Redazione GreenRetail
Anno 2020
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Fiorentini Alimentari sostiene la ricerca scientifica su una delle forme più aggressive di carcinoma mammario
Grazie al contributo dell’azienda al progetto Pink Is Good di Fondazione Umberto Veronesi, la giovane ricercatrice Lucia De Rosa potrà portare avanti il suo progetto presso il CNR di Napoli
Si chiama Lucia De Rosa la ricercatrice che, grazie al progetto Pink Is Good di Fondazione Umberto Veronesi ed al sostegno dell’azienda piemontese Fiorentini Alimentari Spa, potrà svolgere le sue ricerche sul carcinoma mammario triplonegativo, uno dei più aggressivi, presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) a Napoli.
Il marchio piemontese, celebre per i sostitutivi del pane e snack salutistici, collabora dal 2016 con la prestigiosa Fondazione che sostiene la ricerca scientifica d’eccellenza ed è impegnata in campagne di prevenzione ed educazione che promuovono l'adozione di stili di vita sani e consapevoli, in cui l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale e sempre più centrale. È questo il comune denominatore da cui è nata una collaborazione che si è concretizzata ogni anno nel finanziamento di una borsa di ricerca che ha permesso a medici e ricercatori di portare avanti presso strutture italiane di eccellenza le loro ricerche sui tumori femminili, in particolare quelli che interessano il seno, su cui si concentra l’attenzione del progetto “Pink is Good”, che ogni anno finanzia sempre più borse di ricerca sul territorio italiano.
Con il sostegno di Fiorentini, Lucia De Rosa potrà portare avanti il suo progetto di ricerca finalizzato a sviluppare “profarmaci” per la terapia mirata del carcinoma mammario triplo-negativo, una forma molto aggressiva di tumore al seno caratterizzata da una spiccata propensione a generare metastasi. Non esiste una terapia mirata, e le opzioni terapeutiche per le pazienti che presentano questo tumore in forma metastatica sono spesso inefficaci. Il progetto di ricerca intende allora sviluppare nuove molecole per la terapia mirata e a bassi effetti collaterali, sfruttando il recettore AXL, una proteina presente in elevate quantità sulla superficie delle cellule di questa forma di carcinoma. I profarmaci saranno costituiti da un chemioterapico legato ad una molecola capace di veicolare il farmaco sulle cellule tumorali riconoscendo la proteina AXL. Il chemioterapico unito alla molecola-veicolo non è farmacologicamente attivo: in seguito a reazioni enzimatiche o chimiche che avvengono nel sito tumorale può essere attivato in loco, permettendo di massimizzare l’accumulo del chemioterapico nel tumore, migliorandone l’efficacia e riducendone gli effetti collaterali.
“La nostra è una storia di attenzione all’alimento portatore di benessere, fin da quando il mio bisnonno fondò la prima bottega in cui nacque l’attività della nostra azienda – spiega Simona Fiorentini, direttore marketing ed export dell’omonima azienda di proprietà famigliare – Inoltre, come molti, anche noi abbiamo vissuto casi molto vicini di tumori femminili. La condivisione di intenti con Fondazione Umberto Veronesi è stata dunque molto immediata. Siamo felici di rinnovare questa collaborazione da ormai diversi anni. Una collaborazione che ci permette di contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica di qualità nel nostro Paese. Questo ci consente di aumentare la speranza di cura dei tumori che colpiscono le donne, che rappresentano la maggior parte dei consumatori dei nostri prodotti. E infine ha stimolato ulteriormente la nostra storica propensione all’innovazione di prodotto, permettendoci di creare due nuove tipologie di gallette e di snack salati arricchiti di elementi nutritivi preziosi per il benessere”.
“Fare ricerca è una grande responsabilità perché offre la possibilità di dare un contributo speciale per il bene collettivo ed il progresso. Il nostro lavoro getta le basi su cui si costruisce il futuro dell’umanità. Chi fa ricerca sa che purtroppo deve imparare ad affrontare tante difficoltà e delusioni. Un buon risultato sperimentale arriva dopo tanti tentativi e fallimenti che scoraggiano e avviliscono. Ma per la gioia e la fierezza che si provano quando quel risultato arriva vale la pena provare invano mille volte! Svolgere questo lavoro mi riempie di orgoglio e mi fa sentire un tassello importante di un bellissimo mosaico” – afferma la Dott.ssa Lucia De Rosa. Lucia De Rosa è nata a Gragnano (NA) nel 1983, è Laureata in Biotecnologie Molecolari e Industriali ed è PhD in Scienze Biotecnologiche presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
BIO SI & NO SARACENO QUINOA AMARANTO
Quinoa, amaranto e grano saraceno sono definiti “pseudo-cereali” perché, pur appartenendo a famiglie diverse dalle Graminacee, possono essere cucinati nel medesimo modo ed è possibile ricavarne farine. Oltre ad essere una fonte di carboidrati prevalentemente a basso indice glicemico, sono privi di glutine e tra le fonti di proteine vegetali più complete. Gli pseudo-cereali contengono tutti gli amminoacidi essenziali, sono ricchi di vitamina E e apportano sali minerali, tra cui ferro, potassio, magnesio, fosforo, manganese e zinco, indispensabili per il buon funzionamento dell’intero organismo. Il ferro contribuisce alla normale formazione dei globuli rossi e dell’emoglobina, alla normale funzione del sistema immunitario e, come il magnesio, al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento. Il potassio contribuisce al mantenimento di una normale pressione sanguigna e, come il magnesio, al normale funzionamento del sistema nervoso. Il fosforo contribuisce alla normale funzione delle membrane cellulari, proteggendo le cellule. Lo zinco contribuisce alla normale fertilità ed alla normale riproduzione; inoltre, come il manganese e la vitamina E, contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, rallentandone il processo di invecchiamento. Ideali in abbinamento a ortaggi, legumi, cereali, zuppe invernali o insalatone estive oppure perfetti come spuntino sfizioso in ogni momento della giornata. Vengono utilizzate materie prime biologiche non raffinate, che garantiscono al prodotto una buona fonte di fibre. La certificazione Vegan garantisce il rispetto dell’etica ambientale e il non sfruttamento degli animali.
BIO GALLETTE CON "SUPERSEMI"
Le Gallette da agricoltura biologica che nascono dall’unione di tre cereali integrali (farro, segale ed avena) e di due “pseudo-cereali” (quinoa ed amaranto) sono arricchite dalla presenza di un mix di “Supersemi” dalle importanti proprietà nutritive (semi di chia, semi di lino, semi di canapa) e contengono una piccolissima percentuale di sale (meno della metà delle gallette di riso o di mais). Le Bio Gallette con “Supersemi” sono una preziosa fonte di ferro e di acidi grassi omega-3. Una confezione da 100 g contiene circa 0,68 g di acido alfa-linolenico (omega-3) che contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. Inoltre contengono fosforo, ferro e magnesio. Il fosforo contribuisce alla normale funzione delle membrane cellulari, proteggendo le cellule. Il ferro contribuisce alla normale formazione dei globuli rossi e dell’emoglobina, alla normale funzione del sistema immunitario e, come il magnesio, al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento. Non solo: le Bio Gallette con “Supersemi” sono anche ad alto contenuto di fibre, che aiutano il corretto funzionamento dell’apparato intestinale e contengono una buona fonte di proteine, di vitamina E, di zinco. La certificazione Vegan garantisce il rispetto dell’etica ambientale e il non sfruttamento degli animali. Queste gallette sono ideali al posto del pane, come snack o antipasto sfizioso, da gustare al naturale oppure farcite con ingredienti dolci o salati.