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Green Retail  - L’84,5% delle imprese dell’edilizia presenta un basso livello di digitalizzazione
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Innovazione & Ricerca A cura di: Fabrizio Vallari

L’84,5% delle imprese dell’edilizia presenta un basso livello di digitalizzazione

Al nono Convegno Sercomated sono stati presentati i dati sullo scenario attuale dell’innovazione e della digitalizzazione del settore delle costruzioni in Italia e come affrontare l’era post bonus anche grazie a progetti innovativi come DPrice.

«Nel mercato delle costruzioni, che nel 2022 vale 230 miliardi di euro, il costo dell'errore si aggira intorno al 30%, pari a 69 miliardi di euro, e se riuscissimo a recuperare anche solo il 15% dell’errore e dell’inefficienza avremmo un margine di 34,5 miliardi di euro. Credo che il processo di digitalizzazione, come dice il titolo di questo convegno, potrebbe aiutare il settore a guadagnare», conclude così il suo intervento Lorenzo Bellicini, direttore di Cresme, ben sintetizzando i benefici della digitalizzazione, uno dei temi proposti da Sercomated durante il nono Convegno Sercomated Incontra “NELL’ERA DEL POST BONUS. Digitalizzazione, sostenibilità e formazione alla vendita: gli asset per la competitività della distribuzione edile”.

L’evento, che si è svolto a fine maggio, ha riunito a Milano il mondo della distribuzione e della produzione di materiali edili per una mattinata di lavoro e di riflessione sugli asset da sviluppare per la competitività della filiera edile in questa nuova fase post bonus. Così Sercomated (società creata da Federcomated e facente capo a Confcommercio) ha voluto esortare la distribuzione edile verso un processo reale di digitalizzazione: uno degli asset per aumentare la competitività e l’efficienza delle costruzioni come è stato messo in evidenza nel panel Digitalizzare, ora!

Qual è lo scenario attuale dell’innovazione e della digitalizzazione del settore delle costruzioni? «I prossimi 10-15 anni, saranno quelli del grande cambiamento anche nel mercato delle costruzioni - conferma Bellicini -, qualcuno parla già di quinta rivoluzione industriale, la “rivoluzione delle teste”, e con l’intelligenza artificiale il mercato entrerà in una fase incredibile di cambiamento. Eppure, la torta della digitalizzazione oggi è ancora piccola, i vari soggetti si fanno concorrenza fra di loro mentre il messaggio dovrebbe essere che questa torta si deve allargare».

Ma l'innovazione e il digitale faticano a penetrare nel settore delle costruzioni e il ritardo evidente della digitalizzazione nel comparto è dichiarato anche dai dati Eurostat 2022 mostrati da Cresme: l’84,5% delle imprese dell’edilizia con meno di dieci dipendenti ha un livello di digitalizzazione basso o bassissimo, peggio fa solo il settore del tessile.

Le costruzioni sono al penultimo gradino per livello di digitalizzazione e questo ritardo si accompagna anche a un gap di efficienza; per quanto riguarda l’ottimizzazione dei processi le imprese del settore delle costruzioni sono tra le meno efficienti. «Nel 2022 la produttività oraria nel settore delle costruzioni per addetto è stata di 25,9 euro contro i 37 euro nel manifatturiero e i 71,9 nella finanza – continua il direttore di Cresme – però è anche vero che la produttività delle costruzioni in questi ultimi anni è cresciuta meglio che in altri settori, nel triennio pre-pandemico è stata del +1,5% mentre negli altri settori è stata del +0,4%».

L'innovazione e la gestione ottimizzata delle informazioni contribuiranno a ridurre in maniera significativa il peso dell'errore e il rischio operativo ma questi processi di digitalizzazione hanno una forte componente culturale, come sottolinea Bellicini, che richiede tempo: «Quando arriva il momento di implementare le innovazioni occorre la corretta mentalità e serve, quindi, quella che noi chiamiamo una nuova competenza per le costruzioni».

Nuove competenze, una nuova mentalità collaborativa e condivisione dei dati sono essenziali per la reale digital trasformation del settore delle costruzioni e per l’efficientamento del comparto in ottica di una maggiore competitività nei processi di gestione e vendita. Esempio di questo nuovo approccio che unisce gli attori della filiera è il progetto DPRICE, patrocinato da Sercomated. E' un software SaaS che consente agli oltre 12.000 rivenditori edili italiani, progettisti ed imprese, di accedere e consultare i listini caricati dai produttori al fine della diffusione delle informazioni, della gestione delle vendite e formulazione di computi/preventivi.

A presentare gli aggiornamenti a meno di un anno dalla sua ideazione è stato Ferdinando Napoli, Ceo di Edilportale. «Quello che meno di un anno fa era un progetto, oggi è una realtà consolidata e molto operativa che ha messo intorno al tavolo i maggiori player della produzione, dell'industria manifatturiera e della distribuzione edile per elaborare uno standard che accoglie le informazioni di cata-listino, quindi non solo il listino prezzo ma anche informazioni quali i file BIM, le schede tecniche del prodotto ecc., necessarie per trasmettere il prodotto da chi produce a chi deve distribuire. DPRICE è sia uno standard sia una piattaforma sulla quale caricare tutti questi listini e distribuirli ai rivenditori».

       
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