Fabrizio Vallari
Innovazione & Ricerca
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La sostenibilità è anche ottimizzare i costi
Nuove professioni per progettare esperienze di brand performanti.
Federica Brancale, Antonio Paolo, Jacopo Pasquini scrivono un libro per orientare i consulenti ai quali affidare la traduzione dei brand in interfacce che convertano.
In una società dove la competizione ha fatto salire i costi dell'acquisizione utente e di conseguenza dell’advertising, performare meglio non è un obiettivo solamente strategico ma diventa anche un obiettivo di sostenibilità. La “lotta agli sprechi” la si fa performando, ottimizzando e convertendo meglio. intarget, che da anni si impegna a sensibilizzare i brand sul tema CRO (conversion rate optimization), è felice di promuovere il lavoro di Federica Brancale, Data Strategist in intarget, Jacopo Pasquini, Studio Manager e Antonio Paolo, Brand Strategist - fondatori di UX Boutique e partner di intarget. I tre autori di #CRO E UX DESIGN, hanno unito le loro competenze per proporre approcci e strumenti utili a orientare il design di prodotti, di ambienti e piattaforme digitali verso quegli obiettivi performativi che devono collocarsi sempre a monte di ogni progetto e che devono potersi tradurre in risultati di business misurabili e tangibili.
“Questi ultimi due anni hanno scosso i brand. Molti di loro si sono trovati a dover scoprire nuove e rilevanti relazioni con le persone: tra nuove utenze e la necessità di rivisitazione delle interfacce Come se non bastasse stiamo vivendo una gara all’attenzione che a vedere salire i costi dell’advertising. A questo punto, le conseguenze sono chiare: UX, UI, usabilità e CRO diventano discipline preziose, perché disegnano l’esperienza del contatto tra brand e persone, indipendentemente dal luogo in cui le interazioni avvengono, e rispettando modi, tempi e momenti precisi e al contempo permettono di ottimizzare e convertire in maniera performante” afferma Nicola Tanzini, Executive Chairman e Founder di intarget.
L’esperienza utente (UX) e la scienza della conversione (CRO) lavorano per rispondere a due domande che un imprenditore si pone: “Perchè non vendo?” “Come posso vendere di più?”
E lo fanno attraverso quattro pilastri descritti nel libro: utilizzando i dati per scoprire le cause; dando direzione e priorità costruendo strategie; realizzando versioni migliorative e sottoponendole a test come nei veri esperimenti e monitorando costantemente le performance. Che sia un sito web, un ecommerce, una landing o un’App si può ottimizzare ogni flusso che parte dalle campagne con gli annunci e le strategie di bidding, arrivando fino a sperimentare nuovi posizionamenti di brand.
Quello che però gli autori ritengono importante sottolineare è che le conversioni non devono necessariamente essere intese come vendite: “Sono conversioni da monitorare e misurare anche le iscrizioni a una newsletter o a un servizio di alert per rimanere aggiornati, il download di una scheda tecnica, l’inserimento in una wishlist, la compilazione di un form, la condivisione di un contenuto, la pubblicazione di una recensione o la consultazione di quelle già pubblicate da altri, la visualizzazione di un video e così via” si legge in #CRO E UX DESIGN di Federica Brancale, Antonio Paolo, Jacopo Pasquini “È evidente come il brand, da questo punto di vista, non debba limitarsi a differenziarsi e identificarsi in modo univoco, ma debba letteralmente prendere posizione e attirare le persone verso il proprio territorio tramite i valori condivisi. In questo modo, cioè definendo chiaramente il proprio sistema di valori e comunicandolo in modo chiaro e non equivocabile, il brand prende corpo, diventa quel ponte tra marca e persone, e si configura come strumento capace di muovere e ispirare le persone.”
#CRO E UX DESIGN, edito da Franco Angeli, vuole tracciare il perimetro di una professionalità digitale e su come realizzare un percorso di customer journey efficace, cioè capace di convertire, attraverso due attività da mettere in campo in momenti diversi: UX design e conversion rate optimization (CRO).
Se la conoscenza rimane la variabile fondamentale per organizzare i processi, è la combinazione di approccio scientifico e design, ovvero il conversion design, che chiamando in aiuto il mondo analitico e quello creativo permette di sperare di ottenere un risultato migliore rispetto a quello che si potrebbe avere usando i due approcci singolarmente.