambiente. Particolare importanza riveste l’attenzione alla filiera carta, come successo con Freschello for Forest. Il progetto, presentato al Vinitaly 2017, ha previsto la certificazione FSC di tutti i materiali a base cellulosica utilizzati per l’imbottigliamento e la distribuzione del vino: tappi di sughero (Amorim Cork), etichette (UPM Raflatac) e cartoni (DS Smith). Abbiamo eliminato l’uso di tappi raso tecnici passando a tappi raso in sughero e dal 2021 acquistiamo il 100% di tappi certificati FSC. Oltre un quarto dei cartoni acquistati sono FSC (318 ton), raddoppiate rispetto al 2018. L’acquisto di tappi Amorim Cork, la cui impronta carbonica calcolata in uno studio LCA risulta negativa grazie alla CO2 sequestrata nella fase forestale, hanno permesso di evitare l’emissione di 3.608 ton di gas serra lungo l’intero ciclo di vita.

       
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