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Green Retail  - Emiliana Conserve certifica la qualità e la sostenibilità dell’intera filiera del pomodoro con il sistema Emiliana 5.0
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Successi & Strategie A cura di: Redazione GreenRetail

Emiliana Conserve certifica la qualità e la sostenibilità dell’intera filiera del pomodoro con il sistema Emiliana 5.0

Emiliana Conserve, la più grande azienda privata del nord Italia nella produzione di derivati di pomodoro conto terzi, ha conseguito un pacchetto di cinque diverse certificazioni internazionali, osservate a livello di filiera.

L’amministratore delegato Bosoni: “Questa è innovazione pura, per garantire la sostenibilità coi fatti e non solo a parole”.

Il 2021 è stato un anno da record per il pomodoro da industria made in Italy. La campagna si è chiusa con poco più di 6 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato (+17% rispetto al 2020), numeri che incoronano nuovamente il nostro Paese come il secondo produttore globale, dopo gli Stati Uniti e prima della Cina. Un comparto assolutamente strategico, quindi, legato a un alimento che è un caposaldo della dieta mediterranea. Impossibile però chiudere gli occhi sugli scandali emersi a più riprese, che riguardano sia qualità del prodotto stesso sia le condizioni di lavoro lungo la filiera.

Proprio per assicurare qualità e sostenibilità nasce Emiliana 5.0, il nuovo programma di certificazione della filiera lanciato da Emiliana Conserve, la più grande azienda privata del nord Italia nella produzione di derivati di pomodoro conto terzi, con ricavi dell’esercizio 1.7.2020 – 30.6.2021 di circa 106 milioni di euro e circa 260.000 tonnellate annue di pomodoro fresco trasformato nella campagna agricola 2021. Un importante segnale di trasparenza nei confronti di tutti gli stakeholder, dalle insegne della grande distribuzione organizzata fino ai consumatori finali.

“Avevamo già una certificazione proprietaria, chiamata “Servizio di controllo della filiera del pomodoro italiano sostenibile”, ma sentivamo l’esigenza di creare un sistema che fosse riconoscibile nel mondo. Il risultato è Emiliana 5.0, un insieme di cinque certificazioni con cui possiamo garantire ai nostri clienti che tutta la filiera rispetti alti standard di qualità e sostenibilità”, spiega l’amministratore delegato Gian Mario Bosoni (nella foto).

I cinque standard internazionali adottati da Emiliana Conserve sono i seguenti:

· ISO 14001, sistema di gestione ambientale. Tale sistema fornisce un quadro sistematico per integrare pratiche volte a ridurre l’inquinamento, l’entità di rifiuti prodotti e il consumo di energia e materiali. È riferito all’azienda e viene declinato anche sui fornitori di materie prime attraverso le attività di controllo che Emiliana Conserva mette in atto, in virtù degli accordi di filiera e delle altre certificazioni in essere.

· SA 8000, responsabilità sociale d’impresa. Lo standard permette di migliorare le condizioni di lavoro, promuovere trattamenti etici ed equi del personale e incorporare le convenzioni internazionali sui diritti umani. Per sua natura riguarda tutta l’azienda, con la possibilità di coinvolgere anche fornitori e subfornitori.

· ISO 22005, sistemi di rintracciabilità agroalimentari. È lo strumento non solo per rispondere agli obblighi cogenti, ma anche per soddisfare le aspettative del cliente (inteso sia come GDO, sia come consumatore finale), rispondere alle sue domande, valorizzare le caratteristiche distintive del prodotto e identificare le responsabilità di ciascun operatore della filiera.

· ISO 26000, responsabilità sociale d’impresa. Riferita alla verifica della catena di fornitura della filiera italiana del pomodoro, gestisce una serie di temi: governance, diritti umani, condizioni di lavoro, corrette prassi gestionali, responsabilità nei confronti dei consumatori, coinvolgimento e sviluppo della comunità, ambiente.

· ISSC PLUS, International Sustainability & Carbon Certification. Questo standard fa da collegamento tra tutti gli altri perché permette alle aziende della filiera di monitorare e dimostrare la sostenibilità dei propri prodotti attraverso il controllo di requisiti di sostenibilità, di tracciabilità e del bilancio di massa dell’intero sistema.

“Emiliana Conserve è il primo operatore del settore a osservare queste certificazioni a livello di filiera. Attraverso Emiliana Agricola, sorta nel 2003, Emiliana Conserve coltiva direttamente circa il 38% di pomodoro trasformato, una quota che vogliamo portare al 60% entro i prossimi 5 anni. Già dalla campagna di trasformazione 2021 il 100% dei pomodori acquistati e lavorati dalla nostra azienda rispetta i requisiti delle cinque certificazioni, verificabili in qualsiasi momento. Questa è innovazione pura, per garantire la sostenibilità coi fatti e non solo a parole”, conclude Bosoni.

Emiliana Conserve, azienda specializzata nella trasformazione del pomodoro per marchi terzi nei formati del consumo retail, è stata fondata nel 1985 a Busseto (Parma), nel cuore della Food Valley italiana. Ad oggi è la più grande azienda privata del nord Italia nella produzione di derivati di pomodoro per marchi terzi, con due stabilimenti produttivi (Busseto - PR e S. Polo di Podenzano – PC), circa 260.000 tonnellate annue di pomodoro fresco trasformato nella campagna agricola 2021 e un fatturato dell’esercizio 1.7.2020 – 30.6.2021 di circa 106 milioni di euro, di cui circa il 50% export.

       
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