Fabrizio Vallari
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Open 336: arriva in Bicocca il primo palazzo “net carbon zero”
In viale Sarca, a nord di Milano, si inaugura il nuovo progetto del Gruppo Barings Real Estate, supportato dal partner Fervo e progettato dallo studio di architettura Park Associati.
-Ispirazioni high-tech e citazioni post-industriali, impianti tecnologici all’avanguardia, certificazioni delle prestazioni di sostenibilità ai massimi livelli. Il percorso virtuoso nel nome della sostenibilità ha un nuovo modello di riferimento: si chiama Open 336, è un immobile destinato a uso uffici che inaugura oggi, mercoledì 28 settembre, a Milano, nel quartiere Bicocca. A rendere possibile il futuristico progetto il colosso Barings Real Estate, società di investimento americana, approdata recentemente in Italia anche nel mercato residenziale, affiancata da Savills Investment Management SGR e da un partner tecnologico all’avanguardia, il Gruppo Fervo, specializzato nel proporre soluzioni innovative nel Facility ed Energy Management. Open 336 è progettato dallo studio di architettura Park Associati.
Open 336, l’edificio che prende il nome dal civico dove è posizionato in viale Sarca, lancia un ponte verso il futuro partendo da uno dei temi più urgenti del presente: l’abbattimento della CO2 e l’elaborazione di nuove strategie per ridurre gli impatti ambientali e i consumi in tutto il ciclo di vita dell’edificio, anche nella sua costruzione. In particolare, con l’utilizzo di una tecnologia innovativa, gli immobili possono comportarsi come se fossero alberi, ovvero possono filtrare CO2 ma con un potere di filtrazione addirittura maggiore, circa otto volte superiore a quello naturale. Un progetto che si rivela quindi come un punto di svolta fondamentale nell’affrontare il tema della decarbonizzazione. Il tutto sostenuto dalla realizzazione di un’architettura aperta, di una struttura al tempo stesso contenitore e passaggio, che si inserisce con continuità nel paesaggio urbano del quartiere Bicocca, ex area industriale a nord-est della città, rileggendone ed esaltandone le qualità.
“Barings Real Estate si impegna a fornire ai propri Clienti piattaforme di investimento sostenibili e responsabili, che eccellono per impegno etico, nella convinzione che questo sia sinonimo di maggior resilienza degli investimenti stessi”, dichiara Valeria Falcone, Head of Value Add Investing Europe di Barings. “Continuiamo ad evolvere il nostro approccio all'ambiente, al sociale e alla governance (ESG) per supportare la creazione di valore in maniera più sostenibile. Investiamo con coraggio nelle nuove tecnologie nella convinzione che si debba e si possa essere più efficaci nel contribuire all’abbattimento della CO2. Open 336 è uno dei molti progetti Europei di Barings che hanno l’ambizione di essere parte della soluzione al cambiamento climatico. Questo edificio contribuirà concretamente al conseguimento degli obiettivi di carbon zero e carbon neutrality delle aziende che lo hanno scelto”.
TECNOLOGIE
Grazie al Gruppo Fervo e alla sua tecnologia filtrante made in Italy Eco2Air®, il sistema di trattamento aria cattura e immagazzina gran parte dell'anidride carbonica presente nell'atmosfera esterna, immettendo poi nell'edificio aria più pulita e ricca di ossigeno. La CO2 catturata proprio grazie al filtro Eco2Air®, realizzato con materiale organico e biodegradabile, tra cui i fondi di caffè, viene recuperata e riutilizzata in altri processi in un’ottica di economia circolare. Una volta saturo dopo l’utilizzo di circa 600 ore, il filtro può essere svuotato della CO2 accumulata, rigenerato e riutilizzato tranquillamente fino a sette anni. Ma c'è di più. L'impianto di trattamento dell'aria è connesso a una piattaforma chiamata FEAMS® che, attraverso molteplici sensori, legge in tempo reale tutti i parametri di consumi e funzionamento segnalando non solo eventuali anomalie, ma prevedendo addirittura gli interventi necessari prima che i guasti si verifichino, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale.
“Immaginiamo che il palazzo sia un albero: se le fondamenta rappresentano le radici e la struttura la corteccia, il filtro Eco2Air® ne costituisce finalmente le foglie”, spiega Alessandro Belloni, Ceo del Gruppo Fervo. “Pensate che 10 kg di materiale filtrante, a ciclo continuo, hanno una capacità di assorbimento della CO2 dalle 10 alle 15 volte superiore a quella ad esempio di una magnolia o di un pino. La nostra tecnologia Eco2Air® consente quindi di ridurre le emissioni e i consumi durante tutte le fasi che caratterizzano l’edificio, per la realizzazione di un vero e proprio Net Carbon Zero Building, trasformando un elemento critico per l’ambiente come la C02 in una risorsa”.
ARCHITETTURA
Ispirato ai principi di un’architettura responsabile, vivibile, pensata per le persone, l’edificio è composto da 5 piani fuori terra e due interrati, adibiti a parcheggio. La facciata riassume e reinterpreta gli elementi morfologici degli edifici circostanti, dove sono fortemente presenti il colore rosso del mattone e quello scuro del ferro. La scelta del cemento alleggerito GRC usato come materiale di facciata va esattamente a rispondere alla volontà di reinterpretazione in modo contemporaneo della storia materica presente nell’area.
Al piano terra la hall è uno spazio ampio e luminoso, circondato dal verde, mentre dal primo al quarto piano si sviluppa l’area degli uffici. Le grandi vetrate in vetro selettivo che caratterizzano la struttura garantiscono ottima trasmissione di luce, contenendo allo stesso tempo il passaggio di calore dovuto al sole. Gli spazi luminosi e flessibili rispondono alle esigenze contemporanee di organizzazione del lavoro, sempre meno vincolate alla scrivania fissa. Al quarto e ultimo piano un terrazzo di 380 metri quadrati, interrompe la sequenza regolare dei piani, aprendo la vista verso sud e verso la città. Il verde è un elemento fondamentale: gli ingressi principali sono cinti da pareti verdi che fanno da quinta agli spazi più pubblici e comuni, mentre al piano quarto un grande giardino caratterizzato da mirti e fioriture colorate completa il terrazzo.
“Il comparto ex-Breda, interessato fin dagli inizi del ‘900 da grandi stabilimenti produttivi, mantiene ancora una sua particolare fascinazione ed un proprio carattere identitario, pur essendo oggi oggetto di importanti rifunzionalizzazioni”, dichiara Michele Rossi, partner di Park Associati. “Open 336 si pone in dialogo e in continuità con il quartiere reinterpretandone gli elementi fondativi nella ripetizione modulare delle ampie specchiature vetrate, incorniciate nella matericità cromatica dei rivestimenti di facciata. Abbiamo pensato a un edificio visivamente aperto verso l’esterno, caratterizzato per il suo volume disegnato sulla longitudinalità dei fronti, svuotato e alleggerito al piano terra, permeabile alla luce filtrante delle ampie superfici vetrate ai piani di lavoro”.
BICOCCA
Il progetto si inserisce nel contesto di un territorio, quello della Bicocca, ricco di storia industriale. Qui, nel 1903, aprirono i nuovi stabilimenti della Società Italiana Ernesto Breda (per tutti “la Breda”). Qui, si ergevano edifici solidi, regolari, dalle facciate di mattoni che anche ora sono caratteristiche di quest’area in costante fermento, che accoglie e risponde a nuovi e nascenti bisogni, nuove realtà, ai quali Open 366 dona nuova linfa, creando nuove prospettive. Qui sorgono l’Università degli Studi di Milano Bicocca, il centro commerciale Bicocca Village, il Teatro degli Arcimboldi e l’Hangar Bicocca della Pirelli, dove si susseguono mostre d’arte contemporanea riconosciute nel panorama internazionale. È un’area che risulta ben servita dai mezzi pubblici, dai treni alla metropolitana, con l’aeroporto di Linate a soli 15 minuti.
Photo credit: Mondadori Portfolio/Marta Carenzi.