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Green Retail  - GIOCO LEGALE, EGP-FIPE: “I PUNTI VENDITA IN CONCESSIONE DEVONO ESSERE UNA RISORSA”
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Norme & Convenzioni A cura di: Domenico Canzoniero

GIOCO LEGALE, EGP-FIPE: “I PUNTI VENDITA IN CONCESSIONE DEVONO ESSERE UNA RISORSA”

Il presidente Cangianelli: “Ripensare distanziometri e limitazioni orarie, approccio superficiale e dimostratosi inefficace. Contrastare il gioco patologico è l’obiettivo comune, ora serve coesione sugli strumenti da utilizzare, in Lombardia come in tutto il resto d’Italia. Formazione del personale, registro di autoesclusione e tecnologie le chiavi per raggiungere questo obiettivo”.

“Contrastare la diffusione del disturbo da gioco d’azzardo, soprattutto nei ragazzi, è certamente l’obiettivo che accomuna tutti gli attori sociali ed economici responsabili. è quantomai necessaria una riflessione sugli strumenti da utilizzare, in Lombardia come nel resto d’Italia.”

Così Emmanuele Cangianelli, Consigliere Delegato FIPE Confcommercio per i giochi pubblici e Presidente EGP FIPE, a margine del convegno “Tutti in Gioco”, organizzato dalla Regione Lombardia per fare il punto della situazione sul tema in questione.

“In base a quello che vediamo, si sta tornando in una direzione che riteniamo preoccupante. Chi pensa di ottenere risultati facendo la lotta alle attività legali sul territorio, applicando ad esempio nuove limitazioni orarie, deve sapere che questa strategia è del tutto inefficace e non contrasta la diffusione del gioco patologico; quest’ultimo oggi si sviluppa anche - e sempre più intensamente - attraverso l’offerta online, in un ambiente per sua natura molto più difficile da controllare e più soggetto ad irregolarità ed infiltrazioni illegali. Un trend evidenziato anche durante il convegno odierno per il territorio lombardo. Occorre un approccio multidisciplinare e non ideologico, per impedire un pericoloso ritorno di illegalità e, allo stesso tempo, garantire dalle attività legali le risorse che servono a finanziare i servizi necessari ai cittadini più fragili. Per questo urge intervenire sul quadro normativo nazionale in maniera integrata con i governi locali, per le politiche distributive così come per la disponibilità di risorse per la sanità e la coesione sociale”. 

Le proposte del Sistema Confcommercio agli attori istituzionali competenti per individuare strumenti pratici efficaci sono molto precise: serve valorizzare gli operatori migliorando la loro qualificazione, promuovendo in particolare la formazione e la professionalizzazione dei lavoratori, in primo luogo a tutela dei giocatori, abilitando - anche giuridicamente - gli esercenti ad agire con il sistema Welfare. Serve, inoltre, avviare le nuove concessioni, finalizzandole ad implementare nuove tecnologie di interazione e controllo e dare vita, in particolare, a un Registro unico di auto esclusione nazionale, che incentivi la consapevolezza e aiuti la presa in carico dei giocatori compulsivi.

“Le nostre imprese attive nel sistema concessorio sostengono l’auto esclusione, una soluzione efficace in molti Paesi e scientificamente riconosciuta,” – conclude Cangianelli “ed in questa direzione bisogna ripartire da un punto fermo per evitare effetti controproducenti sulla rete legale del gioco fisico; quello gestito nelle sale e nei pubblici esercizi collegati alle concessioni statali, dove si rispettano le regole e si tutelano i consumatori, è già al limite come certificano i dati ufficiali. Operare nuove limitazioni, al di là dei costi sociali per le imprese coinvolte ed i loro dipendenti, determinerebbe una riduzione significativa delle risorse destinate ai conti pubblici, spostando solo i giocatori ancor di più verso l’online o verso le attività gestite da organizzazioni criminali”.

I NUMERI IN LOMBARDIA 

In Lombardia, le sale specializzate per i giochi pubblici operative a fine 2023 sono 669, poco più del 14% sul totale. I pubblici esercizi, differenti dalle ricevitorie di prodotti di lotteria, che propongono solo come attività secondaria ed accessoria apparecchi da intrattenimento e raccolta di scommesse (parliamo prevalentemente ddi bar ed altri esercizi di ristorazione) ammontano a 5.525 punti, quasi il 17% del totale nazionale. 

Nel complesso, in regione ci sono circa 13.200 punti unici di accesso ai giochi legali e oltre 1 milione di conti di gioco con transazioni registrate da utenti lombardi.

       
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