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Non solo bio, dagli esperti 10 food trends del 2021
Dal ritorno dei climatariani al boom degli insetti, ecco le rivoluzioni in tavola.
Dai cibi creati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale a quelli contenuti in imballaggi flessibili alternativi alla plastica, dal maggior consumo di fitonutrienti ai super-frutti dell’Amazzonia. Sono questi alcuni dei principali “food trends” che, secondo gli esperti del settore, segneranno il post pandemia. Da ricerche internazionali è emerso come a farla da padrone saranno anche il ritorno dei “climatariani”, attenti alla sostenibilità ambientale, e il consumo di insetti, ricchi di proteine.
L’emergenza sanitaria ha ridefinito i principali settori economici, in primis quello alimentare, cambiando i paradigmi attuali e le scelte di milioni di persone. Da una recente ricerca americana dell’International Food Information Council pubblicata su Forbes è infatti emerso come il 54% dei consumatori abbia deciso di adottare un’alimentazione più sana nel 2020 rispetto a dieci anni fa, prediligendo cibi biologici. E ancora, secondo un’indagine condotta da Innova Marketing Insights e pubblicata su Food Industry Executive, nei prossimi anni ci sarà un’impennata di consumi legati ai cibi plant-based, ovvero quelli a base vegetale, raggiungendo una crescita del 20% entro il 2024.
Ma quali saranno, dunque, i principali trend alimentari del 2021 secondo gli esperti? Secondo la testata americana Glipsecorp ci sarà il ritorno dei “climatariani”, coloro che seguono una dieta indicata per combattere il cambiamento climatico. Un termine entrato nella lista dei più utilizzati secondo il New York Times e che segnerà anche il post pandemia. I cibi del futuro, invece, saranno a base di insetti, fonte di proteine più sostenibili grazie al minor impatto ambientale e all’alto valore nutrizionale, appena sdoganati dalla European Food Safety Authority: da una ricerca di Dealroom pubblicata su Bloomberg è infatti emerso come si tratterà di un business dirompente che supererà i 4,1 miliardi di dollari entro il 2025. Spazio anche al packaging alternativo alla plastica che, secondo una ricerca di Market Allied Research, aumenterà del 12,4% entro il 2022.
“L’attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale saranno ancora più preminenti all’interno del settore alimentare del post pandemia. Per questo motivo, dopo un’esperienza ventennale nel mondo del bio, ho deciso di rimettermi in gioco ideando una linea di zuppe fresche pronte che, a differenza dei prodotti contenuti nella comune ciotola in plastica, sono confezionate in pack realizzati con carta dotata di certificazione PEFC e proveniente da filiera sostenibile – ha spiegato Marco Roveda - Il pioniere del biologico – Una soluzione ideale per abbracciare i trend del 2021 e rispondere alle esigenze delle persone che prediligono quotidianamente un’alimentazione sana, ricercando salute, benessere, innovazione di ricette e packaging”.
Tra le principali tendenze alimentari del 2021 figura anche quella dei fitonutrienti, composti vegetali ricchi di proteine e vitamine, ideali per migliorare le funzioni immunitarie: da una ricerca di Businesswire pubblicata su Glimpsecorp è emerso come il loro consumo raggiungerà i 24 miliardi di dollari entro il 2023. E ancora, sarà preminente la digitalizzazione della catena alimentare grazie alla presenza di cibi interamente creati da intelligenze artificiali secondo una ricerca riportata da Today. Spazio anche ai super-frutti dell’Amazzonia come buriti e camu-camu, alimenti ricchi di vitamina A e C, e minerali come ferro e calcio, utili per restare in forma e rinvigorire il benessere mentale messo a dura prova dai periodi di lockdown.
L’emergenza sanitaria ha inoltre aumentato la necessità di trasparenza delle aziende nei confronti dei consumatori. Da un’indagine di Label Insight e Food Marketing Institute è emerso come il 75% dei consumatori vorrebbe informazioni precise riguardanti l’origine dei cibi che arrivano sulla tavola. Aumenterà la richiesta di cibi ad alto contenuto di vitamina D, magnesio, probiotici: 3 consumatori su 5, secondo una ricerca di Innova Market Insights, sono alla costante ricerca di alimenti che possano impattare in maniera benefica la salute mentale e garantire una migliore qualità del sonno. Ma non è tutto, perché spopolerà anche la pratica del foraging, ovvero il raccogliere piante e ingredienti che crescono in boschi e lungo i fiumi.
Ecco quali saranno i 10 principali trend alimentari del 2021 secondo gli esperti:
1. Il ritorno dei climatariani: l’emergenza sanitaria ha aumentato il desiderio, da parte dei consumatori, di ricercare alimenti che possano avere un impatto benefico sul cambiamento climatico.
2. Cibi creati con l’intelligenza artificiale: startup e multinazionali inizieranno ad avvalersi di macchine e robot per digitalizzare la catena alimentare.
3. Proteine degli insetti nel piatto: non saranno più un tabù e diventeranno una delle principali portate del 2021 grazie alle loro proprietà nutritive e al basso impatto ambientale.
4. Spazio ai fitonutrienti: gli alimenti che offrono benefici immunitari saranno un must del post pandemia. I consumatori cercheranno in tutti i modi di rafforzare la propria salute.
5. Imballaggi più flessibili: si cercherà di ridurre al minimo l’utilizzo di confezioni in plastica, prediligendo packaging alternativi.
6. I Super-frutti arrivano dall’Amazzonia: alimenti come buriti e camu-camu diventeranno un must sulla tavola per via dell’importante presenza di vitamine e minerali.
7. Più attenzione alla trasparenza: i consumatori presteranno molta più attenzione all’origine dei prodotti, chiedendo una maggiore trasparenza dalle aziende.
8. Boom del biologico: il settore sembra non aver risentito gli effetti della crisi e avrà una crescita miliardaria entro il 2025.
9. Crescita costante del food delivery: le richieste di consegna del cibo a domicilio sono aumentate in maniera esponenziale durante i mesi di lockdown e continueranno anche nel 2021.
10. Il trend del foraging: la pratica di raccogliere piante e ingredienti che crescono spontanei in boschi e prati o lungo i fiumi, già in crescita da diversi anni, sarà sempre più frequente anche nel post pandemia.