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Green Retail  - Assegnati i premi del concorso di upcycling design Re-bikeMi
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Eventi A cura di: Fabrizio Vallari

Assegnati i premi del concorso di upcycling design Re-bikeMi

Nuovi oggetti di design realizzati dal recupero delle componenti non più utilizzabili delle bici bikeMi.

 Al primo posto Plug&Ride, un kit di accessori per bici dal design sistemico, progettato da un gruppo di studenti dello IED Milano.

Si è svolta nel Giardino Pippa Bacca, la cerimonia di premiazione del concorso di idee Re-bikeMi, promosso da Giacimenti Urbani, in collaborazione con T12LAB, la sponsorizzazione tecnica di Clear Channel Italia, la partecipazione di ATM in qualità di partner tecnico, e con il patrocinio del Comune di Milano e di ADI.

Il concorso upcycling design, alla sua prima edizione, ha visto la partecipazione di più di cento studenti di sei Scuole e Dipartimenti di Design internazionali (Accademia di Brera, IED Milano, ISIA di Pescara, Naba, Politecnico di Milano, Raffles Milano), con trentacinque progetti proposti.

Dopo essersi riunita e aver valorizzato la realizzazione dei prototipi dei progetti finalisti, la giuria composta da Carmelo Di Bartolo (Università IULM), Massimo Farinatti (ADI), Elena Grandi (Comune di Milano), Paolo Marchetti (ATM) e Marco Villa (Clear Channel Italia), ha assegnato i premi ai vincitori, 1°-2°-3° classificato, e due menzioni per il 4° e il 5° posto.

I cinque prototipi finalisti - un kit di accessori per bici, un cestino e porta spesa, una lampada da terra, vasi per fiori e uno stendibiancheria - sono stati scelti in quanto rispondono a criteri di sostenibilità ambientale (uso di diverse componenti di riutilizzo), funzionalità, facile replicabilità ed estetica.

I vincitori e le motivazioni

1° premio: Plug&Ride (kit di accessori per biciclette), studenti Edoardo Gouffran, Alessandro Ingravalle e Andrea Pomè, IED Milano. Design sistemico completo, che utilizza tanti pezzi diversi. È realizzato con cura ai minimi dettagli e risponde ad un bisogno “sociale”, soprattutto nella componente “poggia-zaino”, che è unica e innovativa. Molto interessante e coerente l’idea del kit di accessori.

2° premio: Padma Flower Vases (vasi per fiori), studenti Matteo Mojoli, Elio Romanazzi e Lorenzo Silvestri, Politecnico di Milano. Ha il merito di trasformare in poesia elementi destinati di norma a diventare rifiuti, proponendo una presentazione professionale e declinata in pezzi.

3° premio: Duepedali (lampada), studentesse Elizaveta Bakradze, Chiara Cerretti e Giulia Pietracaprina, Politecnico di Milano. Progetto di recycling che utilizza così come sono componenti di scarto, combinandoli sapientemente in un richiamo alla memoria di designer storici. Oggetto che ha dato dignità al pedale e al cavo dei freni utilizzandoli senza trasformarli.

Menzione di merito per il 4° classificato: Spesami (cestino e porta spesa), studenti Jacopo Bragazzi, Antonio Fabiano e Lisa Zhang, IED Milano. Progetto con una sua logica che riutilizza il cestino e risponde al bisogno di trasporto della spesa. È concepito come re-design del cestino esistente.

Menzione di merito per il 5° classificato: Stendinuovo (stendibiancheria), studenti Daniel Oswaldo Angarita Buitrago, Annalise June Kamegawa, Giorgio Sbaraini, Politecnico di Milano. Oggetto-scultura elegante che esprime leggerezza e suggerisce mille possibili impieghi, facendo volare la fantasia.

I cinque prototipi vincitori sono in mostra durante il Fuorisalone, fino al 12 giugno, presso il Giardino Pippa Bacca - WWF Oasi, in via Tommaso Cazzaniga (corso Garibaldi). Il pubblico di visitatori, cittadini e appassionati di design, potrà conoscere tutti i trentacinque progetti attraverso un video racconto con sequenze di immagini dinamiche.

«Il successo del concorso di idee e progetti Re-bikeMi, in occasione della Design Week, dimostra come sia sempre più sentita da parte dei giovani designer e creativi una cultura del progetto capace di coniugare estetica e funzionalità con la sempre più rilevante attenzione al riciclo e al riuso. Come Comune abbiamo patrocinato l’iniziativa e come Assessorato all’Ambiente e Verde siamo stati membri della giuria che ha selezionato i vincitori del concorso. È stato davvero difficile scegliere i migliori. Tutti i prototipi presentati dai ragazzi delle principali scuole di design milanesi e non solo, indicano a tutti noi Istituzioni, Aziende e Associazioni una via precisa da seguire nella progettazione e produzione di oggetti e servizi a partire da tutto quello che comunemente si è abituati a vedere come rifiuti o scarti. Il design può e deve essere lo strumento attraverso il quale riprogettiamo un mondo e un futuro più sostenibile, circolare e attento all’ambiente. Questi prototipi sono la dimostrazione e l’espressione più concreta di come, oggi, ogni scarto possa tornare a trovare una propria vita e una propria utilità», afferma l’Assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi.

«Coordinando la commissione Design per il Sociale di ADI – afferma Giuliana Zoppis, architetto e giornalista – ho individuato nei progetti di Giacimenti Urbani tante qualità da valorizzare. In particolare, per Re-bikeMi, il concorso di idee sviluppato in collaborazione con T12Lab e il patrocinio di ADI, incisiva è la serie di relazioni costruttive portate avanti con le Scuole di Design e con gli enti del territorio. Nella consapevolezza che solo da un percorso virtuoso che parte dal progetto, con l’obiettivo di costruire un sistema circolare dove ogni scarto e rifiuto diventa risorsa, si possa guardare a un futuro sostenibile per tutti».

Il designer Massimo Farinatti evidenzia il punto di vista del progettista: «L'esito del concorso mette in risalto la disponibilità dei giovani progettisti ad affrontare con estrema creatività e freschezza temi quali l'economia circolare, la sostenibilità e la valorizzazione di ciò che viene considerato scarto. L'ADI è da sempre attenta alla valorizzazione del prodotto e mai come oggi attenta a che la filiera produttiva sia guidata dai criteri di sostenibilità espressi in Re-bikeMi. Mi piace pensare a questo concorso di idee come strumento di sensibilizzazione verso una rivoluzione fatta da gesti quotidiani che noi, in quanto progettisti del nostro futuro, siamo chiamati a compiere».

       
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